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La Classifica delle 10 Serie Tv più sopravvalutate di sempre secondo Hall of Series – Comunità di Recupero

2) Mare Fuori, una delle Serie Tv più sopravvalutate italiane secondo il nostro gruppo

Rosa Ricci in Mare Fuori 5
Credits: Rai Fiction

Secondo posto per una Serie Tv tutta italiana. A un passo dalla vetta troviamo nientemeno che Mare Fuori, la fiction italiana che, per un momento, ci aveva davvero fatto sperare in un nuovo corso narrativo. Le prime due stagioni erano intense, autentiche, con una voce chiara, urgente e necessaria. Ma poi qualcosa si è incrinato. La terza stagione ha iniziato a mostrare le prime crepe, la quarta le ha rese evidenti, e nella quinta la situazione è definitivamente sfuggita di mano. Mare Fuori è diventata una delle Serie Tv più pretenziose e allo stesso tempo più ingorde degli ultimi anni. Il declino qualitativo delle ultime stagioni si deve soprattutto a un’incapacità di fare una scelta coraggiosa: fermarsi quando ancora era possibile. Il racconto ha continuato a espandersi senza freni, trasformando ogni nodo in un pretesto per aprire nuove linee narrative, spesso forzate e ridondanti.

Con l’ingresso di Rosa Ricci – ormai protagonista indiscussa – la narrazione ha puntato tutto su di lei, rimbalzando tra flashback e presente alla ricerca di nuovi misteri a cui rispondere appartenenti alla famiglia Ricci. Una scelta che ha presto rovinato la coralità della serie, mettendo in secondo piano tutto il resto. La sesta stagione, attesa presumibilmente per il 2026, sarebbe dovuta essere quella conclusiva. Una chiusura del cerchio ormai necessaria. Eppure, negli ultimi mesi, alcune dichiarazioni hanno riacceso la possibilità di una settima e perfino un’ottava stagione. Un’idea che, alla luce del calo qualitativo, non entusiasma né convince. Ma Mare Fuori sembra non riuscire a dire di no. E così, anziché tutelare l’integrità del racconto, si è scelto di espandere il progetto all’infinito: musical teatrale e spin-off cinematografico sul passato di Rosa Ricci presto in arrivo al cinema.

Non c’è niente da fare, in questo caso: Mare Fuori ha deciso di barattare l’anima della sua storia perché troppo ingorda, incapace di dire di no e di salvaguardare tutto il bello che – almeno fino alla terza stagione – era stata in grado di restituire.

1) La Casa de Papel

Tokyo in una scena de la casa de papel, una dele Serie Tv sopravvalutate
Credits: Netflix

Eccoci giunti finalmente al primo posto. Una vittoria che pesa sulle spalle e che conferma qualcosa che, ormai da anni, è chiaro come il sole: La Casa de Papel è stata una delle Serie Tv più sopravvalutate nella storia di Netflix. Un’allucinazione collettiva, una corsa sfrenata sulle montagne russe di un parco giochi narrativo, dove ci siamo divertiti – sì – ma che ha chiuso le sue attrazioni principali già dopo la seconda riapertura, lasciandoci interdetti. Ecco cos’è stata La Casa de Papel. Ed ecco cos’è successo nel tempo: dopo un esordio esplosivo, la Serie Tv spagnola ha iniziato a ripetersi, replicando schemi narrativi già visti, ma con l’aggravante di una progressiva perdita di coerenza ed esplosione del trash. Le vicende si sono fatte sempre più surreali, trasformando la storia in uno show il cui unico obiettivo sembrava essere quello di stupire il pubblico a ogni costo, anche quando non necessario.

L’intervento medico via Skype, Tokyo che entra in una zona ad alta sicurezza su una moto, ancora Tokyo che parte perché si annoia in un’isola deserta: una lunga lista di scelte narrative che hanno cercato di tenere in piedi la trama puntando sull’effetto sorpresa, ma senza mai realmente evolvere. A un certo punto, tutto è diventato troppo. E da lì, La Casa de Papel non è più riuscita a ritrovare un equilibrio tra il bisogno di osare e la necessità di costruire una narrazione credibile e solida. Indubbiamente, la serie ha avuto il merito di accendere i riflettori sulla produzione televisiva spagnola, e il suo impatto mediatico è innegabile. Ma l’adrenalina – quella vera – è un’altra cosa.

La Casa de Papel sarà ricordata, sì. Ma non come sarebbe stata ricordata se avesse saputo fermarsi in tempo, mantenendo la rotta tracciata con la sua prima stagione, non esente dal trash ma comunque più abile nel dosarlo. Se avesse detto basta prima di esaurirsi in una quinta stagione che, invece di chiudere in bellezza, ha finito per esasperare anche i suoi fan più affezionati.

In effetti, quando si parla di La Casa de Papel, non siamo più così certi di saper distinguere il confine tra ricordo e trauma. Ma questa è un’altra storia.

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