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5 Serie da guardare se sei in astinenza da Strappare Lungo i Bordi

Partito con l’intento di raccontare la sua vita, le sue esperienze e i suoi dissidi interiori nell’ambiente claustrofobico della cittadina romana, Zerocalcare si è ritrovato – invece – a essere stato colui che, come mai prima d’ora, è riuscito a riassumere come ci si sente a far parte di una generazione di mezzo. Quella generazione posta nel limbo tra ciò che si vuol essere e ciò che si deve essere. Una generazione che nasconde – dietro un’apparente vicinanza – una profonda solitudine in cui – come ci dice Zero – siamo tutti fili d’erba. Questo è quello che viene splendidamente rappresentato in Strappare Lungo i Bordi.

Sarà stato per il modo di narrare le sue disavventure, per le colonne sonore o per quell’equilibrio perfetto tra l’ironico e il drammatico – o per un mix di tutti e tre – che Strappare Lungo i Bordi ha lasciato un piccolo segno nell’animo di molti, facendoci sentire un po’ meno soli nel nostro vagare alla ricerca del proprio posto nel mondo. E per quanto la serie di Zerocalcare sia un prodotto unico nel suo genere, ci sono delle serie che – per molti aspetti – hanno qualcosa in comune con lei. Per questo, se siete in astinenza da Strappare Lungo i Bordi, vi consigliamo vivamente di recuperarle.

BoJack Horseman

Strappare lungo i bordi
Strappare Lungo i Bordi (640×360)

Se siete alla ricerca di una serie come Strappate Lungo i Bordi, introspettiva e che racconti un’esistenza tutt’altro che rosea, non potete non recuperare BoJack Horseman: una delle serie cult di Netflix in cui vivrete le drammatiche ma bizzarre avventure di un cavallo hollywoodiano sul fondo del barile. BoJack era una star degli anni 90, protagonista di una sitcom molto popolare, ma adesso che è passato l’acme della sua carriera si ritrova incastrato in una vita insoddisfacente. Tormentato da un’ infanzia difficile e stravolto dall’abuso di droghe e alcol, il nostro protagonista cercherà più volte di riprendere in mano la sua vita ormai alla deriva – senza nessun notevole risultato. Intorno a lui ruotano una serie di personaggi – quasi tutti animali antropomorfi – che sembrano però venire risucchiati da una spirale discendente che attira chiunque gli si avvicini troppo. Come Zerocalcare – nella sua serie – ci parla con ironia, sarcasmo e cinismo di aspetti come la solitudine e la difficoltà di trovare un posto nel mondo – così BoJack ci parla allo stesso modo delle dipendenze e della depressione.

Undone

Strappare Lungo i Bordi
Strappare Lungo i Bordi (640×360)

Ideata e prodotta dagli stessi creatori di Bojack Horseman – Kate Purdy e Raphael Bob-Waksber – e disponibile su Amazon Prime Video, Undone è una serie animata profonda e surreale come non si erano mai viste, a partire dalla tecnica d’animazione al rotoscopio, utilizzata per realizzarla. La protagonista è Anna, una 28enne alle prese con una vita frustrante che comprende una madre esigente e una sorella eccessivamente ottimista. A tutto questo, la donna ha sempre reagito con tagliente sarcasmo e cinismo, nell’attesa di un qualcosa che avrebbe stravolto la sua vita e un giorno questo è accaduto. A seguito di un brutto incidente, Anna entrerà in questa sorta di dimensione onirica in cui incontrerà suo padre. Distrutte le barriere tra realtà e finzione e i limiti dello spazio e del tempo, lo spettatore verrà portato in un viaggio di conoscenza che tratta un ampio ventaglio di tematiche: dalla malattia mentale alla ricerca della propria spiritualità. Per il suo aspetto introspettivo e profondo, non potevamo non consigliarvela come serie affine a quella di Zerocalcare.

Louie

Strappare Lungo i Bordi (640×360)

Sia per il suo aspetto autobiografico che per il suo lato comico dai risvolti amari, Louie e Strappare Lungo i Bordi hanno in comune molto di più di ciò che si possa immaginare. Ideata e recitata da Louis C.K, la serie – non dichiaratamente autobiografica – parla della vita dello stand up comedian, unico vero personaggio della serie. Il tutto parte dagli inizi della sua carriera: lui è divorziato, non si trova a proprio agio con il proprio corpo e vuole a tutti i costi fare il comico, ma non è affatto facile. Louie inizia a trasformare le proprie esperienze in divertenti riflessioni sulla vita in chiave comica, ma nonostante questo la sua fama sembra non volere arrivare. Se da un lato la maggior parte di ciò che troviamo nella serie è direttamente legato alla sua vita reale, dall’altro bisogna sempre tener conto dell’aspetto romanzato che – inevitabilmente – troviamo in ogni serie, anche se d’ispirazione autobiografica. Quest’ultimo aspetto, insieme ai precedenti, rende questa serie tv molto vicina a Strappare Lungo i Bordi e per questo imperdibile se sentite la mancanza della prima serie animata di Zerocalcare.

Fleabag

Fleabag
Strappare Lungo i Bordi (640×360)

Come Zerocalcare, Secco, Sarah e tutti i personaggi della serie trovano difficile percorrere la strada seguendo perfettamente i bordi tratteggiati, accade lo stesso per Fleabag, protagonista dell’omonima serie. Distribuita per la prima volta nel 2016, la serie – disponibile su Amazon Prime Video – racconta le difficoltà della protagonista, e di tutta la sua generazione, nello stringere rapporti veri e trovare la propria strada nel mondo. Con la sua grande dose di cinismo e sarcasmo Fleabag ci ricorda molto una versione al femminile di Zerocalcare che riesce a capovolgere capisaldi della società come l’importanza di avere un uomo al proprio fianco o l’idea che una donna per essere femminile debba necessariamente essere dolce e composta. Nonostante le due serie siano ben diverse tra loro – e non solo per la tecnica – Fleabag è sicuramente un’ottimo prodotto da guardare nell’attesa dell’uscita di Questo mondo non mi renderà cattivo.

Daria

Daria
Strappare Lungo i Bordi (640×360)

Una ragazzina piena di sarcasmo con poca gioia di vivere e uno sguardo diffidente nei confronti del mondo: nonostante Daria sia uscita più di 20 anni fa, non possiamo non considerarla un personaggio ancora modernissimo. Oltre a essere stata una delle prime serie che ha volto l’attenzione su tematiche lgbt e sulle minoranze, la serie ci ha mostrato che essere controcorrente è possibile, portandoci un modello di una ragazza indipendente, forte e lontana dalle convenzioni sociali. La storia segue – con una grande dose di cinismo e sarcasmo – la vita di una liceale, appoggiata dalla sua amica Jane Lane, con cui condivide i sentimenti peggiori e i momenti – anche se pochi – più entusiasmanti. Che il periodo in cui il tutto è ambientato sia il 1997 non è un elemento rilevante: dopo tutti questi anni, la vita di questa adolescente risulta essere perfettamente in linea con quello che tutti noi abbiamo sperimentato almeno una volta: il confrontarsi costantemente con standard di bellezza innarivabili e il sentirsi incompresi nel nostro essere noi stessi. E poi – alla fine – se ci pensate, Daria e Zerocalcare sono figli della stessa generazione, anche se in due ambienti diversi: sarà anche questo che li ha resi partecipi – in parte – degli stessi sentimenti.

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