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Amanda Seyfried: il cuore e l’anima di The Dropout

Amanda Seyfried è una star indiscussa da sempre, personalmente l’ho scoperta solo con Dear John, al fianco del meraviglioso Channing Tatum, ma la sua fama è riconducibile a tante produzioni precedenti (ecco la filmografia completa dell’attrice). La scena televisiva però, Amanda, se la prende con una serie Hulu approdata su Disney+ lo scorso anno, The Dropout, rendendo noto uno dei casi di cronaca più discussi in America, quello riguardante Theranos, una società di biotecnologie, e della sua fondatrice e truffatrice Elizabeth Holmes.

Dopo essersi portata a casa il Golden Globe come Miglior attrice in una miniserie, Amanda Seyfried è più lanciata che mai e noi abbiamo deciso di dedicarle questo articolo.

The Dropout – Una storia da brividi

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Elizabeth (640×360)

The Dropout (hai già letto la recensione completa?) racconta uno dei casi più discussi e controversi americani, questo perché, la geniale e al tempo stesso fuori di testa, Elizabeth Holmes è riuscita a fregare proprio tutti, dimostrando la veridicità del detto Fake it Till You Make It (fingi finché non ce la fai).

Proprio questa tecnica, applicata anche a sé stessa, l’ha portata alla costruzione e al lancio di Theranos, una società privata americana che veniva pubblicizzata come rivoluzionaria di tecnologia sanitaria. Le cose però non stavano proprio così.

Questa società rivoluzionaria, fondata nel 2003 dalla visionaria Elizabeth (interpretata appunto da una grandiosa Amanda Seyfried), si era in poco tempo piazzata tra l’élite delle più promettenti startup della Silicon Valley. Holmes riuscì in pochissimo tempo a raccogliere investimenti sproporzionati, dichiarando di aver inventato una macchina rivoluzionaria in grado di eseguire più di 240 diverse analisi del sangue prelevando dai pazienti solo una goccia di sangue, anziché varie provette come sarebbe normale. Questo ovviamente, soprattutto per coloro non molto amici dell’ago, era una cosa straordinaria e consentiva inoltre di spostare il “prelievo” in qualsiasi luogo, anche nei supermercati.

Un (non) sogno americano raccontato dalla Seyfried

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Amanda Seyfried (640×360)

Per quanto Amanda Seyfried credesse in The Dropout e nelle sue doti attoriali, mai si sarebbe aspettata il successo derivante da questa serie.

Non ho mai portato nulla di simile prima, e ora che è tutto finito, è stato fantastico, non ho mai sentito l’impatto di qualcosa in modo così viscerale. Sembra che tutti quelli con cui ho parlato l’abbiano visto!

E di fatto, come darle torto. The Dropout, dal momento della sua uscita sulla piattaforma di Disney+ ha immediatamente sorpassato tutte le altre serie tv in fila, distinguendosi tra un catalogo più affollato che mai. Come dicevamo, una buona dose di riconoscimento va infatti alla sua interprete, che vestendo i panni della Holmes si è sicuramente distinta. Per il ruolo, Amanda Seyfried si è trasformata anche fisicamente, come mai aveva fatto prima, assumendo lo sguardo vuoto e stravagante della Holmes, la voce baritonale inquietante e quello stile di ballo aggressivamente imbarazzante (che da allora è diventato una delle GIF più usate).

Le parole dell’attrice

L’attrice Amanda Seyfried (640×360)

C’era sempre un momento in cui pensavo di essermene lavata le mani, come quando abbiamo finito le riprese e ho pensato: Ok, è andata bene, è finita

Questo quanto raccontato dall’attrice a Variety, aggiungendo che

Poi si insinuava nuovamente in me quando abbiamo iniziato a parlare dello show con la stampa, e in seguito il mio interesse è ritornato all’apice quando a inizio anno è stata condannata, perché Rebecca e Taylor (i produttori del podcast) mi tenevano aggiornata in tempo reale, e quindi è riemerso il mio interesse

La serie infatti si ispira a proprio a un podcast, che per ovvi motivi la giovane attrice ha continuato ad ascoltare rimanendo sempre aggiornata sulle novità in merito.

Per The Dropout Amanda Seyfried ha rinunciato a un altro ruolo a cui teneva molto

Les Miserables (640×360)

Molti non sanno che mentre l’attrice era impegnata sul set di The Dropout si stava anche preparando per un ruolo a cui teneva moltissimo. Si trattava del film “Wicked”, un musical, per il quale l’attrice puntava al ruolo di Glinda.

Tuttavia, i primi problemi sopraggiungono quando, dovendo modificare costantemente la sua voce per impersonare la Holmes, anche le sue corde vocali hanno iniziato a risentirne. Per chi non lo sapesse, l’attrice è dotata di ottime doti canore, dimostrate largamente anche nel film Les Miserables del 2012 al fianco di Hugh Jackman, Anne Hathaway, Russel Crowe e il suo compagno di canti Eddie Redmayne.

Non è stata una scelta facile, ma l’attrice ha dovuto rinunciare al ruolo, scelta che le è costata tantissimo, dichiarando che la considerava la sua opportunità per dimostrare di saper fare ancora meglio come cantante. Il ruolo alla fine è andato ad Ariana Grande e film uscirà nel 2024. Questa rinuncia per fortuna le ha fatto portare a casa una bella statuetta direttamente dai Golden Globes.

Una carriera di tutto rispetto

Amanda in Mean Girls (640×360)

Che Amanda Seyfried fosse grandiosa già lo sapevamo, di fatto non è passata inosservata in nessun film. Chi se la ricorda in Mean Girls? uno dei più amati Teen Drama degli anni 2000 a fianco di una giovanissima Lindsey Lohan.

L’attrice da allora ha preso il via e non si è più fermata, collezionando un successo dopo l’altro. La parte in Ted 2, il ruolo nel famosissimo musical Mamma Mia, Les Miserables, In Time e anche Jennifer’s Body al fianco di Megan Fox. Qualsiasi film ha visto la sua presenza è ricordato in maniera positiva, diventando inoltre nel corso degli anni anche un’ottima doppiatrice e produttrice. Ad oggi Amanda, 37 anni, non intende fermarsi e intorno a lei si vocifera che presto la vedremo tornare nei panni di Sophie nel terzo film di Mamma Mia. L’attrice ha infatti dichiarato:

Non ho assolutamente alcun potere, ma stiamo aspettando la chiamata. Sai cosa intendo? Ci sono abbastanza canzoni degli ABBA, e Judy Craymer – storica produttrice della versione teatrale – è d’accordo al 100%. Non so cosa stiano facendo alla Universal.