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10 citazioni iconiche di Better Call Saul che racchiudono al meglio l’essenza di un vero capolavoro

Better Call Saul
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Ci sono serie tv per cui possiamo usare la parola capolavoro senza il rischio di abusarne. Una di queste è proprio Better Call Saul. Capace di mettere in moto una storia che coglie veramente l’essenza di cosa sia uno spin-off, è riuscita a equilibrare perfettamente la sua identità con il ricordo di Breaking Bad, con il risultato di renderla LA serie degli ultimi anni. E non c’è nessun’altra che possa toglierle il trono; nemmeno quelle giurie che non hanno voluto darle tutti i premi che si meritava. Né a lei, né ai suoi attori, bravissimi nel tratteggiare la profonda complessità dei personaggi, principali e secondari che siano, che popolano l’universo di Vince Gilligan.

Oggi vogliamo omaggiare di nuovo uno show di cui sì, la mancanza si sente parecchio. Abbiamo individuato 10 citazioni iconiche – con qualche menzione qua e là – che incarnano Better Call Saul, la sua realtà, i suoi personaggi e le loro relazioni; le abbiamo legate in un percorso unico che dal mondo dell’avvocatura piano piano ci porta in quello della droga e della criminalità; seppure in inglese, le spieghiamo e traduciamo (dove è possibile) nei vari punti.

Non ci resta, dunque, che iniziare questo particolare viaggio in Better Call Saul, tra le sue citazioni più significative.

1) “Sometimes in our line of work, you can get so caught up in the idea of winning that you forget to listen to your heart” (1×01)

Better Call Saul

Howard Hamlin si è evoluto da semplice ostacolo del protagonista a bussola morale dello spin-off di Breaking Bad. Non merita la crudeltà di Jimmy e Kim, soltanto perché si è aggrappato alla carriera nel tentativo di trovare una boccata d’ossigeno in una vita sempre in apnea. Capisce che il personaggio di Bob Odenkirk è fatto così, che solo Chuck l’aveva visto, affrontandolo. Ma a noi, più che la sua fine, ci interessa l’inizio. Perché, con la citazione scelta, imposta tutta la serie tv, dal pilot fino all’atto finale.

Ed in Better Call Saul quelle parole sono applicabili a ogni avvocato, perché troppo chiusi nella loro idea di vincere per ascoltare davvero il loro cuore.

Howard, per avere il successo che brama, segue Chuck con una devozione così intensa che lo ucciderà; Chuck è più interessato agli affari che agli affetti, come si vede con la moglie e il fratello; Kim, almeno all’inizio, vuole mantenere la sicurezza del lavoro piuttosto che buttarsi nell’ignoto con Jimmy. E quest’ultimo desidera farcela talmente tanto che spesso è cieco di fronte a ciò che accade realmente davanti ai suoi occhi, andando dritto verso la sua strada senza badare alle conseguenze.

2) “The Truth Is You’ve Never Mattered All That Much To Me.” (3×10)

Dunque, Howard rimane incastrato nella guerra tra Chuck e Jimmy, dove il secondo ha la meglio. Però, prova a fare ammenda con un ultimo tentativo. Inutilmente. Il maggiore dei McGill rifiuta le sue suppliche per una tregua, dicendogli senza mezzi termini che non gli è mai importato di lui. Sono parole potenti e non solo perché sarà l’ultima volta che Jimmy vedrà suo fratello vivo: è forse la cosa più onesta che Chuck gli abbia mai detto. In fondo, lui considera il minore dei McGill come un criminale, che non merita di essere un avvocato per i metodi che usa e per la sua spericolatezza, tanto da definirlo in un’altra citazione:

“uno scimpanzé con un mitragliatrice”.

Nel flashback del finale prova ad aiutarlo, ma non di certo per diventare un legale. Ed effettivamente, alla fine è lui ad aver ragione perché l’uomo di Bob Odenkirk, pur essendo intelligente e pur avendo solo Kim a credere in lui, con la sua laurea in giurisprudenza non fa altro che alimentare il crimine piuttosto che sradicarlo. In più queste parole sono così significativamente strazianti perché definiscono un rapporto che non ha speranza di miglioramento alcuno. Perché, tra i due, nonostante tutto, non ci sarebbe mai stato amore fraterno.

3) “If You Don’t Trust Your Men With Your Money, You Have Bigger Problems Than If You Trust Saul Goodman.” (5×09)

Better Call Saul

Fortunatamente, Jimmy ha Kim in Better Call Saul.

Certo, poi capirà di doverlo lasciare, perché intrappolati in una relazione tossica che fa emergere i loro lati peggiori. Ma tante volte la donna ha dimostrato quanto lo ama: lo ha difeso da Chuck e da Howard, ha ripulito i suoi casini addossandosi colpe che la fanno retrocedere – e sappiamo quanto Kim adori il suo lavoro. Semplicemente, lo ha accettato, con i suoi pregi e difetti. Così come ha fatto lui, soprattutto quando Kim gli ha detto che se la sarebbe cavata da sola, che “Tu non mi salvi. Io mi salvo”. Ma a incarnare ancor di più il suo spirito indipendente e forte ci sono le parole che pronuncia a Lalo.

Kim, lontana dal mondo della legge in cui si sente a suo agio e dove sa indossare l’abito giusto, mostra coraggio perché è consapevole che qualsiasi segno di fragilità, unito alle risposte sbagliate, può farli uccidere. Tuttavia, non può far a meno di chiedersi perché Lalo non usi i suoi uomini per prendere i soldi, affidandosi a Saul Goodman. Nonostante sia visibilmente spaventata, è un momento potente e rivelatorio per il personaggio, che grida ancora all’Emmy mancato.

4)“I’m Gonna Be A Damn Good Lawyer, And People Are Gonna Know About It.” (4×05)

Jimmy aveva tante speranze e, sebbene sapessimo grazie ai flashforward come sarebbero finite le cose, speravamo davvero che potesse ottenere quel lieto fine che è destinato a non avere. Credeva davvero in sé stesso, nel suo duro lavoro e lo intendeva quando disse:

“Sarò un avvocato dannatamente bravo, e la gente lo saprà”. 

Nonostante gli standard bassi che le persone hanno su di lui. Soprattutto suo fratello, col quale ha una visione totalmente diversa del lavoro, delle relazioni e della vita in generale. Questa citazione mostra non solo la sua ambizione, ma offre al pubblico uno sguardo ai piani che Jimmy aveva per sé. Voleva successo e riconoscimento, indipendentemente da come l’avesse ottenuto. E ce la farà, ma solo a metà. Perché sarà davvero eccellente, ma diventerà un signor nessuno, costretto a fuggire per evitare quella galera che, però, lo aspetta a braccia aperte. Riservandogli una cella tutta speciale.

Infatti, ammetterà che se potesse rifare tutto, cambierebbe delle cose, con Better Call Saul che dunque ci fa anche vedere, attraverso queste parole, il suo tumulto interiore.

5) “Money Is The Point!” (1×01)

Better Call Saul

Jimmy ha sempre cercato di compiacere il fratellone, anche quando non sembrava, mostrandogli una profonda umanità prima del suo cambiamento, come dimostrano queste parole:

“Faccio finta che non mi importi, ma è mio fratello. Come posso non farlo?”

Ma la loro è sempre stata una relazione tesa e conflittuale, sebbene le discussioni tra i due abbiano generato alcune delle conversazioni più interessanti di Better Call Saul. Quando Chuck gli dice che: “il denaro non è il punto”, Jimmy ribadisce fortemente che sì, lo è. C’è un eco di Walter White in queste parole e, in effetti, sappiamo da Breaking Bad quanto il personaggio di Bob Odenkirk sia disposto a spingersi in là per guadagnare. Nel prequel, ancora si sta sviluppando questa fissazione per il denaro, che poi prevarrà sulla morale. Del resto, pur avendoci messo del suo, tante persone, da Nacho a Lalo e Chuck, lo hanno spinto verso Saul Goodman, portandolo sulla strada oscura della sua conversione in villain, dove apprezza il denaro, il potere e l’avidità sopra qualsiasi altra cosa.

6)“S’all Good, Man.” (4×10)

Eccola la frase che sancisce la sua definitiva trasformazione. È alla sua udienza d’appello per il ripristino della licenza da avvocato, dove ha raccontato una storia strappalacrime su come Chuck l’abbia ispirato a diventare avvocato, commuovendo la giuria. Ovviamente, se l’è inventata di sana pianta e, rivolgendosi a Kim, sbeffeggia i membri della commissione per esserci cascati come pere cotte. In più, il personaggio di Bob Odenkirk rivela che non vuole esercitare come Jimmy McGill, ma come Saul Goodman. E quando una perplessa Kim gli chiede perché, lui si giustifica con:

“S’all good man!”.

Un momento che racchiude perfettamente il protagonista, la sua furbizia, e rende complesso comprendere i suoi veri sentimenti. Perché la storiella su Chuck poteva anche essere vera, ma non sembra da come ne parla a Kim. Inoltre, rappresenta la complessità del rapporto con la stessa Kim, turbata perché quello che si è affibbiato non “è solo un nome”, come gli aveva detto in precedenza, ma è comunque disposta a rimanergli accanto. Fino al punto di non ritorno.

Ed ecco che Saul Goodman va in scena, iniziando a fondere i due mondi di Better Call Saul: quello legale e quello criminale.

7) “I Didn’t Say You’re A Bad Guy, I Said You’re A Criminal.” (1×09)

Better Call Saul

Più che Jimmy, però, è forse Mike l’anello di congiunzione tra i due mondi. Da ex poliziotto corrotto, sa benissimo che la vita non è tutta bianca o nera, ma ci sono tantissime sfumature di grigio ed è proprio tra quelle che si guadagna da vivere. Anzi, non importa quanto moralmente ambiguo sia il suo lavoro, lui mantiene sempre la parola data.

Ha conosciuto talmente tanti uomini da comprendere che ognuno di loro ha diversi gradi di criminalità dentro di sé e che essi non corrispondono necessariamente alla cattiveria. Del resto, lui ne è l’esempio vivente. E lo sottolinea con le parole che dice a Price, ovvero “Non ho detto che sei cattivo, ho detto che sei un criminale”; parole che incarnano perfettamente la realtà di Mike e della serie tv in generale, lì dove l’uomo è subito in grado di capire chi ha davanti e, soprattutto, che ogni azione ha le sue conseguenze. È un po’ la stessa cosa che dirà al Jimmy di Bob Odenkirk nella quinta stagione, con il suo discorso sul fare le proprie scelte e che sono quelle che indirizzano la propria strada.

Dimostra anche che Mike è consapevole del suo destino, più di quanto non lasci intendere sia in Better Call Saul, che poi in Breaking Bad.

8) “Killing your partner? That’s a bell you don’t unring.” (2×04)

Sebbene Mike sembri un duro all’esterno, in realtà ha un cuore più tenero del previso. Lo si nota con la nipotina, la nuora, quando scoppia in lacrime raccontando di suo figlio – con la straziante “I Broke My Boy” – e nel fatto che non nega mai un consiglio a chi vede in difficolta o nei guai, mettendo a disposizione la sua saggezza. Lo fa con Price, dicendogli ad esempio che “se vuoi fare il criminale, fai i compiti”; con Jimmy, diventando una risorsa preziosa per lui; soprattutto con Nacho, verso il quale ha sempre avuto un attaccamento paterno, cercando di salvarlo come non gli era riuscito con suo figlio.

Lo invita con furbizia a non uccidere Tuco. Non è necessario, è un qualcosa da cui non si può tornare indietro, sia nell’anima che nel Cartello. Infatti, non farebbe altro che creare un effetto domino devastante; una guerra con attacchi sempre più intensi e che si sarebbe conclusa solo con la sconfitta di tutti. E aveva dannatamente ragione. Solitamente, data la sua esperienza, ce l’ha. Perché, sebbene Nacho non lo uccida ma mandi Tuco in prigione, viene sostituito con Hector Salamanca, che è molto peggio. Il suo attacco quasi letale contro Hector, però, porta Lalo in città, colui che condurrà Nacho alla rovina.

9) “Croaking a lawyer for no reason is bad business.” (1×02)

Better Call Saul

Ma anche Nacho contribuisce alla rovina dei Salamanca nello spin-off di Breaking Bad e, in punto di morte, non vuole perdersi la soddisfazione di rivelare a Hector ciò che gli ha fatto, che il suo lavoro è andato oltre il cercar di uccidere Lalo, perché:

“Ti ho messo io in quella sedia”

Vuole che Hector si ricordi di lui quando è all’ospedale, mentre succhia gelatina per il resto della vita. E pensare che, all’inizio di Better Call Saul, è Nacho che impedisce ai Salamanca di crollare. Tutti sono spericolati nel prendere decisioni, soprattutto Tuco, un violento e sadico che non ascolta nessuno eccetto sé stesso. E, appunto, Nacho. Tuco si infuria quando Jimmy e due suoi complici cercano di truffare sua madre. Considera rapidamente l’idea di uccidere l’avvocato, ma Nacho, da buon grillo parlante, gli consiglia di non farlo. Anche se capisce che Jimmy ha sbagliato mancando di rispetto alla madre di Tuco, sa che la morte di un avvocato verrà indagata a fondo e non c’è niente di peggio della polizia per loro. Non solo dimostra la sua influenza, ma anche la sua pragmaticità e che è degno di fiducia. Peccato che Salamanca non sappia della sua attività extra… ah, e da questo momento il Jimmy di Bob Odenkirk sarà ufficialmente nel gioco.

10) “I Am What I Am.” (5×05)

Nessuno in Better Call Saul e Breaking Bad mostra più controllo e dominio di Gustavo Fring. Lo si vede con Hector Salamanca, perché è lui che decide che cosa merita, non un dottore qualunque. È consapevole che il caos tra i Cartelli non farà altro che attirare la DEA, come dice a Juan Bolsa, e suggerisce a Mike, nel primo incontro tra i due, che la miglior politica tra loro sarebbe la tranquillità, con nessuno che attacca l’altro o le cose potrebbero rapidamente peggiorare. Ma soprattutto, sa esattamente chi è. Così, quando Mike scopre che Gus ha un ranch dove fa alloggiare della povera gente, si chiede se Gus lo faccia per convincersi di non essere malvagio, ma quest’ultimi ribatte dicendo che:

“Io sono quello che sono”.

Solitamente, i più grandi antagonisti non sono quasi mai in conflitto con la loro natura ed è un qualcosa che Gus dimostra a pieno. È malvagio e non proverà a cambiarlo; non cerca di espiare i suoi peccati, anche se non nega di compiere degli atti caritatevoli per cercare di migliorarsi.

E, in fondo, Better Call Saul non è proprio questo? Una grande parabola in cui i vari personaggi – soprattutto Saul Goodman – comprendono realmente la loro natura più profonda? Beh, Fring, ribadendo fermamente la sua essenza, c’è arrivato prima di tutti.