Vai al contenuto
Serie TV - Hall of Series » Band of Brothers » Le 5 scene più commoventi di Band of Brothers

Le 5 scene più commoventi di Band of Brothers

ATTENZIONE: l’articolo che stai per leggere potrebbe contenere spoiler su Band of Brothers!

Band of Brothers va vista tutta d’un fiato. È un unico, immenso capolavoro in cui immergersi per dieci interi episodi e riprendere aria solo una volta giunti ai titoli di coda definitivi. Non ha neppure senso parlare di scene, spezzoni, sequenze. È tutto incastonato alla perfezione, un racconto che si sfalda e si ricompone al ritmo dei colpi di mortaio. Assorbe i tempi della guerra, li ingloba nelle sue maglie per poi abbandonarli poco alla volta. La storia dei fratelli al fronte è stata una tappa fondamentale della rivoluzione televisiva degli anni Duemila. La serie, al momento della sua messa in onda, oltre vent’anni fa, ebbe un successo clamoroso. La sua carica emotiva, il suo grosso valore simbolico, fecero sì che il pubblico americano trovasse nel racconto di quell’esperienza di guerra un momento di identificazione. Band of Brothers esordiva pochi giorni prima dell’11 settembre. Le storie di quegli uomini al fronte, la loro battaglia per la liberazione del continente europeo dalle grinfie del nazifascismo, si insinuarono tra le ansie e le paure di un popolo che cercava disperatamente qualcosa di grande a cui aggrapparsi.

Tom Hanks e Steven Spielberg – i produttori esecutivi dello show – non potevano saperlo, ma con Band of Brothers stavano dando agli americani un simbolo in cui immedesimarsi.

La serie, vent’anni dopo, resta un caposaldo del genere. Un cult che difficilmente potrà essere superato. Regia, scenografia, sceneggiatura, ricostruzione storica, montaggio, recitazione si compenetrano alla perfezione, facendo di questo show un’opera impareggiabile. Non esistono scene più commoventi di altre. Il racconto non andrebbe spezzettato, i grossi sali-scendi emotivi non sono qui finalizzati a raggiungere un climax narrativo dopo il quale c’è solo la parabola discendente. Band of Brothers è un’unica boccata d’aria che incamera tutto e lo lascia a depositare dentro. Non si può citare solo una scena di Bastogne senza considerare tutto il contesto, quelle lunghe e interminabili sequenze di guerra che pesano come un macigno sul groppone una volta terminato l’episodio. Scegliere i cinque momenti più commoventi di Band of Brothers, isolarli dal fluire sempre vivo della narrazione, rischia di privarli di qualcosa. Ma sono scene in cui è condensata la grande maestria cinematografica di questa serie, che è appunto un prodotto televisivo col respiro del grande schermo.

I panni in lavanderia

Una delle scene più toccanti di Band of Brothers la troviamo alla fine del terzo episodio, Assalto a Carentan. La Compagnia Easy deve conquistare un villaggio francese occupato dai nazisti e tenere la posizione. Uno dei punti di vista privilegiati è quello di Albert Blithe, un giovane soldato che soffre di attacchi di panico e cecità isterica. L’operazione di guerra si rivelerà più lunga del previsto: i combattimenti si svolgono prima in città e poi poco fuori dal villaggio, nelle buche e nelle trincee. Nell’assalto a Carentan, la Compagnia Easy perde vari uomini, tra cui lo stesso Blithe, colpito al collo e costretto a veder materializzati i propri incubi. La profondità della ferita subita dalla Compagnia si percepisce non attraverso scene strazianti, bensì mediante i dettagli più insignificanti. Nel finale dell’episodio, dopo aver ricevuto la notizia che le licenze sono state cancellate e che si resta a combattere, il sergente della Compagnia si reca in lavanderia a ritirare la propria uniforme. Quando la lavandaia gli chiede di darle una mano a smistare anche le altre uniformi, la camera passa su quei panni impacchettati che però nessuno andrà a ritirare. Mai più. Tra i vari nomi scritti a penna sulle buste in attesa, anche quello di Albert Blithe.

L’inferno bianco di Bastogne

Band of Brothers

Il sesto episodio è quello invece dell’offensiva delle Ardenne. La Compagnia è stanziata nei pressi del villaggio di Bastogne. La neve gela mani e piedi dei soldati, mal equipaggiati e in numero ridotto. Natale è alle porte e il nemico sempre all’erta. Qui il punto di vista è quello del medico Eugene Roe, che ha il compito di occuparsi dei feriti e fare la spola tra il campo di battaglia e il vicino villaggio per trasportare medicinali e attrezzature mediche. L’intera puntata è un capolavoro. I canti di Natale che accompagnano le scene notturne, l’effetto visivo del sangue delle ferite sul bianco della neve, la concitazione dei combattimenti, riescono a rendere palpabile il dramma. Che diventa ancora più commovente quando Eugene, di ritorno al villaggio bombardato, trova tra le macerie dell’ospedale da campo la fascia blu che l’infermiera che lo assisteva in quell’inferno portava legata tra i capelli. Ancora una volta, zero parole. Solo immagini, simboli, frammenti che la camera coglie appena, ma che sanno parlare più di mille dialoghi.

Il convento

Band of Brothers

La scena del convento arriva invece dopo un episodio di combattimenti. La Compagnia Easy è impegnata nelle manovre militari per prendere la città belga di Foy. I bombardamenti fanno molte vittime e diversi feriti tra i soldati americani. Alcuni personaggi escono di scena per sempre, altri solo momentaneamente. La campagna europea è ormai entrata nel vivo. I tedeschi fanno sempre più fatica e arretrano dalle loro postazioni, ma i soldati sono ancora al fronte a combattere. E a morire. Dopo una giornata particolarmente dura, la cittadina viene presa, ma il bilancio delle vittime è amaro. Alla fine dei combattimenti, i soldati della Compagnia si rifugiano in un convento. I canti del coro e la voce narrante in sottofondo accompagnano una delle scene più toccanti della serie: il sergente Lipton si guarda intorno e, sui banchi del convento, vede sparire, ad uno ad uno, tutti i compagni morti. L’effetto dissolvenza cancella letteralmente dalla scena i soldati che non ce l’hanno fatta e quelli che sono stati costretti a tornare a casa senza un arto o con altre ferite invalidanti. La vittoria è vicina, ma il tributo versato in termini di vite umane è alto.

La tragica scoperta

Band of Brothers

Il penultimo episodio è decisamente quello più straziante di tutta la serie. Si chiama La tragica scoperta e ci mette direttamente davanti all’orrore della guerra. Il conflitto è quasi giunto al termine, al fronte arrivano forze fresche, convinte che la guerra sia una specie di gioco esaltante nel quale ci si è piombati giusto in tempo per assaporare la vittoria. Ma Band of Brothers ci riporta immediatamente alla realtà, senza edulcorazioni. I soldati della Compagnia si trovano per la prima volta davanti a un campo di sterminio. Lo spettacolo che si presenta loro davanti è sconvolgente: persone denutrite, infreddolite e morte di fame, accolgono i liberatori con un misto di paura e incertezza. Nei loro volti si legge il vuoto. Tutt’intorno è la desolazione, con corpi morti ammassati gli uni sugli altri e uomini che non sembrano neanche più uomini. È l’inferno dei lager e la Compagnia Easy vi si trova a contatto per la prima volta. La potenza visiva delle immagini è tale da restare ben impressa nella memoria. Una sequenza che tutti quelli che hanno visto Band of Brothers non possono dimenticare.

Il finale

Band of Brothers

Altra scena che merita una menzione è quella finale. Niente più combattimenti, niente più armi, cannoni, soldati morti, sangue, feriti agonizzanti. La guerra è ormai finita, il continente è libero e il nemico è sconfitto. I soldati della Easy possono finalmente tornare a casa e lasciarsi alle spalle l’inferno del fronte. Tutti loro sono però profondamente cambiati. Le loro vite non potranno essere mai più le stesse. Dopo che hai visto morte e devastazione, dopo che ci sei passato attraverso, dopo che hai vissuto spalla a spalla con i tuoi commilitoni, dopo che li hai visti morire, che hai respirato la loro stessa aria pesante e visto la stessa desolazione, il mondo assume una forma del tutto nuova. Il finale di Band of Brothers è l’epilogo di un’epopea che chiude una della pagine più drammatiche ed eroiche della storia contemporanea. Le ultime scene della serie ci mostrano gli uomini alla fine dell’operazione, lontani dal campo di battaglia, finalmente spensierati. Mentre giocano a baseball, la voce narrante racconta ciò che ne è stato di loro, come sono andate avanti le loro vite, come sono riusciti a buttarsi alle spalle la pagina tragica della Seconda guerra mondiale. È un finale che suona persino un po’ retorico, ma è quella retorica che non guasta, che non danneggia l’opera, al contrario la impreziosisce. Le immagini degli uomini sul campo si sovrappongono poco alla volta con i volti dei protagonisti reali di questa storia, che scorrono ad uno ad uno sullo schermo, accompagnando la serie ai titoli di coda.

Quanto è bella Band of Brothers!

LEGGI ANCHE – Band of Brothers ha fatto la storia parlando di uomini che hanno fatto la storia