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Perché è importante guardare When We Rise

Guardiamo Serie Tv per evadere dalla quotidianità, per combattere la monotonia, per scappare dai problemi, per sognare mondi diversi… E forse, è proprio per questo che le Serie che vanno per la maggiore sono quelle che propongono mondi diversi, come Game of Thrones, The Walking Dead, Once Upon A Time. Oppure quelle che ci permettono allo stesso tempo di svagarci e di farci un po’ ragionare, come The Big Bang Theory e How I Met Your Mother o quelle che non ci fanno pensare perché siamo troppo occupati a star dietro ai colpi di scena, come per How To Get Away With Murder.

Insomma, le Serie Tv non ci mancano e spesso sono proprio necessarie a contribuire al nostro benessere quotidiano. Eppure ce ne sono anche che spesso rimangono nascoste, in un angolino, in attesa di essere scoperte. Spesso sono dei piccoli capolavori che restano lì, ad aspettarci. Sono delle Serie Tv più serie, che ci fanno riflette, ragionare, quelle che ci possono aiutare veramente e che alle volte ci danno anche qualche risposta.

Ed è il caso di When We Rise, Serie Tv sul movimento LGBT. Vedo già alcuni di voi che alzano gli occhi al cielo. È sempre attuale il dibattito sulle Serie LGBT e ad alcuni stanca. Anche perché si accusano spesso le fangirl di vedere “gay ovunque”, anche in Serie in cui personaggi gay non ce ne sono. O non dovrebbero essercene, visto che comunque il queerbaiting esiste e viene spesso fatto senza alcun pudore, in maniera più o meno consapevole.

Ma il caso di When We Rise è diverso. Perché When We Rise non si limita a raccontare una storia, è esso stesso Storia.

Infatti, racconta il movimento LGBT a partire dalle rivolte del 1969, per arrivare fino all’approvazione del matrimonio gay in California nel 2008. E questa Storia si snoda attraverso il racconto di tre vite fortemente intrecciate tra loro, ovvero quelle di Cleve Jones, Roma Guy e Ken Jones. Tutti e tre realmente esistiti, anzi ancora viventi, delle vere e proprie leggende del movimento LGBT.

When We Rise

Cleve Jones (interpretato da Austin P. McKenzie e da Guy Pearce), infatti, è uno dei più importanti attivisti americani per il movimento LGBT in generale e per l’AIDS in particolare. Nato in Indiana e cresciuto in Arizona, ha trovato il coraggio di confessare ai suoi genitori di essere gay solamente quando ha compiuto 18 anni. Ciò ha reso il rapporto col padre difficoltoso, perché l’uomo – un medico – voleva farlo curare. Ma Jones non si sentiva né malato né sbagliato e così si è trasferito a San Francisco, nel ‘quartiere gay’ del Castro, dove se l’è cavata da solo.

Qui stringe amicizia con Roma Guy e partecipa alle prime marce. Ma a Jones questo non basta, così riesce a farsi assumere da Harvey Milk: fu uno dei primi a trovare il corpo quando venne ucciso nel 1978.

Importantissimo poi, il suo impegno per la lotta contro l’AIDS, malattia che ha ucciso la maggior parte dei suoi amici dei primi anni a San Francisco. Fra le tante cose, da ricordare è sicuramente “la coperta” (quilt) con i nomi di tutti coloro che sono morti di AIDS nella città della California, coperta che – dopo tanti sforzi – è arrivata anche davanti agli occhi dell’allora Presidente Bill Clinton.

Il suo attivismo è stato essenziale anche per l’abbattimento del California Prop8, che annullava i matrimoni gay in California, legali dal 2004.

When We Rise

Roma Guy (interpretata da Emily Skeggs e Mary-Louise Parker) è nata e cresciuta nel Maine, in una famiglia fortemente cattolica. Dopo la laurea, si è trasferita in Africa per qualche anno, dove ha conosciuto la sua futura moglie, Diane, un’infermiera. Agli inizi degli anni ’70 si sono entrambe trasferite a San Francisco, dove hanno fondato il San Francisco Women’s Building, e si sono battute sia contro la discriminazione, che contro l’AIDS.

Diane (interpretata da Fiona Dourif e Rachel Griffiths) ha avuto una figlia con l’inseminazione artificiale e la bambina è stata cresciuta da entrambe, come una vera famiglia, molto prima che fosse legale farlo. Nel 2008, dopo l’abolizione del California Prop8, le due donne si sono – finalmente – sposate.

When We Rise

Ken Jones (interpretato da Jonathan Majors e Michael K. Williams), invece, era un ufficiale della marina. Dopo la morte di Michael – il suo compagno – in Vietnam, è stato trasferito a San Francisco, dove ha conosciuto Richard. I due hanno vissuto a lungo insieme e si sono ammalati entrambi di AIDS. Tuttavia, dopo la morte di Richard, Ken Jones è stato cacciato dalla loro casa dalla famiglia del compagno. Questo fatto, assieme alla morte di Richard, l’ha distrutto, al punto che ha iniziato ad abusare di alcol e droga. Solo l’incontro con Dio – Jones è sempre stato molto credente, e da lì venivano gran parte dei suoi dubbi – e con una chiesa più tollerante nei confronti della comunità LGBT, ha ottenuto un po’ di serenità, permettendogli di aiutare se stesso e gli altri.

Queste tre importanti figure del panorama LGBT americano sono oggi spesso misconosciute dai giovani e When We Rise offre l’opportunità non solo di conoscerle, ma anche di sentirle in qualche modo vicine. Perché in When We Rise non vengono raccontate solo le vittorie, ma anche le sconfitte, le difficoltà, i dubbi che i protagonisti hanno avuto.

È una Serie Tv delicata, ma in un certo senso impietosa, perché When We Rise non nasconde nulla, non gli sbagli né le brutture. Raccontata dalla splendida penna di Dustin Lance Black e diretto da Gus Van Sant, questa miniserie in otto puntate è già un cult nella comunità LGBT, ma dovrebbe esserlo anche fuori.

Perché è Storia, e che ci piaccia oppure no, conoscerla non solo non fa male ma potrebbe persino aiutare qualcuno a capire che, nonostante l’orientamento sessuale sia diverso, alla fine siamo tutti uguali, siamo tutti esseri umani.

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