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Jimmy McGill: chi poteva essere ma non è stato

James “Jimmy” McGill. Anche noto, per i più intimi, come “Slippin Jimmy” (Jimmy Scivolone). Altri lo conoscono come Saul Goodman: può sembrare strano, ma Saul e Jimmy sono la stessa persona. Ma facciamo un passo indietro, precisamente alle prime 13 puntate di “Better Call Saul” (10 della prima stagione e 3 della seconda) e cerchiamo di capire chi è questo avvocato e soprattutto chi poteva diventare, invece di Saul Goodman.

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Innanzitutto, Jimmy è un ottimo avvocato: nonostante degli studi, a detta del fratello Chuck, approssimativi, egli possiede una grande capacità oratoria e di comunicazione (con tutto quello che dunque porta alla persuasione e alla bravura nel convincimento). E ciò è dimostrato in varie occasioni, legali e non: la bravura nel divincolarsi dalla pericolosa situazione con Tuco, il grande temperamento nei rapporti con le persone anziane e, principalmente, l’intuizione che porta all’apertura del grande caso Sandpiper. È proprio grazie a Jimmy infatti che si riesce ad intravedere (e poi ad approfondire) la truffa nei confronti degli anziani. Ma Jimmy non è solo: la sua personalità è, suo malgrado, doppia. Infatti Jimmy è anche “Slippin Jimmy“, un truffatore da quattro soldi che in passato ha costellato la sua vita di esperienze irrispettose del prossimo, e dovrà sempre fare i conti con questo aspetto della personalità, sempre pronto ad emergere nei momenti di maggiore debolezza e incertezza. Ma da qui a diventare Saul Goodman ce ne passa: per comprendere il marciume che Saul rappresenta basterebbe guardare, nelle puntate di Breaking Bad, i clienti nella sua sala d’attesa. È ovvio che ci mancano dei pezzi, che probabilmente saranno aggiunti nelle mancanti 7 puntate della seconda stagione.

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Tuttavia possiamo sicuramente trarre già determinate conclusioni. Non tutto quello che Jimmy fa di sbagliato è da considerare come un “preludio” a ciò che diventerà: il proverbio “non bisogna fare di tutta l’erba un fascio” in questo caso calza a pennello. Infatti, considerando diverse situazioni, emergono dettagli determinanti; se pensiamo al vero e proprio adescamento compiuto nei confronti degli anziani sull’autobus dell’ultima puntata andata in onda (2×03), con pagamento dell’autista per ottenere quel tempo, per reclutare “clienti” che possano essere rappresentati contro la Sandpiper, allora sicuramente intravediamo qualcosa di Saul Goodman (ma, va sottolineato, quest’azione è “a fin di bene” se così possiamo dire, visto che è mirata a proteggere gli anziani, e non a truffarli); o ancora, in maniera più diretta ed eclatante, la creazione di false prove per il caso del furto delle figurine del “collaboratore” di Mike, per distogliere l’attenzione della polizia dal fatto che costui guadagni dei soldi con la droga: qui abbiamo forse visto per la prima volta il Saul Goodman che conosciamo ma, va sottolineato, Jimmy è mosso dalla necessità di ricambiare il favore che doveva a Mike. Se dunque questi esempi valgono per le azioni negative che ci ricordano Saul, c’è un’azione sbagliata che va presa in considerazione ma che non può essere assimilata all’illegalità: Jimmy ha l’idea dello spot pubblicitario per rendere maggiormente nota l’intenzione della class action contro la Sandpiper; tuttavia, ne autorizza una sperimentale messa in onda in Colorado per valutarne la validità (che si rivela un successone) senza avvisare il suo capo, che furibondo lo chiama e lo convoca per l’indomani mattina. Quest’azione, per quanto sbagliata perchè indisciplinata, è evidente che non potrà che giovare alla Davies&Main e non nasconde cattiveria di Jimmy, ma solo una voglia di fare, o forse, strafare.

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Alla luce di ciò siamo ancora più curiosi di capire come il furbo, ma scrupoloso, Jimmy McGill possa trasformarsi nel diabolico e privo di coscienza Saul Goodman. O ancora, come il coscienzioso Jimmy (che è stato in passato, ripetiamo, un ladruncolo truffatore ma non un delinquente di alto borgo) potrà sopportare e convivere con la completa degenerazione della “parte malata” della sua anima. Il tradimento del fratello Chuck ha sicuramente segnato una svolta, ma non quella decisiva: lo capiamo dal fatto che egli sia ancora sulla retta via (dal punto di vista lavorativo), o da come si sia sentito terribilmente colpevole quando la sua amata Kim gli ha messo in evidenza la gravità della falsificazione delle prove. Del resto, il suo passaggio verso Saul Goodman non è certamente autonomo: il fratello Chuck gioca sicuramente un ruolo fondamentale, ma anche Mike è totalmente disinteressato rispetto alle sue capacità legalmente valide, mentre vede delle prospettive riguardo le abilità truffaldine di Jimmy (il caso del furto del taccuino che conteneva informazioni sulle indagine su Mike nella prima stagione è emblematico).

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Jimmy in Breaking Bad come Saul Goodman

Prima di affidarci a Better Call Saul per trovare le risposte alle nostre domande e per lasciarci cullare dalla suggestione su Jimmy che poteva essere un grande avvocato ma diventa un grande criminale, occorre riflettere su una cosa: Saul Goodman, in Breaking Bad, aiuta Walter White a realizzare il suo piano per avvelenare il bambino Brock. Tuttavia, Saul aiuta Walt senza sapere cosa il chimico avrebbe fatto (non è a conoscenza dell’avvelenamento del bambino) e anzi, nel momento in cui lo scopre, decide di liquidare Walt (5×01), prima di ritornare sui suoi passi in quanto minacciato da quest’ultimo. E ancora, sempre a proposito dell’avvelenamento, quando Jesse scopre la verità (5×11) e capisce della collaborazione di Saul, mentre lo minaccia l’avvocato gli dice la verità nuda e cruda: Ok, io ho fatto prendere la sigaretta a Huell, ma forse lui (Walt) mi ha detto che ti stava aiutando, che ti stava salvando. Io non avrei mai acconsentito se avessi saputo cosa stava per fare, Jesse devi credermi!. Forse questo è l’unico spiraglio di Jimmy McGill in Saul Goodman e forse è giusto credergli.

Un saluto agli amici di Better Call Saul – Italia