Se in Italia si discute ancora di utero in affitto come se fosse una piaga sociale, negli Stati Uniti la televisione ne parla da tempo, ed è questo il caso di The New Normal.
Di certo anche l’opinione pubblica americana è divisa su questo tema, come sulla legittimità delle famiglie LGBT, ma si sa che in questo versante sono sempre un passo davanti a noi. Ve la immaginate una sitcom italiana sulla maternità surrogata?
Beh, ai tempi di Friends, precisamente nel 1998, Phoebe ha dato alla luce i tre gemelli di suo fratello e di sua moglie.
Nel 2012 invece è approdata sulla rete NBC The New Normal, una sitcom che ha come punto focale la maternità surrogata e le nuove interpretazioni della famiglia.
Bryan e David sono i protagonisti dello show creato da Ali Adler e Ryan Murphy, e dando un’occhiata alla sua vita scopriamo che ha un ché di autobiografico.
I due sono una coppia benestante di Los Angeles ed hanno entrambi carriere di successo. David, interpretato da Justin Bartha, è tra i due il più mite, ed è ostetrico; Bryan (Andrew Rannels) invece è uno spirito creativo ed eccentrico, decisamente sopra le righe, infatti è un produttore televisivo e dirige lo show Sing, un palese ammiccamento a Glee, sempre opera di Murphy.
La svolta nella loro vita di coppia ha luogo nel momento in cui realizzano di avere uno spazio da colmare tra di loro, ovvero quello riservato ad un figlio.
La strada che scelgono di percorrere è quella della maternità surrogata, e subito si mettono alla ricerca di una madre per il loro bambino.
Il destino vuole che si imbattano in Goldie (Georgia King), una giovane ragazza madre che, fuggita dall’Ohio e dal suo marito fedifrago, va in cerca di un nuovo inizio a Los Angeles insieme a sua figlia Shania, di nove anni.
Il percorso di David e Bryan non nasce senza preoccupazioni; David è incerto se crescere un bambino con due padri sia opportuno, e subito la serie fa spazio ad una riflessione su ciò che può essere considerato normale.
I due compagni, seduti su una panchina di un parco giochi, osservano le diverse situazioni che si presentano loro davanti: madri single, non più giovani e coppie con diversità fisiche. Sono casi che, come il loro, esulano dalla famiglia tradizionalmente intesa, ma che ormai rappresentano modelli tutti nuovi di famiglia e non per questo meno legittimi.
A convincerli definitivamente è Goldie, che si propone di supportarli nel loro percorso e appoggia in toto la loro scelta, per ricevere in cambio l’opportunità di migliorare la vita di sua figlia.
Da qui inizia la loro avventura, e fin da subito nasce un rapporto sincretico tra Goldie, Shania, Bryan e David.
La coppia supporta Goldie nel perseguire il suo sogno di diventare avvocato, ora che ha deciso di abbandonare la sua vecchia vita legata a suo marito Clay e riprendere le redini del suo futuro e delle sue aspirazioni assopite, per dimostrare veramente quanto vale.
Il percorso della famiglia allargata non è certo privo di ostacoli: in primo luogo c’è la nonna di Goldie, Jane (Ellen Barkin), un’agente immobiliare, conservatrice e repubblicana che si oppone a qualsiasi cosa ritenga contro natura e naturalmente alla maternità surrogata della nipote.
Jane tuttavia, al di là della sua avversione per Bryan e David e la loro condotta, in modo velato dal suo sarcasmo politicamente scorretto rimane accanto a Goldie, che ha cresciuto come una figlia dall’età di otto anni. Non ha intenzione di ritornare in Ohio senza le due nipoti, perciò è costretta a rimanere a Los Angeles.
Inoltre non sempre la decisione di Bryan e David riceve una reazione positiva dall’esterno, ma in fondo sanno che la loro non è una scelta condivisa da tutti ed i pregiudizi si insidiano sempre dietro l’angolo.
Così Goldie e Shania trovano la loro nuova casa nella dependance di Bryan e David, e serenità in un clima di amore ed accettazione.
Shania è una bambina particolare, un po’ fuori dalle righe, e se spesso a scuola non viene compresa dai suoi coetanei, nella sua nuova casa trova completa accettazione. In fondo, sono tutti un po’ fuori dal normale.
A questo proposito non solo la serie si propone di affrontare il tema della famiglia composta da due genitori dello stesso sesso, ma parla anche di quella allargata: Goldie e Shania trovano in tutto e per tutto una nuova famiglia in Bryan e David, dove sono accettate, amate e supportate incondizionatamente, e dove non si sentono in gabbia. Risulta un rapporto che va oltre il pezzo di carta che regola le sorti del futuro bambino.
The New Normal è naturalmente una sitcom leggera e divertente, che però con umorismo veicola messaggi attuali e profondi, toccando temi che in tutto il mondo sono oggetto di animate discussioni e che ancora dividono l’opinione pubblica.
Certo, il suo scopo non è quello di essere realistica, ma è un ottimo spunto di riflessione anche per lo spettatore casuale che non si è mai interrogato in merito.
Anche i suoi personaggi contribuiscono alla resa ironica e divertente dello show; tra loro in particolare Jane, con il suo astio che sfocia spesso in situazioni comiche e battute scomode ma esilaranti, e Rocky, l’assistente di produzione di Bryan interpretata da NeNe Leakes (che abbiamo già visto in Glee nei panni della coach Roz Washington), capace di tenere testa egregiamente a Jane.
The New normal ha purtroppo avuto una vita breve, e si è conclusa nel 2013 con una sola stagione, che però ha il pregio di essere autoconclusiva, cosicché il finale possa prestarsi a chiudere dignitosamente la serie, perciò la visione non ne risente in alcun modo.
Se amate le comedy in stile Modern Family dovreste dare un’opportunità a The New Normal; e se anche voi come Bryan e David pensate che ciò che esce fuori dagli schemi e ad un primo sguardo risulta anormale sia la nuova normalità, questa Serie Tv fa al caso vostro.