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Them è una delle serie più angoscianti che possiate mai vedere

ATTENZIONE: questo articolo contiene spoiler della serie.
Them, l’acclamata serie horror di Little Marvin, possiede la straordinaria capacità di costruire un microcosmo claustrofobico e sinceramente terrificante. In dieci episodi si conferma come una particolarissima e raffinata declinazione dell’angoscia su piccolo schermo. Ma come?

Quando gli Emory si trasferiscono a East Compton lo fanno con bagagli già pieni di traumi e sofferenze. La loro storia non “prende un cattiva piega”, ma semplicemente porta agli estremi gli orrori di una condizione preesistente. E lo fa attraverso quattro demoni, quattro maschere di malvagità, ognuna avviluppata all’anima di un membro della famiglia. Ognuna di queste facce del male tiene stretta la sua vittima e ne avvelena il pensiero nutrendosi di paure, desideri e ossessioni nate da ferite di vecchia data. In questo modo Them costruisce un delicato gioco di contraltari in cui Livia, Henry, Gracie e Ruby attraversano l’inferno accompagnati dai loro mostri capaci di portare alla luce i loro segreti più intimi.

Il primo demone di cui facciamo la conoscenza è L’uomo col cappello nero, contraltare e in qualche modo riflesso dell’animo tormentato di Livia Emory.

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Sebbene si tratti di un’entità soprannaturale, L’uomo col cappello nero non è un demone che vive esclusivamente nella mente Livia. Al contrario, si tratta del motore principale che dà il via agli eventi che si verificano a East Compton. Ma come mai un mostro del genere ha scelto Livia come sua vittima?

Dietro la maschera si cela in realtà lo spirito malevolo di Hiram Epps, caposaldo di una comunità fortemente religiosa nel periodo della Guerra Civile. Manipolato da un’entità con le sembianze di Miles, ragazzino adottato che lui crede un tramite di Dio, Epps ha bisogno di risposte divine. Vuole sapere in che modo in cui debba comportarsi con i viandanti neri che chiedono asilo presso la sua comunità. Sarà l’entità maligna a rispondere, spingendolo a schiavizzare e torturare generazioni di famiglie nere che calpestano il suolo del suo villaggio nel corso del tempo. 

In Livia, Epps rivede il suo stesso dolore per la perdita di un figlio. Sa che tutto ciò che la donna vorrebbe è tenere al sicuro il resto della propria famiglia. E usa questa ossessione per far leva sulla sua fragile mente, cercando di convincerla che l’unico modo per metterli in salvo sia portarli via dalla cattiveria del mondo uccidendoli.

Accanto a sua moglie, anche Henry soffre di una pena interiore che prende le sembianze dell’Uomo che balla il Tip Tap.

Un volto dipinto di nero, occhi e bocca cerchiati con vernice bianca per rimarcare peculiarità di tratti somatici che avrebbero dovuto scatenare l’ilarità dell’uomo bianco con quel fenomeno atroce della blackface. Questo è l’Uomo che balla il Tip Tap. All’inizio il demone non proferisce parola, appare in alcuni dei momenti chiave della nuova esperienza lavorativa di Henry come a sottolineare il suo stato d’animo, il suo sentirsi lo zimbello di un sistema che lo rigetta e lo deride

È solo quando i due iniziano a discutere che ci rendiamo conto di quanta influenza abbia quest’ombra malvagia nella vita di Henry. Con un sorriso enorme e inquietante, la maschera insiste sulle ingiustizie che Henry ha dovuto subire. E stuzzica la sua frustrazione e la sua rabbia fino a offuscargli completamente la mente, risucchiando la sua razionalità, per portarlo al punto di non ritorno quando uccide brutalmente un agente di polizia.

Mentre i genitori combattono strenuamente per proteggere le figlie dai mali del mondo, finendo per soccombere alle pressioni psicologiche che questo comporta, anche Gracie porta avanti la sua lotta in Them: quella con Miss Vera.

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Primo demone a prendere la scena nella serie, Miss Vera è l’incarnazione del personaggio di uno dei libri preferiti di Gracie, un testo quasi scolastico che insegna come essere “brave bambine”. Nella protagonista del libro, Gracie rivede il suo ideale di maestra e deluderla o farla arrabbiare è la sua più grande preoccupazione. Miss Vera rappresenta regole e rigidità sociali del tempo che Gracie ha interiorizzato credendo che fosse ciò che si richiede alle figlie per bene. Ma tra le regole della mostruosa maestra ce ne sono diverse secondo le quali le bambine come Gracie non saranno mai meritevoli di una buona educazione, né di essere premiate per la loro intelligenza. 

Tra i drammi degli Emory, ce n’è un quarto di devastante tristezza e angoscia e riguarda il demone personale di Ruby: la sua finta compagna di scuola Doris.

La ragazza dolce e simpatica che accompagna Ruby nei suoi primi giorni al liceo non esiste. Lo scopriamo in scene terribili in cui vediamo Ruby intenta a parlare con un vuoto a cui ha dato un volto dalla pelle e i capelli chiarissimi. Il suo desiderio di unirsi alla squadra delle cheerleader, i trucchi con cui vuol coprirsi il viso, la voglia di essere diversa da se stessa: tutto s’incarna nella bella e inesistente Doris. Che la spinge al punto di volersi fisicamente ricoprire con una spessa vernice bianca che la tenga al riparo da violenze e ingiustizie.

Quattro mostri, quattro ombre che infestano le menti dei protagonisti. Così Them ci mostra un prisma del male che usa ognuna delle sue facce per portare fuori dallo schermo un riflesso del terrore vissuto dagli Emory. Del resto, cosa c’è di più angosciante di un mostro che ti conosce così intimamente?

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