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Dovreste proprio guardare White Gold, la Serie Tv in cui Chuck Bass vende finestre

Ed Westwick è tornato. Il Chuck Bass di Gossip Girl, una delle serie tv adolescenziali più amate del piccolo schermo, è il protagonista della serie Netflix White Gold. Questa volta l’attore si è calato nei panni di un venditore di finestre dell’Essex, che esercita la professione all’inizio dei ruggenti anni ’80. La piattaforma di streaming californiana, dopo Stranger Things e Glow, ha deciso di continuare a percorrere il solco tracciato in precedenza che ha portato al successo delle serie tv sopra citate.

White Gold racconta la storia di una squadra di venditori di finestre in PVC a doppi vetri nel fittizio negozio Cachet Windows nell’Essex nel 1983. Sono gli anni di Margaret Thatcher, della deregolamentazione finanziaria, dei mercati del lavoro flessibili, del precariato e della privatizzazione. Gli anni della plastica, delle verande, dei controsoffitti a pannelli ispezionabili e delle multiproprietà. Il nostro Ed è un venditore carismatico, Vincent, che insieme al suo team formato da Fitzpatrick e Lavender, punta a vendere il più possibile, anche a costo di infrangere le regole.

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Da Chuck Bass a Vincent Swan, da Gossip Girl a White Gold

Va subito specificato che la serie tv non è certo un capolavoro, ma è una produzione leggera che si lascia piacevolmente guardare. Molto del merito va dato proprio a Ed Westwick, che sembra non essere riuscito mai ad abbandonare il ruolo di bello, dannato e ben vestito. In questo caso però il “difetto” risulta essere un pregio. White Gold infatti ricalca un po’ i temi stilistici di Gossip Girl, soprattutto per quanto riguarda il vestiario.

In questo articolo vogliamo parlarvi del perché dovreste guardare questa serie tv che ci trasporta in un mondo fatto di colori sgargianti, finestre e multiproprietà.

White Gold ci racconta il marchio di fabbrica di quegli anni: ovvero la fiducia nel futuro come slancio per il presente. La vendita dei serramenti in PVC a doppio vetro è il simbolo della rivoluzione economica e delle tecnologie che ci avrebbero stravolto la vita. E l’oro bianco di White Gold non è altro che il PVC, il Polivinile di Cloruro. Un materiale leggero, ignifugo, impermeabile e, soprattutto, incredibilmente economico da produrre che poteva essere venduto agli impreparati acquirenti a costi esorbitanti. Quegli anni ’80 sono anni in cui il problema dello smaltimento dei rifiuti plastici è ancora lontano, anni ingenui e incoscienti, in cui le persone lasciavano entrare gli estranei a casa propria, compresi i venditori di finestre a porta a porta, pronti a tutto pur di riuscire a ottenere guadagno. Ma non c’è solo questo dietro a White Gold.

Cosa resta di quegli anni ’80? La musica

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Parafrasando la canzone di Raf, in cui il cantautore si chiede cosa rimarrà di quegli incredibili anni che hanno segnato l’arte e la cultura pop contemporanea, vogliamo subito raccontarvi una delle cose più belle della serie tv che vede protagonista Ed Westwick: la musica. White Gold è sommersa da melodie che puntano a trasportarci con prepotenza in quel periodo. E ci riesce molto bene. Radio Gaga, Rock the Casbah, Gold e Hungry Like the Wolf sono solo alcuni dei brani incredibilmente efficaci per farci immergere, non solo attraverso la visione, ma anche attraverso le sensazioni uditive, in quell’enorme lago colorato e gioioso che sono stati gli 80’s. La produzione Netflix però, come è successo recentemente a La Casa de Papel (vi raccontiamo qui), strizza pure l’occhio al pubblico italiano. E lo fa con un’altra canzone di Umberto Tozzi, riadattata dalla voce incredibile di Laura Branigan. Se Berlino cantava Ti Amo, Ed Westwick è accompagnato dalle note di Gloria.

Ma non c’è solo questo. Tutta la colonna sonora è intrisa di quel gusto anni ’80. Si passa dalla new wave, con Cars di Gary Numan, alla musica elettronica dei New Order con l’immensa Blue Monday, fino ad arrivare a un lento passionale come Waiting For a Girl Like You dei Foreigner. Insomma, White Gold è un piccolo negozio di vinili in cui tutti gli appassionati di musica dovrebbero entrare per poter riassaporare l’odore degli enormi dischi black e dei locali da ballo di un tempo ormai passato. E forse è questo il suo più grande merito.

White Gold, paradigma della cultura pop

La verità però è che la serie tv con il protagonista di Gossip Girl non si basa solo sul sonoro, ma su tutta quella concezione che ha reso la pop culture degli anni ’80 una cifra stilistica che va oltre i vestiti, le meraviglie architettoniche e le melodie elettroniche e romantiche. Quegli anni per qualcuno sono uno stile di vita e una concezione sociale. E se siete un po’ attempati o siete giovani che vorrebbero aver vissuto quegli anni ruggenti, la serie prodotta da Netflix può essere un bel passatempo per tornare a rivivere quei momenti. White Gold non è un capolavoro, non è una serie tv che va assolutamente vista, ma se siete in cerca di tutte queste cose che vi abbiamo raccontato, fareste proprio bene a vederla.

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