The Walking Dead 11×11 è un episodio molto particolare, uno di quelli in grado di suscitare grande rabbia tra le righe dei fans per la mancanza di azione e di personaggi super amati, ma necessario per il progredire della storia e per avere una visione più completa sul mondo che si prepara alla fine della nostra cara serie. Il titolo della puntata è “Gruppo di Ribelli” e per ogni singolo minuto di video ci sorge spontanea la domanda su chi siano davvero questi ribelli di cui tutti parlano.
Sono ribelli Eugene e Stephanie a dirsi “ti amo” in un mondo del genere? E’ ribelle Principessa ad accontentarsi della sua casetta, del suo lavoro e, forse, di un gattino? O è ribelle a voler aiutare per forza un amico? O sono ribelli Connie e Kelly alla ricerca profonda della verità da raccontare a tutte le persone? O forse è ancora più ribelle Carol che viaggia con l’alta società, ma predilige il dialogo con le minoranze? Che vende il suo intuito e la sua capacità di azione per comprare un intervento sanitario per l’uomo che ama?
Ognuna di queste persone può chiamarsi ribelle. Sono caratterizzate da un passato forte e da un grande senso di appartenenza a un gruppo. Sono alla ricerca di un modo autentico per costruire un mondo migliore in cui vivere. E’ forse anche questo stesso senso una sana ribellione?
Le domande che ci facciamo riecheggiano per tutta la durata dell’episodio e, sostanzialmente, non trovano risposta. Si può parlare di questa puntata come una puntata piena zeppa di domande, inganni, sotterfugi o verità che ancora non siamo pronti a capire. Ci chiediamo quale sia la vera identità delle persone che popolano il Commonwealth e che ci sono state presentate in un certo modo. Nessuno, ma proprio nessuno, ci appare trasparente. Ognuno di noi spettatori sa che può fidarsi solo dei personaggi che già conosce.
Lance Hornsby parla a lungo, come suo solito, e ci apre un po’ la mente: “in ogni società ci sono i mercenari, lo fanno per i soldi e per i pruriti psicologici che riescono a grattarsi a ogni promozione. E dall’altra parte ci sono i patrioti, i veri paladini, quelli che vogliono il bene. E che siano davvero paladini o meno, rimane il fatto che credono nella società“.
E’ molto difficile capire a chi faccia riferimento, se a se stesso o a Carol, o ad altri membri del Commonwealth. L’inganno sempre più evidente della società che ci è stata presentata come “soluzione a tutti i problemi” sta rivelando pian piano un “problema per ogni soluzione“.
Da Roman alla scomparsa di Stephanie, da Moto ai produttori di oppio ingannati da colui che dovrebbe proteggere i loro diritti, da Lance a Pamela Milton. E poi da Connie, Kelly, Carol, Eugene, Principessa fino ad arrivare allo stesso Mercer che altro non sembra che un soldato che ha imparato a fare il suo dovere senza porsi troppe domande (forse per proteggere la sua famiglia? Forse per il quieto vivere che ti permette di rimanere in vita?). La verità è che tutti questi personaggi sembrano dotati di una doppia, o addirittura tripla immagine, che non ci lascia lo spazio giusto per fidarci o per capire che piega potrebbe prendere la storia da adesso in poi.
L’episodio si conclude con lo sguardo di Eugene, protagonista indiscusso di questo episodio. ci lascia feriti nell’orgoglio e nella speranza che ci fosse davvero un posto diverso dagli altri. Ci lascia con un po’ di speranza sulle motivazioni di queste persone così ambivalenti. E ci lascia con una frase, quella che disse Stephanie a Eugene durante uno dei loro dialoghi via radio: “non puoi aspettare la fine perchè volente o nolente conta solo il presente“.
E nel presente di The Walking Dead, adesso, c’è solo tanto inganno.
Vi invitiamo a passare dalla nostra gemellata The Walking Dead ITA Family sulla loro pagina Facebook.
Non dimenticatevi di passare anche dai nostri amici di: Caryl Italia e Dwighty Boy – Austin Amelio Italia, The Walking Dead Italia, FIGHT the Dead. FEAR the living – The Walking Dead gdr
