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Una recensione senza spoiler di Kiseiju, un anime che merita tutta la vostra attenzione

Ricco di azione e di interrogativi che mettono in discussione cosa significhi pienamente essere umani, capace di trasmettere pathos e di raccontare una storia in crescendo: oggi vogliamo parlarvi di un anime che, seppur non conosciuto come tanti altri, meriterebbe di ottenere ben maggiore notorietà: parliamo di Kiseiju – L’ospite indesiderato, attualmente disponibile su Netflix. Composta da soli 24 episodi, la serie animata è fedelmente tratta dall’omonimo manga di successo di Hitoshi Iwaaki pubblicato sul finire degli anni ’90 ed è stata trasmessa per la prima volta tra il 2014 e il 2015 ottenendo un ottimo riscontro da parte di critica e pubblico. Ma di che cosa tratta questo sorprendente anime e perché dovreste dargli un’occasione, qualora non lo aveste già fatto?

Senza ulteriori indugi, vi lasciamo alla lettura della nostra recensione rigorosamente no-spoiler di Kiseiju – L’ospite indesiderato. Buona lettura!

Kiseiju
Shinichi e Destry (640×360)

Tokyo, Giappone. Il diciassettenne Shinichi Izumi è un ragazzo tranquillo e rispettoso, buono e gentile: il classico bravo ragazzo, a tratti un po’ imbranato, che vive una vita normalissima tra scuola, genitori apprensivi e che deve imparare a gestire la propria infatuazione per l’amica Satomi Murano. Una, notte, però, tutto cambia per sempre: il ragazzo viene infatti attaccato da uno strano essere, un parassita alieno che, non essendo riuscito a entrargli nel cervello per controllare il suo corpo, finisce per doversi accontentare di un braccio. Al suo risveglio Shinigi scoprirà con grande orrore che l’alieno, chiamato Destry, ora abita la sua mano destra ed è ormai parte di lui. Mentre il ragazzo deve imparare a convivere con questo inaspettato e indesiderato ospite, un essere ironico e dalla grande intelligenza capace di modificare la propria struttura corporea a piacimento, l’intero Giappone inizia a subire le disastrose conseguenze di questa silenziosa invasione aliena, che sembra non avere fine.

Certo, lo sappiamo, il concept dietro a questo anime è davvero strambo e potrebbe generare una certa ritrosia in alcuni spettatori, ma sarebbe errato giudicare la serie senza prima dargli una possibilità: se è vero che le prime puntate dello show potrebbero in parte lasciare interdetti, soprattutto per alcuni aspetti grotteschi e stranianti, è anche vero che, superata quella soglia, viene davvero difficile rimanere indifferenti nei riguardi della storia principale e del viaggio emotivo del suo protagonista. Con il procedere della narrazione, infatti, la trama diventa sempre più coinvolgente, ricca di suspence e di azione: tra combattimenti sempre più complessi, nemici sempre più forti e l’aumentare della posta in gioco, Kiseiju cresce di puntata in puntata proponendoci storie sempre più adulte e complesse che introducono temi filosofici di grande interesse.

Destry (640×360)

Tramite le diverse opinioni e i differenti modi di vedere il mondo di Shinichi e Destry (o Migi in versione originale), lo spettatore è infatti posto nella condizione di mettere in discussione tutte le proprie convinzioni e a provare a ribaltare la propria prospettiva. Cosa distingue l’uomo da un mostro? Cosa ci rende diversi da un animale predatore? Per cosa è giusto lottare? Cos’è davvero un parassita?

Shinichi e Destry provano entrambi a fornire la loro visione delle cose a partire dal proprio personale punto di vista, che inizialmente non riesce a comprendere quello dell’altro: il primo non riesce a tollerare l’idea che una specie parassita che si impossessa dei corpi umani possa voler nutrirsi in maniera antropofaga, mentre il secondo, per la sua appartenenza a una specie diversa, non riesce proprio a comprendere la resistenze e l’opposizione del proprio ospitante. Nel corso della storia e della bizzarra (e non senza momenti controversi) convivenza tra i due protagonisti, si assisterà a un grande sviluppo psicologico ed emotivo da parte di molti personaggi, che, coerentemente con quanto proposto evolveranno e cresceranno in maniera del tutto naturale e spontanea grazie alla reciproca influenza.

Un legame simbiotico che si acuirà sempre di più, regalandoci momenti di umorismo, di grande tensione, ma anche particolarmente emotivi.

Kiseiju – L’ospite indesiderato (640×360)

Ma Kiseiju non è ricordata solamente per il proprio approccio filosofico: l’iconicità dell’anime è, infatti, dato anche al suo peculiare stile che non disdegna tinte horror e che non si esime dal portare su schermo scene alquanto violente e splatter, se non addirittura gore. Per quanto si tratti di un prodotto animate, Kiseiju è infatti nota per le sue scene ad alto contenuto di violenza, tra vere e proprie carneficine e scontri violenti in cui i due protagonisti devono avere a che fare con parassiti, le cui trasformazioni potrebbero lasciare i più sensibili alquanto disgustati.

Le animazioni e i disegni svolgono da questo punto di vista un lavoro egregio. Da un lato è impossibile non apprezzare l’originale character design dei parassiti che hanno preso il controllo dei cervelli umani è spaventoso (in senso buono) così come quello delle tante varianti e versioni di Destry, che con i suoi occhi e la sua malleabilità risulta essere assolutamente iconico, dall’altro non si può che applaudire l’animazione della serie, le cui scene più concitate e di combattimento sono ben rappresentate su schermo e che, grazie anche a un’ottima colonna sonora, riescono a divertire e a lasciare in più occasioni con il fiato sospeso.

Murano e Shinichi (640×360)

Non fraintendeteci, però, Kiseiju – L’ospite indesiderato non è solo una storia di morte, violenza e sopravvivenza.

Oltre ad accenni di ironia volti a stemperare la tensione, l’anime non manca nemmeno di un aspetto più romantico che indaga l’interiorità di Shinici e il suo modo di rapportarsi con le altre persone, in particolare con la ragazza di cui è da sempre innamorato. Attimi di insperata dolcezza in un marasma di situazioni drammatiche e frenetiche in cui la vita del protagonista continua a essere messa a rischio.

Per concludere, Kiseiju – L’ospite indesiderato è una serie animata che merita di essere recuperata al più presto: mentre ci intrattiene, inquieta e fa riflettere (ma anche a tratti ridere) questo grande anime non annoia mai e regala una storia che non smette mai di sorprendere e che si conferma uno dei prodotti più originali degli ultimi anni grazie a tinte grottesche e uno stile molto personale. Insomma, un prodotto che un qualunque appassionato del genere non deve assolutamente lasciarsi sfuggire.

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