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Il vero twist di The Artful Dodger: piace anche a chi non ama i costumi

ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su The Artful Dodger, la miniserie sequel di Oliver Twist disponibile in Italia su Disney+.

Via la fuligginosa cappa dei vicoli londinesi, via il tran tran di nobili e poveracci nel cuore della Rivoluzione industriale, via il grigiore pallido della capitale di Sua Maestà, via le suggestive ambientazioni dickensiane: fate largo alle assolate strade dell’Australia, esposte alla canicola e alla frizzantezza del mare. Luminose, vivaci, sempre gialle e distese, immense. Siamo sempre nell’Ottocento – quello tratteggiato con tratto poetico da Charles Dickens -, ma confinati a miglia e miglia di distanza, in quella Penal Colony popolata di criminali e fannulloni così come di arrivisti e nuovi nobili. È il 1850 e a Port Victory, nella colonia più lontana dell’Inghilterra, il dottor Jack Dawkins mette in scena il suo spettacolo nella sala operatoria dell’ospedale del governatore. Mani leste, abili, esperte, aprono corpi, sviscerano tra le interiora esposte al pubblico, praticano amputazioni, ricuciono, suturano ferite.

Sembra l’incipit di un medical drama in costume – e forse l’impressione non è così sbagliata – e invece siamo nell’universo di Oliver Twist, quindici anni dopo i fatti narrati nel popolare libro di Dickens. The Artful Dodger è un esperimento ardito, che prende a prestito personaggi famosissimi della letteratura e tenta di costruirci su una storia indipendente dalle trame del libro. La miniserie disponibile in Italia su Disney+ è a tutti gli effetti un sequel del romanzo di Oliver Twist, incentrata sulle vicende di un personaggio affascinante come Jack Dawkins.

C’è tanto buon materiale in The Artful Dodger, a partire dai personaggi.

Il ruolo del protagonista è affidato a Thomas Brodie-Sangster (La regina di scacchi, Il Trono di Spade), perfetto per incarnare un ragazzo divenuto adulto, ma con alcuni tratti del bambino che è stato ancora ben individuabili nel volto, negli sguardi, nella gestualità, nei guizzi degli occhi, nelle rughe della fronte. In Oliver Twist, Jack Dawkins era uno dei bambini di Fagin che praticavano piccoli furti per le strade. Il talento del ragazzino, divenuto poi celebre con il nomignolo di artful dodger, ne faceva la punta di diamante della banda, almeno fino a quando non è stato scoperto e arrestato, arrivando a due passi dalla forca. Fuggito dalla cella, Jack ha provato a reinventarsi imbarcandosi su una nave della marina e imparando il mestiere del chirurgo, che, così come l’arte dello scippo, richiede una particolare destrezza con le mani.

Sbarcato nella lontana Australia, il dottor Dawkins è diventato un punto di riferimento dell’ospedale di Port Victory, imparando tutto sul campo e contando unicamente sul proprio talento. Ma la vita di un chirurgo nella Penal Colony di metà Ottocento non era esattamente una vacanza extralusso, ragion per cui uno come “Dodge”, per sopravvivere dignitosamente, era costretto ad arrotondare con il gioco d’azzardo e le scommesse. In questa bella cornice di redenzione, si inserisce una vecchia conoscenza dell’universo di Oliver Twist: il vecchio Robert Fagin, invecchiato nel corpo ma non nella mente. È David Thewlis a interpretarlo (il Remus Lupin di Harry Potter).

L’attore britannico riesce a dare al suo personaggio la teatralità che gli si addice. Ambiguo, furbacchione, bugiardo e cinico, il Fagin di The Artful Dodger sa giocare il suo ruolo da equilibrista tra lealtà e doppiezza, affetto e affarismo, romanticismo e black humor. È un personaggio schietto, dinamico, vivace, che accende la trama ogni volta che prende possesso della scena. Sono innanzitutto i personaggi a dare colore a The Artful Dodger.

the artful dodger

Accanato a Dawkins e Fagin, un ruolo centrale è giocato anche da Lady Belle Fox (Maia Mitchell), la figlia del governatore locale che aspira a diventare chirurgo in un’epoca in cui alle donne erano precluse ambizioni lavorative. Maia Mitchell diventa l’alfiere dell’emancipazione femminile, in una serie in cui il suo non è l’unico personaggio donna a imporsi sugli uomini con la forza delle proprie convinzioni. The Artful Dodger ha una scrittura attenta e dinamica: la sceneggiatura ha un buon ritmo, l’azione si mescola a scene più distese, intessute di tenero romanticismo, senza mai perdere lo spirito energico di cui è infagottato lo show.

James McNamara, David Maher e David Taylor hanno scritto il soggetto di The Artful Dodger. Si tratta di un’opera che mantiene ben saldo il suo legame con il romanzo dickensiano, ma che funziona in maniera indipendente. I personaggi hanno una loro caratterizzazione, riescono ad andare oltre lo schermo e a far breccia negli occhi di chi guarda. Jack è il chirurgo brillante che non ha perso il vizio del furto, Fagin l’affabulatore che pianifica colpi e racimola spiccioli, il capitano Gaines (Damon Herriman) il villain smascherato nelle sue debolezze. I riferimenti al romanzo di Dickens ci sono, ma la serie può risultare piacevole anche per chi non ha mai letto una sola pagina di Oliver Twist in vita sua. The Artful Dodger è un medical drama in cui vecchi furfanti e giovani promesse della chirurgia sono costretti a ingegnarsi per sfuggire alla morsa della povertà

Questa serie è il racconto di un gruppo di miserabili che si fa largo a spallate all’intero di una società classista e snob come quella delle colonie inglesi del XIX secolo.

the artful dodger

Risuona forte l’eco dickensiana, ma The Artful Dodger va oltre, come opera autonoma. Il contesto storico diventa una cornice. Non sottovalutabile, non irrilevante, ma elemento di contorno. Questa è la ragione per cui la miniserie piace anche a quelli che non sono amanti della serie tv in costume: il focus non è tanto sul contesto storico, quanto piuttosto sui personaggi, sul loro modo di relazionarsi, sulle tematiche originali che spingono alla riflessione, sulle dinamiche da medical drama. A volte sembra di essere nella sala operatoria del dottor Thackery, in una puntata qualunque di The Kinck, un altro show per palati fini.

The Artful Dodger conserva la sua impronta letteraria, ma spazia in una zona a se stante, senza fissare margini in un genere preciso.

È la dinamicità della sceneggiatura ad essere accattivante, anche per un pubblico distante dai gusti degli amanti dei period drama. La serie ha dunque un suo fascino e un suo engagement indipendentemente dall’ambientazione storica.

L’essere un dramma in costume è un elemento caratterizzante, ma la forza di The Artful Dodger sta tutta nei suoi personaggi – un chirurgo eccellente ma anche insolente, una giovane donna anticonformista e ambiziosa, un vecchio professore ubriacone, un capitano spregevole e sotto sotto un po’ insicuro, un ladro esperto con una morale tutta sua e così via -, nella componente medical e nel ritmo della sceneggiatura, frizzante, vivace, allegro. Anche se non siete propriamente degli amanti delle serie tv ambientate nell’Ottocento, The Artful Dodger sarà in grado di divertirvi e di conquistarvi ugualmente.