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6 grandi serie tv nate negli ultimi cinque anni che in Italia non hanno ancora spopolato 

Negli ultimi cinque anni il mondo è stato invaso da eventi straordinari. Nel 2018 è sbucata nel cielo la luna rossa più lunga del secolo mentre nell’anno successivo veniva pubblicata, a seguito del progetto Event Horizon Telescope, la foto di un buco nero. Accanto a questi fenomeni naturali, anche il mondo delle serie tv ha vissuto momenti di rigenerazione ed evoluzione. In questi anni sono nati prodotti affascinanti e storie capaci di distinguersi in un panorama sempre più affollato e variegato. Yellowstone, ad esempio, ha avuto il merito di riportare in auge il genere western in un’epoca in cui erano sicuramente altri i target di riferimento. Il paradosso però dice che Yellowstone non ha avuto lo stesso paradigma di successo: se paragoniamo i suoi ascolti a quelli avvenuti al di fuori dei confini nazionali, ci rendiamo conto che in Italia, per quanto sia apprezzata questa serie, non ha ancora spopolato a tutti gli effetti, mentre all’estero è diventata una serie quasi di culto. 

L’opera nata dalla brillantissima mente di Sheridan non è l’unica a trovarsi in questa ambigua situazione. Negli ultimi cinque anni, infatti, sono nate tantissime magnifiche serie tv che non hanno avuto il giusto riconoscimento nella patria di Dante. O meglio, hanno avuto un riconoscimento minore rispetto al loro effettivo nonché straordinario valore

Oggi vi facciamo conoscere 6 grandi serie tv nate negli ultimi cinque anni che, come Yellowstone, non hanno ancora spopolato in Italia: 

Succession

Succession(640×360)

Ho recuperato tutte le stagioni di Succession proprio quest’anno, grazie al consiglio di un caro amico a cui devo molto dopo questa bellissima cavalcata. Mi aveva promesso una serie piena di intrighi e una serie piena di intrighi ho trovato. La serie segue le vite dei membri della famiglia Roy, che controllano uno dei più potenti conglomerati di media. Il dramma familiare si scatena in seguito alla decisione di Logan Roy, patriarca e magnate a capo del conglomerato, di non ritirarsi e quindi, senza esitazione, impedire ai vari membri di succedergli. Logan sembra un re a cui è difficile rubare la posizione sul trono ma allo stesso tempo un padre che continua a testare la tenacia dei suoi figli tra prove e sfide. Succession si avvale di una scrittura mai convenzionale e dialoghi eccezionali, entrambi pensati per suscitare forti emozioni nella mente e nel cuore dello spettatore. La politica della serie, protagonista di un racconto quasi teatrale, segue una logica tutta sua, una dimensione in cui lo strumento comunicativo domina la scena. Succession è un gioiellino vero e proprio.

Yellowstone

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Yellowstone(640×360)

Yellowstone è una di quelle serie a cui ti affezioni senza esitazione e al primo sguardo. I pregi di questo capolavoro sono molti e non basterebbe un solo articolo per elencarli tutti, ma mi preme sottolineare, in questa sede, il grande lavoro svolto sui personaggi. I protagonisti di Yellowstone sono memorabili: donne o uomini capaci di farsi ricordare anche attraverso un semplice dialogo. La famiglia Dutton, motore primario di Yellowstone, non è solo un bellissimo nucleo affettivo ma un aggregato di passione, amore, forza e tenacia. La difesa del ranch, da cui sono tenuti alla larga tutti i nemici, diviene il pretesto per la salvaguardia di tutti quei valori familiari e originari che contraddistinguono John Dutton. Yellowstone è una delle serie migliori degli ultimi anni anche per una costrizione narrativa in cui la cornice si lega benissimo alle digressioni secondarie: giochi di potere, dinamiche subdole e lotta durissima contro le più svariate tentazioni. Se a Yellowstone uniamo anche i suoi spin off, 1883 su tutti, capiamo perché Sheridan è considerato uno degli autori più bravi di questi anni: un uomo capace di inventare un mondo alla deriva in cui si salva solo chi ha il sangue più freddo degli altri. 

Ted Lasso

Ted Lasso (640×360)

Ted Lasso è una delle migliori comedy degli ultimi anni. La mia non è un’affermazione esagerata ma un pensiero scaturito da una serie di importanti considerazioni. Innanzitutto le battute a cui ci ha abituato la serie non sono forzate ma gagliarde come un fiume in piena. Il secondo aspetto su cui voglio soffermarmi riguarda i personaggi: in Ted Lasso nessuno di loro è stereotipato. Ted è un coach positivo e divertente, un motivatore scaltro a cui è stata assegnata una prova difficilissima: guidare la squadra del Richmond. La serie riesce ad affiancare la passione per il calcio a un trend più umoristico, e il risultato è magnifico: un quadro in cui i campi da calcio fanno da sfondo a momenti davvero ironici. Ho passato metà della mia vita con un pallone tra le mani e, guardare le partite del Richmond, tra riflettori e schemi di squadra, è stato un viaggio fantastico e pieno di adrenalina. Arrivata alla terza e ultima stagione, da poco sbarcata su Apple Tv, Ted Lasso non ha mai perso la linfa con cui è nata e questo è un pregio che appartiene solo alle grandi serie tv. 

Abbott Elementary

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Abbott Elementary(640×360)

Disney Plus ha raggiunto un numero altissimo di iscritti grazie a un catalogo sempre più vasto e variegato. Il servizio streaming ha catturato una grande fetta di spettatori grazie all’inclusione di titoli non banali, come The Bear, fiore all’occhiello dell’ultimo periodo. Abbott Elementary è una di quelle serie che ha il diritto di stare in questo gruppo di prodotti molto interessanti ed estremamente diversi. Realizzata nello stile mockumentary, un po’ come The Office e Modern Family, è ambientata in una scuola elementare nella periferia di Filadelfia dove un gruppo di insegnanti cerca di fare il proprio lavoro al meglio, nonostante i tagli al budget e una preside eccentrica e poco collaborativa. Il gruppo di colleghi si mostra sensibile ai problemi che affliggono i più deboli all’interno del mondo scolastico, dall’emarginazione alla sindrome dell’impostore. Le varie parabole umane sono poi declinate in varie salse, tra cui la commedia, uno dei motivi per cui Abbott Elementary fa sbocciare tantissimi sorrisi sulle labbra di tutti noi. L’umorismo della serie riesce, però, a non trasfigurare il senso di quei valori universali e importanti: amore, sensibilità e amicizia. 

Reservation Dogs

Reservation Dogs(640×360)

Reservation Dogs, come Abbott Elementary, è disponibile su Disney Plus. Gli adolescenti sono spesso al centro della trama di una serie tv ma non sempre la narrazione rispecchia i demoni interiori che nascono in quel periodo di vita. Reservation Dogs mostra i muscoli e non rinuncia a questo tipo di racconto, mostrando protagonisti che conducono una vita tutt’altro che idilliaca: passano le loro giornate a commettere crimini e a combatterli. Nelle zone rurali e meschine dell’Oklahoma i sogni sembrano fantasmi più che desideri e la morte di Daniel, amico dei protagonisti, acuisce il loro senso di abbandono. La speranza di lasciare tutto e trasferirsi in California fa a pugni con le questioni in sospeso nelle loro vite e nella loro comunità, una popolazione pienamente indigena. Reservation Dogs si emancipa dal classico copione dei teen drama e rispecchia a pieno il senso di delusione dei ragazzi verso un mondo alla deriva, il malessere della gioventù nei confronti del presente. Inoltre la serie è la prima in cui sono presenti tutti gli scrittori e i registi indigeni, uno strumento capace di fornire un punto di vista diverso rispetto a quelli tradizionali. 

Un’altra serie che, come Yellowstone, non ha ancora spopolato in Italia: What We Do in The Shadows

What we do in the shadows(640×360)

Nandor, Laszlo, Nadja e Colin sono quattro vampiri che vivono in una casa di Staten Island insieme al famiglio Guillermo, che brama di diventare a sua volta una creatura delle tenebre. Una troupe televisiva segue la loro vita quotidiana e li intervista per realizzare un documentario. Brillante e iconica, What We Do In The Shadow acquista una prospettiva diversa( la commedia) per indagare il mondo dei vampiri. Quest’universo viene dissacrato senza pietà per fare ironia nel momento stesso in cui vengono prese in prestito scene di altri film sui vampiri, come quando Nandor si cosparge di glitter per assomigliare ai personaggi di Twilight. L’irriverenza della serie non risparmia nemmeno i classici del genere e le sue citazioni diventate iconiche nel corso degli anni. Queste ore di puro intrattenimento riescono a rinfrescare le giornate grazie alla bravura degli attori, tutti perfettamente calati nella parte che gli è stata assegnata. What We Do in The Shadow è una perla a cui non eravamo ancora stati abituati.