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La storia di Vox Machina non è una storia come tante, anche se chi ama giocare a Dungeons & Dragons potrebbe essere leggermente più abituato alle vicende che racconta. La Leggenda di Vox Machina (qui la nostra recensione), infatti, è una serie animata disponibile su Amazon Prime Video dal 2022, che prende origine da una vera e propria campagna di D&D, portata avanti da alcuni doppiatori americani in una webserie intitolata Critical Role. Ora, per chi non avesse mai giocato a D&D, la metà dei termini appena utilizzati potrebbe non avere nessun senso ma, data la bellezza della serie animata in questione, cercheremo di andare per gradi.
Soprattutto perché La leggenda di Vox Machina è una serie che, potenzialmente, potrebbe tranquillamente interessare anche un pubblico lontano dal gioco di ruolo più famoso del mondo. Potrebbe sicuramente raccogliere l’attenzione di, per esempio, ha adorato Rick e Morty o Solar Opposites. Chi ama l’animazione cruda e divertente, insomma.
Vale la pena sottolineare la nascita de La leggenda di Vox Machina perché è un progetto che prende vita da una raccolta di fondi e che diventa, piano piano, un caso mondiale. Il gruppo di doppiatori che partecipa alla campagna è ovviamente lo stesso gruppo di doppiatori che darà vita ai personaggi della serie animata e il viaggio, che inizia da qui, è solo al principio.

Matthew Mercer, doppiatore americano e dungeon master nella vita privata, nel 2015 ha questa idea di dare visibilità al gioco di ruolo che sta spopolando nel mondo intero (ma che in realtà nasce nel 1974). Come? Radunando un gruppo di doppiatori professionisti tra cui Ashley Jhonson (Ellie in The Last of Us), Laura Bailey (Trunks in Dragon Ball z) e Sam Riegel (Donatello ne Le Tartarughe Ninja), e mettendoli intorno ad un tavolo per dare vita ad una campagna di Dungeons & Dragons. Per chi fosse estraneo al mondo cui ci stiamo riferendo, una campagna altro non è che un’avventura che nasce dalla fantasia dei partecipanti e da un dungeon master che li guida, con delle regole ma anche parecchie eccezioni.
I giocatori di Critical Role, la webserie che Mercer crea, danno vita nello specifico ad una compagnia chiamata Vox Machina. Un gruppo piuttosto sgangherato di mercenari di ogni tipo che si rende conto di essere l’ultima possibilità di salvezza di un regno in decadenza.
Chi gioca a D&D sa che i regni del mondo immaginario sono moltissimi e che, addirittura, si possono inventare di sana pianta, magari anche personalizzandoli. Un buon master, con un bel po’ di esperienza, tende a ispirarsi ai mondi già esistenti creandone di nuovi.
È quello che fa Matthew Mercer con Exandria, il regno in cui è ambientato La leggenda di Vox Machina, che aveva già creato per una sua campagna precedente. Nello specifico, la banda di Vox Machina si muove soprattutto nel continente di Tal’Dorei, più che altro in grandi città come Whitestone (scenario principale della prima stagione). I protagonisti, come dicevamo, sono una banda apparentemente male assortita di personaggi di vario genere, tutti chiaramente provenienti dal mondo di D&D. Vex e Vax sono due gemelli mezzelfi, la prima ranger e il secondo ladro; poi c’è il golia barbaro Grog, molto amico della chierica Pike; a dare un tocco di colore come solo i bardi sanno fare c’è Scanlan; infine, Percy che è un pistolero dall’oscuro passato e Keyleth che è una druida insicura delle sue stesse abilità.

Di nuovo, non serve molto sapere cosa significa chierico o bardo per apprezzare l’avventura che La leggenda di Vox Machina ci propone. Il gruppo capisce che la forza che ha deriva dall’unione che mantengono nonostante tutto e decide di salvare il regno di Exandria.
I nemici che incontreranno sulla loro strada sono sempre diversi e vanno da vampiri assetati di vendetta fino a draghi enormi ed antichi, come è più classico del gioco.
Ma la bellezza de La leggenda di Vox Machina non è solo nel suo rimando al gioco di ruolo, anzi forse questa è un piccolissima parte di quello che è realmente la serie animata. La sua trasversalità sta nel saper coinvolgere delle sezioni di pubblico anche molto diverse tra loro. Prima di tutto l’animazione, realizzata dalla casa di produzione Titmouse,Inc, è molto bene fatta e non ha nulla da invidiare alle migliori animazioni giapponesi che storicamente rianimano dei fumetti o si ispirano a giochi di ruolo (ed è tra le milgiori serie animate di Amzon Prime Video). È fluida e pulita, ma anche molto dark quando deve esserlo. È, insomma, un tipo di animazione piuttosto emotiva che contribuisce alla bellezza della storia raccontata.
In secondo luogo, c’è assolutamente da sottolineare la sceneggiatura, curata da Jennifer Muro, che non si limita alla narrazione di una storia tratta da D&D ma che inserisce elementi di ironia e picchi emozionali. Uno dei motivi per cui La leggenda di Vox Machina riesce ad essere così trasversale è proprio la sua capacità di accogliere un pubblico amante dell’ironia sferzante, di un certo tipo di azione e anche di un linguaggio che non badi troppo al politicamente corretto.
E se, tra loro, ci fosse anche qualcuno che ama anche D&D, tanto meglio.
Ma quello che teniamo a specificare è che non occorre conoscere il mondo di Dungeons & Dragons per apprezzare La leggenda di Vox Machina. La serie animata, infatti, nelle sue tre stagioni (anche se è già stato rinnovato per una quarta e anche per una quinta stagione) non fa altro che raccontare le vicende di un gruppo sempre più affiatato che incontrerà sul suo cammino mostri, nemici e parecchi ostacoli (la nostra recensione della seconda stagione). In fondo, quindi, è semplicemente una serie animata avvincente che prende le sue origini da un gioco, esattamente come moltissime altre che abbiamo amato. Inoltre, La leggenda di Vox Machina saprà conquistarvi con la sua leggerezza senza tempo che vi permetterà di ridere dell’innocente ingenuità di Grog e soprattutto degli attacchi in mischia di Scanlan.

Ma La leggenda di Vox Machina saprà farvi affezionare alle storie che nascono tra i personaggi, non solo d’amore, al passato degli stessi e alla voglia di tutti i personaggi di migliorare.
Potrete di certo empatizzare con l’insicura Keyleth e poi con l’apparentemente durissimo Percy. E, se giocate a D&D, potrete cogliere quei dettagli da esperti che vi faranno ridere ma anche prendere spunto per la vostra prossima campagna.
Insomma, La leggenda di Vox Machina è una serie tv che si scopre per caso, magari quando si inizia a giocare a Dungeons & Dragons, ma è anche una serie che dovrebbero vedere tutti quelli che sono appassionati di animazione, di azione e di sfacciata ironia (qui qualche spunto). È una serie animata che ha un potenziale altissimo, forse proprio perché nasce da un’idea creativa piuttosto complessa che ha previsto, e prevede, una certo dose di immaginazione.
Ma soprattutto La leggenda di Vox Machina, proprio come il suo creatore, sa reinventare delle storie, sa renderle nuove, sa sconvolgere e ammaliare. E proprio perché nasce dalla mente di un esperto dungeon master, non può che adattarsi al pubblico che la guarda, riscoprendosi ogni volta in qualcosa di diverso.
Se ami Rick e Morty, adorerai Scanlan. Se invece sei più da commedia romantica, amerai Keyleth. Dovessi essere, invece, un tipo più alla Dragon Ball, Grog fa sicuramente per te. La leggenda di Vox Machina, anche se apparentemente può non sembrare, sa come sfuggire all’etichetta del mondo di D&D e la sua trasversalità sta proprio nel saper cogliere tanti punti di vista diversi. Punti di vista che convergono su un unico punto in comune: il master guida la narrazione e noi ci facciamo guidare molto volentieri.