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Stick 1×08 – La Recensione: questo è il perfetto esempio di episodio brillante

Attenzione: evitate la lettura se non volete leggere spoiler sull’ottava puntata della serie tv Stick.

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C’è qualcosa di malinconicamente catartico nel prendersi una rivincita dopo anni. Non una vendetta urlata, esplosiva, ma quel tipo di rivalsa silenziosa che ti restituisce un frammento di dignità e di giustizia, o forse anche solo di pace. Una sensazione dolceamara, a pensarci bene, in cui alla soddisfazione di essersi finalmente affermati si accompagna la triste presa di coscienza che alcune persone, negli anni, non cambiano affatto. Restano uguali a se stesse, prigioniere del proprio ego e della propria crudeltà, come Clark Ross. L’ottavo episodio di Stick, la serie Apple TV+ (potete guardarla qui) che ci accompagna nelle pieghe delle seconde occasioni, è forse uno dei più brillanti dell’intera stagione. E non solo perché il gruppo, riunito dopo le scorse vicissitudini, si lancia in un piano tanto assurdo quanto divertente, ma perché emerge un racconto sul passato che torna a bussare e sul bisogno di chiudere i conti con esso.

Clark Ross è tutto ciò che Stick non è diventato: ricco, famoso, alla guida di una rinomata accademia di golf e proprietario di un ristorante. Ma è anche, e soprattutto, la persona che anni prima ha goduto della caduta di Stick, cavalcando il suo ritiro dal golf appropriandosi della gloria che non gli spettava. E Clark non è cambiato. È sempre lo stesso uomo borioso, pungente, perfettamente consapevole del proprio potere e del proprio carisma. Il suo modo di punzecchiare Stick è sottile ma velenoso, lo stesso che usava quando, anni prima, si divertiva a metterlo in difficoltà, a farlo sentire sbagliato, toccando tasti dolenti con una crudeltà spaventosa. Ma ciò che cambia, stavolta, è la reazione di Stick alle sue provocazioni. Non è più disposto a permettere a Clark di ferirlo e farlo soffrire: è pronto a dimostrargli tutto ciò che non è riuscito a fare negli anni trascorsi.

Il piano di Stick per convincere Clark a investire su Santi è un piccolo capolavoro di comicità e dinamiche di gruppo.

Credits: Apple TV+

Zero, travestita da giornalista d’assalto, è magnetica e sfacciata; Santi è tenero, goffo, sincero fino all’eccesso nel ruolo del fan adorante; Stick, ovviamente, si presenta con l’aria da “sono capitato qui per caso”, che è già una dichiarazione di guerra non detta. La messinscena è assolutamente teatrale e divertente, ma con un obiettivo ben preciso: è una recita che, alla fine, finisce per rivelare la verità. La sfida tra Stick e Clark sul campo da golf è un momento essenziale, che condensa anni di rancori, frustrazioni e rimpianti in una sola azione. Quando Stick colpisce quella pallina e realizza un tiro impossibile, silenziosamente perfetto, si compie una piccola, grande giustizia. Non solo perché umilia Clark, mostrandolo per quello è – un mediocre con la fortuna di aver incontrato un talento che gli ha ceduto il passo – ma perché, in quel gesto, Stick si riprende il controllo della propria storia. È un paradosso che si rivela funzionale: i piani costruiti sulla finzione finiscono per far emergere la verità più autentica.

Clark Ross emerge per ciò che è veramente: un uomo che non è solo arrogante, ma profondamente piccolo. Non solo non dimostra alcuna empatia verso il passato di Stick, ma affonda il coltello proprio lì dove sa di poter fare più male. Lo fa con il sorriso freddo di chi si crede superiore. Lo fa con la presunzione di chi pensa che il dolore altrui sia una debolezza da usare come leva. Si rivela essere un uomo che non sa costruirsi senza prima distruggere, e che confonde la forza con il potere di ferire. Ma ciò che colpisce è la reazione di Stick. Non si lascia travolgere, non cade nel tranello. Non ha più nulla da dimostrare a Clark, né da chiedere. Il modo in cui resta saldo, nonostante l’attacco più vile, è già di per sé un grande trionfo. La vera forza di questo episodio non sta solo nella riuscita del piano o nella sfida sul campo. Sta in ciò che emerge tra le righe: il confronto tra due uomini che hanno preso strade opposte.

Non tanto nella carriera, ma nella visione della vita.

Credits: Apple TV+

Clark ha costruito un impero, ma sulle spalle degli altri. Ha usato le insicurezze altrui come trampolino di lancio, e ancora oggi si nutre dell’umiliazione altrui per sentirsi forte. Non ha bisogno di vincere, gli basta che l’altro perda. Questo episodio lascia addosso quella sensazione che hanno le cose vere: un misto di gioia e amarezza. Perché sì, è bello vedere qualcuno avere la sua rivincita, ma è anche doloroso sapere che ci è voluto così tanto tempo. Che certi incontri si pagano con anni di tormento. Che certe persone, come Clark, restano ferme, impermeabili al cambiamento, al dolore che provocano, all’umanità. Stick dimostra ancora una volta quanto sappia parlare dritto al cuore senza rinunciare al tono brillante che la contraddistingue. E, in questo episodio, dimostra anche che la vittoria più grande non è umiliare chi ci ha umiliato a sua volta. È scoprire che, nonostante tutto, siamo ancora capaci di colpire e centrare ciò che conta davvero.

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