7) Laura Palmer
Il viso dolce e angelico di Laura, con i grandi occhi azzurri e il largo sorriso innocente, nelle mani di Lynch non poteva che essere plasmato in una controparte ben più demoniaca e malvagia. Questo personaggio infatti non è facilmente collocabile in un concetto preciso. È il Bene o è il Male? È la vittima di un omicidio o è lei stessa portatrice di sventura? La sua presenza dentro la Loggia Nera viene bilanciata dalla comparsa del suo volto all’interno della sfera dorata della Loggia Bianca. Le sue urla penetranti – quelle che ci fanno venire la pelle d’oca alta così – si contrappongono alle risate con l’amica Donna e all’apparente spensieratezza dei suoi diciassette anni.
Laura è il nucleo di Twin Peaks. È la cellula da cui si crea la narrazione. Ed è incredibile pensare che, nonostante sia un personaggio che appare poco e che all’inizio della storia è già morto, la sua presenza sia la costante della serie. Uno spirito che aleggia intorno alle vite di tutti e che, in un modo o nell’altro, le influenza e le dirige. Ognuno degli abitanti di Twin Peaks, infatti, reagisce diversamente all’omicidio della ragazza. Le loro esistenze, a causa del tragico avvenimento, vengono irrimediabilmente modificate. È Laura ad aprire il cerchio magico dell’opera di Lynch e Frost ed è Laura a chiuderlo. Dal suo corpo avvolto nel cellophane al grido di terrore dell’ultimo episodio. Meanwhile…Bè, tutto ciò che ci è stato in mezzo lo conserveremo nella nostra memoria per sempre. Non solo Dale Cooper: il complesso microcosmo formato dai personaggi di Twin Peaks.
