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Le 8 migliori Serie Tv di sempre con un cast di attori e attrici under 20

Lasciar fare ai più piccoli (e inesperti) non è sempre un male. Ad insegnarcelo sono state proprio quelle serie tv con cast di attori e attrici under 20 che ci hanno tolto il sonno tenendoci incollati agli schermi. Alcune storie, seppur raccontate da volti molto molto giovani sono state efficaci e hanno funzionato alla perfezione: anzi il loro punto di forza è stato proprio questo! Queste serie, alcune più famose altre più di nicchia, hanno ormai lanciato delle piccole celebrità che siamo certi di rivedere negli anni (quando ormai avranno ben superato la maggiore età). Per ora, tuttavia, sono solo delle giovani promesse su cui siamo già pronti a scommettere!

Ecco le 8 migliori serie tv di sempre che vantano un cast di attori e attrici under 20:

1) Stranger Things

Non potevamo non partire da una delle serie Netflix diventata in poco tempo un cult di grande successo, con un cast giovanissimo (neanche maggiorenne): i protagonisti della serie dei fratelli Duffer, Stranger Things, quando hanno iniziato le riprese della prima stagione erano soltanto degli adorabili bambini. Il loro essere così diversi, inoltre, ha giocato un ruolo fondamentale nella caratterizzazione dei personaggi e subito abbiamo capito chi fosse il nostro preferito o la nostra preferita per cui tifare! Stranger Things, in fondo, non è solo una storia di fantascienza, esperimenti su dimensioni che trascendono la nostra realtà, super poteri e abilità di dubbia natura.

È un racconto di crescita, in cui vediamo Eleven (Millie Bobby Brown), Mike (Finn Wolfhard) , Lucas (Caleb McLaughlin), Dustin (Gaten Matarazzo), Will (Noah Schnapp) e Max (Sadie Sink) evolversi, affrontare non soltanto minacce esterne ma anche stravolgimenti interiori dettati dalla fase adolescenziale che stanno attraversando e da cui, molto spesso, si sentono sopraffatti. Nuove emozioni e sentimenti, cambiamenti fisici e sempre maggiori responsabilità. Insomma, crescere vuol dire anche questo (oltre a fronteggiare i pericoli del Sottosopra!) e forse è proprio questo il motivo per cui Stranger Things, nonostante ci parli di creature ed eventi fuori dalla nostra portata, è riuscita a fare breccia nei cuori di milioni di spettatori in tutto il mondo!

2) L’Amica Geniale

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Uno dei piccoli capolavori seriali di cui possiamo far vanto in tutto il mondo: L’Amica Geniale, tratta dal romanzo di Elena Ferrante e creata da Saverio Costanzo. Rione di Napoli, anni Cinquanta: due bimbe, Elena Greco e Raffaella Cerullo, stringono un legame destinato a resistere nel tempo e cambiare per sempre le loro vite: non potrebbero essere più diverse eppure c’è un filo sottile ed indissolubile ad unirle. Siamo in attesa della terza ed ultima stagione che chiuderà la storia di Lila e Lenù ormai diventate adulte, due giovani donne di cui ci sono state raccontate infanzia e adolescenza con un cast di formidabile bravura: Elisa Del Genio e Ludovica Nasti nella prima parte del racconto e Margherita Mazzucco e Gaia Girace nella seconda.

Giovanissimi volti, a cui si sono affiancati molti altri personaggi secondari di estrema bravura ed efficacia scenica, che hanno reso le atmosfera intense di questa storia estremamente coinvolgenti. Senz’altro, scegliere interpreti alle prime armi con la recitazione come loro avrebbe potuto compromettere la resa della serie con i suoi punti più delicati e complessi da mettere in scena ma il risultato è stato fenomenale: L’Amica Geniale non solo ha appassionato il pubblico italiano ma anche quello internazionale, e sappiamo quanto sia difficile che una simile consacrazione avvenga!

3) Anna

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Anna, nata dalla penna di Nicolò Ammaniti, è qualcosa di straordinariamente singolare nel panorama seriale italiano: un esperimento realizzato con coraggio e originalità capace di farci rimettere in discussione le qualità delle produzione italiane, spesso considerate non all’altezza dei prodotti internazionali. Tutto ruota intorno a questa giovanissima ragazza: è lei la nostra porta d’accesso alla sua realtà decadente, distrutta da un virus letale che si è portato via tutti gli adulti ed è attraverso i suoi occhi che percepiamo ogni assurda condizione di vita che questo nuovo mondo ha portato con sé. Oltre alla scelta perfetta della protagonista Giulia Dragotto, con un ruolo che sembra esserle stato cucito perfettamente addosso, il suo piccolo fratellino Astor, Alessandro Pecorella, è estremamente convincente in ogni circostanza.

Sicuramente una storia simile richiedeva un cast pronto anche a scontrarsi con una profondità di emozioni che necessariamente dovevano essere comunicate in maniera convincente e tutto, in Anna, lo è. Non c’è ombra di iperbole o di finzione, ogni cosa sembra vera, a tratti anche troppo, proprio grazie alla recitazione di questi giovanissimi volti. Tutti i bambini del cast, tra comparse e personaggi principali, sono profondamente coinvolti a pieno in ciò che stanno mettendo in scena e, per questo motivo, riescono ad essere efficaci e a trasportarci per davvero in un’altra dimensione.

4) Skins

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Adesso passiamo ad un un teen show piuttosto datato eppure costantemente attuale.
Skins, ideata dagli scrittori padre e figlio Jamie Brittain e Bryan Elsley, è ambientata nella cittadina di Bristol, in Inghilterra, e segue le vicende di tre gruppi di adolescenti durante i loro ultimi due anni di scuole superiori. Un cast giovanissimo tra cui ricordiamo Kaya Scodelario e James Cook, è stato protagonista della serie considerata progenitrice di tutte quante le altre serie che parlano di adolescenze problematiche che abbiano deciso di assumere dei toni schietti, di servirsi di un registro senza filtri e quindi capace di arrivare con forza ai suoi spettatori. Ogni episodio si sofferma su un personaggio in particolare, raccontandoci le sue personali vicende e consentendoci di conoscere la sua personalità a mille sfaccettature.

Le situazioni che si susseguono sono molteplici e non mancano, nella trama, controverse rappresentazioni di disturbi della personalità, disordini alimentari, uso di droghe, la dipendenza da alcol, le malattie mentali e la morte. Ognuno dei giovanissimi protagonisti funziona perfettamente nel suo ruolo e sicuramente questo aspetto ha giocato un ruolo fondamentale nella consacrazione di Skins come serie cult da guardare almeno una volta nella vita!

5) Freaks and Geeks

Come il cast di Stranger Things, anche quello di Freaks and Geeks vanta attori e attrici under 20 che poi abbiamo rincontrato più in là con negli anni, come nel caso di Jason Segel e James Franco. La serie è profondamente permeata dalla cultura anni ’80 in cui è ambientata la storia: i protagonisti sono fratelli Weir, Lindsay (Linda Cardellini) e Sam (John Francis Daley). Entrambi frequentano la McKinley High School dove i loro amici sono divisi tra freak e geek. Stroncata sul nascere purtroppo, Freaks and Geeks ha dato comunque modo di farsi ricordare: una serie che parla degli adolescenti veri, vestiti in maniera discutibile e con genitori giusto un po’  invadenti.
È tutto così estremamente e tristemente reale. Ciò che tutti i protagonisti riescono a trasmettere è un profondo senso di incomunicabilità radicato in questo complesso periodo di crescita. Ed è così che la protagonista, da studentessa modello, si lega ai più fricchettoni della sua scuola, sbandati ma autentici e lontani dalle ipocrisie familiari.

Parliamo certamente di una serie che ha avuto meno risonanza mediatica e successo di Stranger Things e le precedenti citate ma che dimostra di avere diversi punti di forza evidenti durante la visione dei suoi episodi. Una piccola perla nascosta di cui ora siete a conoscenza e a cui potrete dare una possibilità!

6) Una serie di sfortunati eventi

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È una delle serie televisive più stravaganti che Netflix abbia tirato fuori dalle sue produzioni originali: Una serie di sfortunati eventi, creata da Mark Hudis, è basata sull’omonima serie di romanzi scritti da Lemony Snicket. I protagonisti indiscussi sono tre bambini rimasti orfani, Violet (Malina Weissman), Klaus (Louis Hynese Sunny (Presley Smith) Baudelaire che, in seguito alla morte dei propri genitori nel misterioso incendio nel palazzo in cui abitavano rimangono senza casa e devono essere affidati, secondo quanto previsto dal testamento dei loro genitori, al parente più prossimo. L’ingenuo banchiere a cui è affidata la loro custodia temporanea si fa presto ingannare dal malvagio quanto bizzarro Conte Olaf (Neil Patrick Harris, How I Met Your Mother, i Puffi) che si spaccia per un loro lontano parente pur di conquistarsi l’immensa fortuna ereditata dai giovincelli. In ogni mise, i tre protagonisti bambini risultano convincenti e perfettamente calati nella parte: di avventure ne affrontano a bizzeffe, vista l’ostinazione con cui il Conte mette in atto ogni volta un piano diverso pur di ingannarlo. Una serie di sfortunati eventi è quel mix di assurdità, follia e no sense proprio per l’alchimia che i tre fratelli instaurano in ogni circostanza, ognuno con la propria personalità e i propri punti di forza, grazie ai quali riescono sempre a sfuggire alle malefiche trovate dell’uomo.

Se siete alla ricerca di una serie piena zeppa di travestimenti e geniali escamotage, questa storia fa esattamente per voi!

7) Bayside School

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Bayside School (Saved by the Bell) è una sitcom andata in onda negli Stati Uniti d’America dal 1989 al 1993 ed è stata senz’altro fonte d’ispirazione per tutti i successivi show ambientati fra i banchi di scuola del liceo. Il suo giovanissimo cast era protagonista della narrazione di semplici e quotidiane giornate: sei adolescenti raccontano questi anni delle loro vite, per la maggior parte del tempo all’interno del liceo Bayside High di Pacific Palisades e dell’attiguo diner “The Max”. I protagonisti ci fanno tornare subito giovincelli con la mente mentre la scuola diventa per loro una “seconda casa” che li vedrà vivere momenti importanti che connotano questo periodo della vita estremamente delicato e inquieto allo stesso tempo. Gli adulti qui c’entrano poco perché il focus è completamente su di loro, sulle loro vicissitudini e sui loro esasperate disavventure.

Un perfetto mix di risate, divertimento e leggerezza dove non trova spazio, come in molte altre sitcom più moderne, il politically correct con cui oggi, invece, abbiamo preso familiarità. Ma in fondo a noi un po’ di anni fa piaceva così, senza troppe pretese e drammi!

8) Chiamatemi Anna

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Agli antipodi della fantascienza di Stranger Things troviamo Chiamatemi Anna (Anne with an “E” ), una serie televisiva canadese basata sul romanzo Anna dai capelli rossi di Lucy Maud Montgomery, ambientata sul finire del XIX secolo a Bolingbroke, nella Nuova Scozia. Anna Shirley, protagonista interpretata dalla giovanissima Amybeth McNulty, è una brillante tredicenne scozzese con il viso pieno di lentiggini, i capelli rossi e smisurata fantasia. Orfana da quando aveva tre mesi, dopo aver passato gran parte della sua vita affidata a vari parenti, viene affidata per errore a Marilla e Matthew Cuthbert, due anziani fratelli che vivono insieme in una fattoria ad Avnolea, una piccola cittadina del Canada. Questa giovanissima attrice e tutti i personaggi che ruotano attorno alla sua storia, grazie alla cura dei costumi di scena, del trucco e delle ambientazioni, riescono realmente a portarci lontano dalle nostre vite iper-tecnologiche e a farci immergere in un mondo fatto di semplicità e autenticità.

La scelta della giovane attrice interprete di Anna non è stata per niente facile e a dimostrarlo sono stati i lunghi casting necessari: oltre mille e ottocento candidate, ma sappiamo che la scelta fatta è stata la migliore che questa serie potesse sperare di avere per ricevere i suoi giusti meriti.

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