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L’unica colpa di American Dad! è soffrire un paragone insensato con i Griffin

American Dad! è figlia di Seth MacFarlane, lo stesso autore e padre dei Griffin. Quando due opere nascono dalla stessa mente sembra naturale metterle in relazione e trovarne i punti in comune, paragonarle. Sembra, ma non lo è. Come in una famiglia caratterizzata da divisioni e differenze, American Dad! e I Griffin sono due prodotti diversi. Per fortuna, poiché questo aspetto accresce l’interesse per entrambe. La diversità colora il mondo e lo fa sembrare più lucente. Spesso però, American Dad! ha fatto la parte della luna. Non è riuscita a brillare di luce propria, ma ha vissuto di riflesso. Per anni è stata solo ‘la sorella’ minore dei Griffin e ha vissuto dietro la sua ombra. Ma la luna, a volte, è perfino più lucente del sole. Più bella del sole. Questo non significa ammettere che American Dad! sia più bella dei Griffin, ma è giunto il momento di darle un giudizio in base a ciò che è e non in base alla sua relazione con i Griffin. 

American Dad! nasce nel 2005 e prima di raggiungere il successo popolare ha dovuto combattere contro censure e restrizioni a causa dei contenuti espliciti presenti negli episodi. I primi spettatori pensavano di essere davanti ad una copia dei Griffin in cui a dominare c’erano luoghi comuni e due famiglie alquanto bizzarre. Nel corso degli episodi questa idea è stata smentita e American Dad! ha saputo prendersi una grossa rivincita. Il punto forte dello show è allo stesso tempo il tratto che più la differenzia dai Griffin. Stiamo parlando del modo in cui la serie ha saputo parlare di politica sfruttando a pieno la sua ironia. Partendo dalla caratterizzazione dei personaggi, American Dad! cattura l’attenzione per il modo in cui si prende gioco di alcuni atteggiamenti sociali. Stan Smith, ad esempio, non è altro che il classico padre per cui è importante la popolarità e non la morale dei propri figli. Allo stesso tempo odia tutto ciò che non è americano, classificandosi come lo xenofobo di turno. Maschilista e possessivo, crede che il ruolo delle donne sia destinato ad essere subordinato.

Attraverso una sottile e pungente ironia, American Dad! dipinge il ritratto del partito repubblicano americano.

Stan Smith pensa che l’aborto sia un argomento poco importante e ha forti pregiudizi contro gli omosessuali. Ma dall’altra parte c’è un punto di vista differente. Il punto di Hayley. Quello dei liberal e di chi aiuta i senzatetto perché il valore di una persona non si misura con il denaro, ma con l’etica.  Hayley ha numerosi litigi con il padre quando cerca in tutti i modi di difendere i diritti delle donne e il loro contributo all’interno della società. In questo senso, American Dad! sembra essere al centro di una campagna elettorale in cui si sfidano posizioni e idee diverse. Questa formula di basa è lontana dai Griffin, in cui lo spettacolo è indirizzato di più verso la cultura pop e meno ancorato a situazioni politiche. Non che questo sia un difetto. Sono due atteggiamenti distanti e paralleli, ma entrambi validi e interessanti. 

American Dad! si serve tantissimo della Black comedy per suscitare le risate del pubblico. Spesso i personaggi sono rappresentati in situazioni pericolose e traumatiche, ma è proprio da queste situazioni che nasce il pretesto per urlare battute bizzarre ed esagerate. È un tecnica che lo show utilizza magistralmente risultando irriverente e senza freni. Il meglio di American Dad! si nasconde dietro la narrazione. La storia riesce a mantenere le sue trame fino alla fine senza inciampare. In questo tipo di prodotti costellati da moltissimi episodi è difficile restare in equilibrio, ma American Dad! è riuscita a camminare sul filo senza cadere. Proiettando il focus sempre sui protagonisti, la storia ci è sempre sembrata molto credibile e questo è un pregio che non appartiene a tutti gli show televisivi. Anche se ci sono passati davanti personaggi secondari e meno utili ai fini della trama, in American Dad! il cast primario regna e tiene lo stesso livello per tutto l’arco. Lo stesso livello che ha permesso alla serie di non registrare cali di qualità, ma addirittura migliorare nel corso del tempo. 

American Dad! non può vivere di paragoni 

Riesce a dare il meglio di sè quando si emancipa da banali relazioni con altri prodotti e fa ridere per quello che è. Soprattutto quando di mezzo c’è Roger, l’alieno liberato da Stan nell’aria 51. Roger è uno dei personaggi più riusciti in questo genere di prodotto. Sarcastico e pungente, è perennemente alla ricerca del lusso e del piacere facile e per questo in diversi episodi finisce sempre col mettersi nei guai. American Dad! è geniale quando mette in risalto il rapporto tra il mondo umano e Roger. Quest’ultimo per non destare sospetto crea veri e propri alter ego camuffandosi con stravaganti costumi per non farsi riconoscere. La domanda che ci pone la serie è davvero interessante: siamo sicuri che l’alieno sia meno ’strano’ rispetto agli esseri umani?

Il fatto che il contesto di American Dad! sia simile a quello dei Griffin non le rende uguali. Stan non è Peter e Lois non è Francine. Se la famiglia resta la chiave dei due show, il mondo intorno gira in maniera differente. American Dad! non è solo un diversivo con cui i produttori hanno voluto fronteggiare la cancellazione dei Griffin. È un’opera che vive perché ha saputo creare un mondo in cui ci siamo sempre sentiti a casa. Una casa che probabilmente ha attirato nel corso degli anni un pubblico più adulto e maturo. American Dad! è infatti lontana dagli interessi dei bambini e spesso i suoi argomenti non sono di banale lettura. Oggi la serie conta più di 270 episodi e 17 stagioni e non ha voglia di fermarsi. Si siede, guarda ai Griffin e pensa a quanto sia bello splendere di luce propria. Oggi American Dad! ha vinto la propria partita a suon di battute e scelte narrative azzeccate. Oggi non è più riflesso. 

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