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I 7 personaggi più inquietanti di Twin Peaks

Leland Palmer

5) Windom Earle

Windom Earle
Credits: Lynch\Frost Productions

Il super cattivo della seconda stagione di Twin Peaks in passato è stato agente dell’FBI e collega di Dale Cooper, finché non è impazzito e ha ucciso sua moglie della quale Cooper era innamorato. Il suo arrivo nella cittadina di montagna porta da subito turbamento e paura, sia per la sua spiccata intelligenza e astuzia, sia per l’imprevedibile crudeltà delle sue azioni. Inoltre, a seguito della pazzia, Earle diventa un profondo conoscitore dell’occulto e dell’esoterico, materie che portano questo personaggio ad avere come scopo primario quello di trovare la Loggia Nera.

Tra le scene più celebri ed efferate compiute da Windom, ricorderete la violenza e la schiavitù ai danni di Leo Johnson (non propriamente un innocente) e la sequenza ambientata durante il concorso di “Reginetta di Twin Peaks”. Le luci che si spengono di colpo, il buio, le urla, la confusione, il panico generale e infine il rapimento di Annie Blackburn, fidanzata dell’Agente Cooper. È tramite il terrore della ragazza che Earle riesce ad accedere alla Loggia, trascinando con sé il suo ex-pupillo e divenendo la causa involontaria della nascita del doppelgänger di Cooper. Windom Earle è l’antagonista per eccellenza. Il polo negativo che controbilancia il polo positivo in una forza attrattiva e repulsiva eterna. Un elemento che non poteva mancare all’interno del nostro articolo.

6) Naido

Naido
Credits: Lynch\Frost Production

Se non avesse un nome proprio ben definito questo personaggio sarebbe identificato come “la donna dagli occhi cuciti” o “la donna priva di occhi”. Niente di incoraggiante – lo sappiamo – eppure Naido non sembra appartenere alle forze del male, anche se è in grado di percepirle. Questa figura, proprio come il Boscaiolo, compare nella terza stagione di Twin Peaks, a mio avviso la più cupa ed enigmatica delle tre. Per la precisione la vediamo per la prima volta in un luogo metafisico circondato dall’acqua, seduta su di una poltrona e avvolta da una luce rosa-violacea. Persino il mare assume questa tonalità sospesa tra sogno e surrealtà.

Un altro aspetto di questo personaggio che provoca inquietudine e angoscia è la sua incapacità di comunicare verbalmente. Naido infatti non ha voce e la sua espressività è del tutto gestuale. Quando l’Agente Cooper e la donna si incontrano, quest’ultima sembra disorientata e spaventata rendendo Dale a sua volta confuso e perplesso. I suoi silenzi però sono un espediente efficace per condurre lo spettatore alla riflessione e all’interpretazione priva di spiegazioni certe.

Naido ritorna poi in un secondo momento in altri luoghi e persino all’interno della stazione dello sceriffo di Twin Peaks. Un passaggio cruciale della serie perché la donna riesce a percepire la presenza e l’arrivo presso la cittadina del doppelgänger cattivo di Cooper. Ma chi è veramente Naido? Da dove è nata? Qual è il suo ruolo nel reale e nel surreale? Nessuno lo sa con sicurezza e questo è, come sempre, il bello delle opere di David Lynch.

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