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Ho dovuto dire addio a Bones ma non è stato facile

Quando una Serie Tv si conclude ti ritrovi quasi sempre accompagnato da un senso di vuoto pazzesco. Con Bones per me non è andata molto diversamente questa settimana. Dopo dodici stagioni il sipario è calato al Jeffersonian. Ed è stato difficilissimo. Troppo.

“A forza di andare con lo zoppo impari a zoppicare”. Il proverbio parla da solo. Passare 12 anni in compagnia degli stessi personaggi ti permette di entrare in perfetta simbiosi con loro. Ho iniziato a guardare Bones quando facevo la terza superiore e l’ho finito ora che ho già un mutuo sulle spalle. Il tempo è passato per tutti, per gli attori come per noi fan. Non vorrei finire per fare un articolo troppo nostalgico ma davanti alla conclusione di qualcosa riflettere è inevitabile. Nel 2005 i visi di Brennan e di Booth erano così giovani, rilassati, senza rughe. E nemmeno si sopportavano. Ma, come abbiamo sperato e aspettato per tanto tempo, l’amore tra loro è venuto a galla. Dalla prima all’ultima puntata gli autori non hanno perso occasione per sottolineare quanto il loro legame fosse forte e speciale. Una coppia seriale meravigliosa che ci ha spesso fatto brillare gli occhi.

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Bones è stata tra le prime Serie Tv a trasformarmi nella dipendente telefilmica che sono ora.

Affezionarsi ai due protagonisti, così come a tutti gli altri personaggi, era terribilmente facile. Insomma gli elementi principali erano tutti presenti all’appello. Indagini di omicidio, intrighi nell’FBI, relazioni varie ed eventuali ma soprattutto tante, tantissime ossa. Sulle prime, forse, capirne il fascino non è stato propriamente immediato. Ma più le stagioni andavano avanti più potevamo apprezzarne l’importanza, grazie all’immensa passione e professionalità di Bones. La scienza va amata in tutte le sue sfumature e sfruttata per sconfiggere i cattivoni che minano la nostra serenità quotidiana. Questo è il messaggio, tra le righe, costantemente mandato nel corso della Serie Tv. 2005-2017: dodici stagioni, duecentoquarantasei episodi, lacrime a profusione. Il team del Jeffersonian è diventato quasi una seconda famiglia per me. Sono letteralmente cresciuta insieme a loro. Potete intuire subito quanto difficile sia stato doverli salutare per sempre.

Ma l’addio è arrivato nel momento giusto. Portare avanti ulteriormente la storia sarebbe stato sbagliato. Gli sviluppi di trama dall’inizio sono stati moltissimi. L’evoluzione da amicizia ad amore per Brennan e Booth, il rapporto tra Angela ed Hodgins, l’arrivo di Sweets, il ritorno del padre di Temperance, il ricorrente problema di Seeley con le scommesse, la questione di Zack. E tanto altro. Di certo noi fan non siamo stati lasciati un secondo tranquilli, vivendo nella costante preoccupazione (giustificata) di perdere un personaggio a cui eravamo legati. Possiamo consolarci però con il fatto che gli attori sono i primi con il cuore infranto. Mettere in un cassetto l’intera esperienza di Bones non si è rivelata facile nemmeno per loro.

Che le ossa ci possano aiutare sempre!

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