5) Windom Earle

Il super cattivo della seconda stagione di Twin Peaks in passato è stato agente dell’FBI e collega di Dale Cooper, finché non è impazzito e ha ucciso sua moglie della quale Cooper era innamorato. Il suo arrivo nella cittadina di montagna porta da subito turbamento e paura, sia per la sua spiccata intelligenza e astuzia, sia per l’imprevedibile crudeltà delle sue azioni. Inoltre, a seguito della pazzia, Earle diventa un profondo conoscitore dell’occulto e dell’esoterico, materie che portano questo personaggio ad avere come scopo primario quello di trovare la Loggia Nera.
Tra le scene più celebri ed efferate compiute da Windom, ricorderete la violenza e la schiavitù ai danni di Leo Johnson (non propriamente un innocente) e la sequenza ambientata durante il concorso di “Reginetta di Twin Peaks”. Le luci che si spengono di colpo, il buio, le urla, la confusione, il panico generale e infine il rapimento di Annie Blackburn, fidanzata dell’Agente Cooper. È tramite il terrore della ragazza che Earle riesce ad accedere alla Loggia, trascinando con sé il suo ex-pupillo e divenendo la causa involontaria della nascita del doppelgänger di Cooper. Windom Earle è l’antagonista per eccellenza. Il polo negativo che controbilancia il polo positivo in una forza attrattiva e repulsiva eterna. Un elemento che non poteva mancare all’interno del nostro articolo.
6) Naido

Se non avesse un nome proprio ben definito questo personaggio sarebbe identificato come “la donna dagli occhi cuciti” o “la donna priva di occhi”. Niente di incoraggiante – lo sappiamo – eppure Naido non sembra appartenere alle forze del male, anche se è in grado di percepirle. Questa figura, proprio come il Boscaiolo, compare nella terza stagione di Twin Peaks, a mio avviso la più cupa ed enigmatica delle tre. Per la precisione la vediamo per la prima volta in un luogo metafisico circondato dall’acqua, seduta su di una poltrona e avvolta da una luce rosa-violacea. Persino il mare assume questa tonalità sospesa tra sogno e surrealtà.
Un altro aspetto di questo personaggio che provoca inquietudine e angoscia è la sua incapacità di comunicare verbalmente. Naido infatti non ha voce e la sua espressività è del tutto gestuale. Quando l’Agente Cooper e la donna si incontrano, quest’ultima sembra disorientata e spaventata rendendo Dale a sua volta confuso e perplesso. I suoi silenzi però sono un espediente efficace per condurre lo spettatore alla riflessione e all’interpretazione priva di spiegazioni certe.
Naido ritorna poi in un secondo momento in altri luoghi e persino all’interno della stazione dello sceriffo di Twin Peaks. Un passaggio cruciale della serie perché la donna riesce a percepire la presenza e l’arrivo presso la cittadina del doppelgänger cattivo di Cooper. Ma chi è veramente Naido? Da dove è nata? Qual è il suo ruolo nel reale e nel surreale? Nessuno lo sa con sicurezza e questo è, come sempre, il bello delle opere di David Lynch.