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“Il Conte” Mariano Giusti è un vero Re

Una presenza titanica e imponente, nella recitazione come nella comicità, capace di calamitare su di sé tutta l’attenzione dello spettatore e di farlo ridere fino alle lacrime. Una figura capace di rendere istantaneamente iconica qualsiasi battuta da lui pronunciata e interpretata da quel mostro sacro della comicità e della satira italiana che è Corrado Guzzanti. Oggi si parla dell’immenso Mariano Giusti, la grande celebrità dietro al complesso personaggio del famigerato Conte de Gli Occhi del Cuore (la fiction protagonista di Boris), nonché uno dei personaggi più iconici, ricordati e memati di tutta la serie e che di recente ci ha fatto ritornare a sognare a suon di “Pepperoni” nella Boris 4 di Disney Plus.

Prima di proseguire con la nostra analisi su questa meravigliosa figura, vi avvisiamo che il presente articolo parlerà anche degli avvenimenti che coinvolgono Mariano Giusti in Boris 4, quindi spoiler alert!

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Boris (640×360)

Ce lo ricordiamo come una delle figure più caratterizzanti di Boris, tanto enigmatica quanto spassosa, eppure, in realtà, il personaggio interpretato da Corrado Guzzanti compare nella serie solo in pochi episodi, attestandosi come secondario, se non addirittura guest star. La grandezza di quello che ne Gli Occhi del Cuore è un Conte, ma che nella nostra percezione è un vero e proprio Re, risiede infatti nell’aver saputo rendersi così iconico e indispensabile nel poco tempo in cui è fisicamente apparso in scena. Anche quando non c’è, infatti, la presenza di Mariano Giusti si fa comunque infatti sentire. E come potrebbe essere altrimenti?

Lo psicolabile attore, d’altra parte, si è reso protagonista di alcune tra le sequenze più amate di tutta la serie. Momenti che sono entrati a far parte di quel linguaggio segreto, fatto di citazioni e richiami, che gli amanti di Boris hanno iniziato quasi inconsapevolmente a usare nella vita di tutti i giorni. Ma facciamo un passo indietro.

Chi è Mariano Giusti? E perché il suo personaggio è così universalmente amato?

C’è chi potrebbe averlo scordato, eppure, il personaggio di Mariano fa la sua comparsa sul set de Gli Occhi del Cuore solo a partire dal doppio episodio con cui si riapre la seconda stagione, La mia Africa. Fino ad allora il pubblico, infatti, aveva raccolto solo rare informazioni su di lui e sui suoi rinomati scatti d’ira. Quando però il personaggio di Mariano Giusti è stato sbendato per mostrarsi in tutta la sua gloriosa grandezza e sentiamo la melliflua voce di Corrado Guzzanti, abbiamo subito capito che la magia stava solo per iniziare.

Mariano è Giovanni Battista in Boris 4 (640×360)

La minacciosa scritta sul camerino “STO MOLTO BENE” e una mazza da baseball destinata a far concorrenza alla Lucille di The Walking Dead hanno da subito fatto pregustare allo spettatore una valanga di irresistibile divertimento. Lo psicologicamente instabile Mariano, conosciuto da colleghi e troupe per i suoi improvvisi scatti collerici e violenti (capaci di culminare in episodi piromani e distruttivi), però, ci sorprende sin da subito grazie alla sua apparente conversione. Novello San Paolo sulla via di Damasco, o meglio, lungo l’autostrada Roma – L’Aquila, Mariano, su invito di Gesù in persona, è determinato a redimersi dai propri peccati e abbandonare il ruolo di cattivo della fiction Gli Occhi del Cuore per rivestire il ruolo del beato Padre Frediani, ottenuto invece da Fabrizio Frizzi. Fun fact: sapevate che il reale Padre Gino Frediani sosteneva di aver ricevuto da Gesù e dal profeta Abacuc la rivelazione di autoproclamarsi Papa di una nuova Chiesa, la Chiesa Universale del Sacro Cuore di Gesù, con il nome di Emmanuel I nel 1973?

La storyline del Conte della seconda stagione, in cerca di un proprio “redemption arc” è assolutamente fenomenale e ci ha regalato perle di rara bellezza e divertimento che coinvolgono preghiere su minaccia ai danni di un povero stagista costretto a intonare canti di chiesa, la “gioia“, il “papa nero“, “la benzina, dare fuoco, le botte, le schegge d’osso” e l’esperienza del fuoco. Sentire poi l’infinito elenco dei crimini perpetrati da questo fantomatico Conte, tanto malvagio da fare concorrenza ad alcuni tra i dittatori più tristemente noti della storia, non può fare altro che suscitare grasse risate. Che dire poi della scena della possessione demoniaca?

Mariano Giusti
Mariano e Alessandro intonano canti religiosi (640×360)

Uno che ha violentato le gemelline, che ha avvelenato la vecchia, che ha rubato… E soprattutto uno che ha tradito la propria moglie e il sacramento che è ad essa collegato è probabilmente posseduto dal male, da Satana.”

Guzzanti, si dimostra ancora una volta eccezionale (non che fosse una sorpresa) e riesce a regalare momenti tanto divertenti da rimanere tutt’ora tra i più spassosi della televisione italiana degli ultimi vent’anni. La capacità da parte dell’attore di coniugare i momenti di follia insieme a quell’inquietante sorriso hanno creato un mix altrimenti irraggiungibile che chi ha guardato Boris almeno una volta nella vita non potrà mai scordare. La capacità di Corrado Guzzanti di rimanere serio e nel ruolo anche nei momenti più assurdi che vedono coinvolto Mariano Giusti è assolutamente impressionante e rende credibili anche le scene più sopra le righe. Ciò contribuisce a creare un personaggio che, per quanto assurdo e stravagante (ma ispirato a un’innominata celebrità reale conosciuta dagli sceneggiatori), è il risultato dell’azione congiunta degli sceneggiatori Torre, Ciarrapico e Vendruscolo e di Guzzanti. Per stessa ammissione dell’attore romano (come ha rivelato a Gianluca Cherubini e Marco Ercole, autori di Siamo tutti Borisun libro scritto alla ca**o di cane), Mariano è infatti “diventato molto più pazzo” di quanto inizialmente preventivato, in un’escalation di follia.

Lo scoprire poi che molti delle battute più note dell’attore sono state improvvisate sul momento (come l’agriturismo di Prato gestito dai cinesi) ci lascia davvero a bocca aperta. Il fatto che, per esempio, lo stesso interprete di Alessandro, coinvolto in parecchie scene con l’attore, fatichi a trattenere le risate in sua presenza, la dice lunga su come, anche con un solo sguardo, un tic o un gesto teatrale, Guzzanti sia in grado di tutto.

Ma c’è un altro personaggio che risulta di vitale importanza nell’evoluzione della linea dedicata al personaggio di Mariano e questo è Padre Gabrielli, interpretato ancora una volta dal Guzzanti nazionale che, facendosi camaleonte, diviene il corrotto agente/guida spirituale camorrista del Conte nel suo viaggio della follia e finirà apparentemente per fare una brutta fine proprio per mano di Mariano, salvo poi ricomparire subito dopo mentre russa. Pensate che, senza ancora un attore per il ruolo a ridosso inizio riprese, è stato lo stesso Guzzanti, in un atto da lui stesso definito come “masochista“, a proporsi per la parte!

(…)Mi dicevano: “Questo Conte è un personaggio che cambia, che è cattivo ma poi diventa buono”, “Sto Conte si trasforma”, “Sto Conte è ‘na sinfonia, ‘sto conte questo… E invece ‘sto Conte ‘sto ca**o! Lo posso dire, padre? ‘Sto ca**o! (…) Questo è un personaggio negativo, soltanto negativo, che ai giovani mi trasmette un messaggio negativo, perché questo… Questo Conte ammazza… Questo Conte stupra… Stupra e fa stuprare! E poi c’ha questa fissazione per questo pacchetto azionario! Ma che cos’è un pacchetto azionario?! È fisicamente un pacchetto o no?!“.

Mariano Giusti
Guzzanti in Boris 4

Armi, violenza… Un tema che ritornerà prepotentemente nella storyline di Mariano nella recentissima Boris 4 in cui l’attore riveste i panni di Giovanni Battista in Vita di Gesù. Divenuto popolare in Canada grazie alla sua interpretazione di un temibile mafioso con la passione per gli esplosivi, l’uomo ci darà la sua peculiare (e spassosa) visione sulle armi da fuoco e sul loro possesso. Certo, compare in poche sequenze, ma ancora una volta, il folle attore riesce a rubare la scena con poche ma ponderate battute, segno che il personaggio non ha perso il proprio tocco, nonostante il tempo passato da Boris 3. Vedere poi i due fratelli Corrado e Caterina Guzzanti assieme in scena, come non lo erano mai stati nelle stagioni precedenti, è stato uno spettacolo per gli occhi (del cuore). La serietà e il senso di straniamento provato dal personaggio di Arianna nel sentire i vaneggiamenti di Mariano Giusti in merito ai piani di cremazione del padre ci hanno infatti divertito come poche cose al mondo, così come gli scambi di battute sull’uso di pistole e di teaser sul set.

Mariano Giusti è un vero visionario, l’incarnazione della follia di Boris, del delirio umano, del potere dell’improvvisazione, ma anche esempio del successo che un bravo comico può ottenere in ambito seriale. Se Mariano è un re, noi siamo di certo i suoi fedeli sudditi. Ci basta stare attenti a non contrariarlo: dopotutto, l’unico che sta facendo uno sforzo per evitare di menarci è lui, la stessa persona che, prima o poi, ci menerà.