5) Il virus sembrerebbe senziente

Sin dalla prima stagione, la serie di The Last of Us ha approcciato l’infezione in maniera molto diversa rispetto al videogame. Il Cordyceps si propaga via terra e non tramite l’aria. Invece di infettare le persone attraverso le spore, rendendo così necessario l’utilizzo delle maschere antigas, il fungo cresce e si sviluppa nel sottosuolo. Similmente al cervello umano e al suo sistema nervoso, il Cordyceps agisce come una mente alveare che colpisce l’essere umano e lo ingloba nel sistema.
La prima stagione mostra in maniera evidente la struttura-colonia del Cordyceps, ma è con la seconda stagione che la sua evoluzione raggiunge un nuovo stadio. A Jackson, l’iniziativa per espandere la cittadina porta alla luce un grave problema con le condutture dell’acqua, piene di viticci fungini. Il problema passa in secondo piano. Almeno fino a quando il richiamo dei viticci senzienti non attira a Jackson un’orda di clickers che distruggono ogni cosa.
Nell’ultimo episodio di The Last of Us, il Cordyceps torna nuovamente protagonista della narrazione.
Attraverso un sapiente espediente narrativo noto come “retcon”, viene rivelato che il Cordyceps adesso può diffondersi anche tramite spore nell’aria. Un’evoluzione spaventosa del virus che implica ripercussioni fatali per tutti i sopravvissuti, come già avvenuto al gruppo di W.L.F nell’ospedale di Seattle. Nel seminterrato dove ha inseguito Nora, Ellie è testimone in prima persona di questa nuova versione del virus. Un momento cruciale che rappresenta un grande sviluppo per la serie e che porta la natura dell’infezione più in linea con il gioco. Se nel videogame la presenza delle spore era chiara fin dall’inizio, nel caso della serie diventa solo adesso una minaccia reale.