Vai al contenuto
Home » Better Call Saul

5 spin-off che sono stati davvero all’altezza della serie madre

better call saul
Ma prima di continuare con la lettura abbiamo entusiasmanti novità da condividere con te. A breve sarà disponibile Hall of Series Plus, il nostro servizio in abbonamento che ti permetterà di accedere a moltissimi contenuti esclusivi e in anteprima.

Inserisci il tuo indirizzo email e clicca su ‘Avvisami’ per essere notificato quando Plus sarà disponibile.

* campo obbligatorio

Che si riprenda un’ambientazione, uno stile, un’atmosfera o molto più frequentemente un personaggio (generalmente secondario), lo spin-off ha le stesse possibilità di essere un successo annunciato o una completa catastrofe. Una serie famosissima, con dei personaggi molto amati, potrebbe sembrare la madre ideale per una nuova storia, i classici esempi sono Breaking Bad e Better Call Saul, due fra le migliori serie della storia, ma non è così scontato che dalla qualità derivi altra qualità. Cheers per esempio è stata una sit-com davvero amata negli Stati Uniti, tanto da aver dato il via a un altrettanto amato spin-off, Frasier, che senza esagerare, fa parte dei gioielli del mondo sit-com. Allo stesso tempo però The Tortellis, altro spin-off di Cheers che vede protagonista l’ex marito di Carla e la sua famiglia, fu un disastro clamoroso e venne cancellato dopo soli 13 episodi con tanto di accuse di razzismo nei confronti degli Italo-Americani.

Non esiste una ricetta sicura per il successo, ma alcuni spin-off sono stati davvero degni della serie originaria, il che non vuol necessariamente dire che sono i migliori spin-off in assoluto, ma che hanno saputo prendere ispirazione dalla serie madre e crearne un’altra che potesse essere sulla stessa linea d’onda. In altre parole non sfigurano di fronte a quella da cui sono stati originati, ma anzi raccontano una nuova storia in maniera coerente a quella che già abbiamo conosciuto.

Eccone qualche esempio:

1 Happy days

Happy Days è stata una serie di successo, andata in onda in Italia a cavallo fra gli anni ’70 e ’80. Le storie raccontate riguardano una tipica famiglia americana, ma si riferiscono a un epoca ancora precedente, i favolosi anni ’50, quelli del boom economico e del Sogno Americano. La serie racconta le difficoltà nel passaggio dall’adolescenza alla vita adulta di Richie e del suo gruppo di amici, il tutto in chiave comica e leggera (e diciamocelo anche un po’ stereotipata). Tutti sanno cantare la sigla di Happy Days, tutti sanno imitare l’ormai iconico “Hey” di Fonzie, ma forse non tutti sanno che in realtà Happy Days è uno spin-off. Se qualcuno si prendesse la briga di recuperare una vecchia serie tv antologica degli anni settanta chiamata Love, American Style e saltasse direttamente all’ultimo episodio della terza stagione, riconoscerebbe subito la famiglia Cunningham. Questa serie in effetti è costituita per lo più da episodi pilota di serie che non sono mai riuscite a decollare veramente, ma fra un episodio e l’altro c’è stata qualche eccezione, come per l’appunto Happy Days. Fa strano pensare che a sua volta Happy Days ha dato vita a diversi spin-off tra cui il più famoso è certamente Mork e Mindy, dove un giovane Robin Williams interpreta l’alieno Mork, già apparso nella quinta e sesta stagione di Happy Days.

2 Frasier

frasier, better call saul e altri spin-off

Ci sono dei casi in cui serie che hanno segnato in qualche modo il mondo della serialità hanno dato vita a degli spin-off altrettanto memorabili. È il caso di Breaking Bad e Better Call Saul, ma cambiando anni e soprattutto genere anche di Cheers e Frasier. Cheers fu una sit-com di grande successo negli Stati Uniti, tanto da poter vantare una cosa come 124 nominations agli Emmy durante le sue 11 stagioni. Fra i personaggi più amati della serie c’è sicuramente lo psichiatra, molto sfortunato in amore, Frasier Crane che da metà della terza stagione diventerà un personaggio fisso. Se Cheers è stata una serie apprezzata da pubblico e critica, Frasier è riuscita a fare di meglio, diventando un pilastro della storia delle sit-com, grazie al ritmo vivace e alle battute sarcastiche che contraddistinguono ogni episodio. Andata in onda a sua volta per 11 stagioni Frasier è stato un vero e proprio fenomeno negli Stati Uniti tanto che le celebri telefonate radiofoniche tenute dallo psichiatra vedevano sempre come interlocutore un personaggio famoso (che veniva puntualmente ringraziato a fine episodio con un” Un grazie per aver chiamato a…”) fra cui Mel Brooks, Ben Stiller, Gillian Anderson, Joe Mantegna, Kevin Bacon e moltissimi altri. In questo caso, inoltre, la serie originale e lo spin-off sono rimaste strettamente legate fra loro, tanto che numerosi personaggi di Cheers appaiono in diversi episodi di Frasier.

3 Better Call Saul

Better call Saul

Breaking Bad è da molti considerato un autentico capolavoro. La serie forse più influente e più osannata dalla critica ha davvero alzato l’asticella della qualità nel mondo delle serie tv, dimostrando tutto il potenziale che questo format può esprimere. In un certo senso è tutto disperato nella storia di Walter White e non c’è niente di meglio da fare nelle situazioni disperate che chiamare l’avvocato Saul Goodman. Questo eccentrico avvocato compare per la prima volta nella seconda stagione di Breaking Bad, ma ne diventa velocemente un personaggio ricorrente. Tanto stravagante quando intelligente, Saul Goodman sa muoversi in quella zona d’ombra in cui il confine fra legalità e illegalità non si vede poi così chiaramente. Better Call Saul è uno spin-off che spesso viene messo sullo stesso piano della serie originaria e quando la serie madre è così in alto, non è una cosa da poco (leggete qui per saperne di più). Osannata da critica e pubblico Better Call Saul è anche prequel di Breaking Bad: inizia con un nostalgico Saul che, nella sua nuova veste di pasticcere, riguarda ogni sera i suoi spot pubblicitari, ma racconta di quando, prima di incontrare Walter White, muoveva i primi passi della sua carriera di avvocato, plasmandola un po’ a seconda della sua convenienza. Le due serie raccontano l’ascesa e la rovinosa caduta di due uomini che rimarranno per sempre fra i più amati nel mondo delle serie tv. Insomma LO spin-off per antonomasia.

4 Le terrificanti avventure di Sabrina

Sabrina Spellman è solo all’apparenza una normale teen-ager americana, perché in realtà è per metà umana e per l’altra metà una strega. Quando però si troverà di fronte all’irreversibile scelta di abbracciare una vita dedita al “signore Oscuro” rinunciando per sempre a quella mortale, Sabrina si tirerà indietro e le cose cominceranno a prendere una brutta piega. Un po’ horror, un po’ thriller, un po’ teen drama, Le terrificanti avventure di Sabrina si svolge nella fittizia cittadina di Greendale, confinante con l’altrettanto problematica Riverdale. In effetti lungo le sei stagioni di Riverdale abbiamo avuto modo diverse volte di uscire dai confini cittadini per dare un’occhiata a ciò che succede a Greendale. Le due serie in effetti fanno parte dello stesso universo, l’Archie Comics e sono strettamente collegate e non solo in termini di scelte stilistiche. Alcuni personaggi di Riverdale faranno delle comparse ne Le terrificanti avventure di Sabrina e viceversa, proprio per rendere l’idea di quanto i due mondi siano strettamente collegati e interdipendenti. Sabrina stessa comparirà nella sesta stagione di Riverdale e Billy, il bullo della Baxter High, comparirà in un’intervista di Betty Cooper. L’idea era che Riverdale e Le Terrificanti avventure di Sabrina convergessero a un certo punto, ma nell’estate del 2020 Netflix ha deciso di mettere un punto fermo alla serie dedicata a Sabrina Spellman. L’idea tuttavia non è stata del tutto abbandonata e infatti nell’ultima stagione di Riverdale si assiste a un vero e proprio cross-over delle due serie in un misterioso universo parallelo.

5 The Good Fight

the good fight

A seguito di uno scandalo sessuale e di un’accusa di corruzione, il procuratore Peter Florrick viene incarcerato e così Alicia, moglie e madre dei suoi figli, si ritrova a distanza di diversi anni a vestire nuovamente i panni di avvocato nel tentativo di dare una nuova stabilità alla sua vita. Viene quindi assunta da un amico d’infanzia nel prestigioso studio “Stern, Lockheart & Gardner” dove farà la conoscenza, fra le altre cose, di Diane Lockheart. Questa è la storia di The Good Wife, serie americana di grande successo andata in onda per ben 7 stagioni nei primi anni 2000. La serie è stata acclamata dalla critica, ha vinto una valanga di premi e il pubblico ha adorato la straordinaria ascesa di una casalinga tradita e disperata che riuscirà a rinascere, diventando una donna appagata e con una carriera di successo. Il trionfo delle donne forti della serie ha inevitabilmente portato a uno spin-off in cui ancora una volta le protagoniste sono donne forti che riescono a riprendere in mano la loro vita. Ecco servita anche la storia di The Good Fight, spin-off di The Good Wife, in cui la giovane avvocata Maia Rindell e la sua mentore Diane Lockheart si trovano coinvolte in una brutta faccenda legata a una truffa. Saranno quindi costrette a mollare tutto e ricominciare da capo a Chicago, nello studio legale di Lucca Quinn. Durante le cinque stagioni di The Good Fight potremo quindi scoprire come Maia e Diane riusciranno a tornare sulla vetta, pur partendo da una condizione molto difficile.

Il grande successo di alcune serie porta inevitabilmente a pensare di poter in un certo modo cavalcarne l’onda e poter proseguire la storia aprendo nuovi scenari, ma è un sottile gioco di richiami e innovazioni, nostalgia e rivoluzione. Con gli spin-off è così: bisogna ricordarsi il punto di partenza , ma non lasciarsi sopraffare dalle vecchie storie.

LEGGI ANCHE: Better Call Saul 6, il primo misterioso teaser dell’ultima stagione