4) Mercoledì, una delle Serie Tv più sopravvalutate degli ultimi anni secondo Hall of Series – Comunità di Recupero

A un passo dal podio troviamo Mercoledì, tornata da poco con la sua seconda stagione (qui recensita), e già uno dei titoli su cui Netflix sta puntando con maggiore decisione. Una Serie Tv che non smette di far discutere, anche a causa di un ritorno estremamente distante dal primo per tono e impostazione. Il primo capitolo aveva già generato diverse riflessioni, ma era stato accolto con entusiasmo da un pubblico che aveva subito intravisto in nel progetto la nuova Mercoledì Addams del panorama televisivo contemporaneo. Un entusiasmo esploso in fretta e tenuto vivo da un’attesa lunga tre anni, alimentando una curiosità crescente.
Eppure, ci sono elementi in Mercoledì che non funzionano come dovrebbero, e questa seconda stagione li ha messi ancora più in evidenza. Netflix continua a credere nel progetto, i numeri gli danno ragione – la Top 10 non mente – e l’attesa per la terza stagione è già palpabile. Ma per noi, Mercoledì resta un prodotto con cui volare bassi, una Serie Tv che, con la sua seconda stagione, ha sollevato ancora più dubbi rispetto alla prima.
Troppa carne al fuoco e un’esecuzione narrativa che ha lasciato più interrogativi che certezze. Mercoledì 2 ha sacrificato personaggi potenzialmente interessanti – come Tyler – per dare spazio a trame e sottotrame spesso disordinate e confusionarie, incapaci di aggiungere reale profondità alla narrazione. Un po’ più di coraggio nella scrittura sarebbe stato auspicabile: scegliere una direzione precisa e portarla avanti fino in fondo. E invece, Mercoledì 2 ha dato l’impressione di non sapere esattamente dove andare, mescolando soluzioni narrative che hanno finito per cozzare tra loro. Anche la divisione in due parti non ha aiutato. Questa pausa forzata non ha fatto altro che enfatizzare le fragilità del racconto, spezzando l’atmosfera e raffreddando l’interesse verso la seconda metà della stagione.
Insomma, Mercoledì – considerando l’hype che l’ha circondata e l’investimento evidente da parte di Netflix – è, senza dubbio, una delle Serie Tv più sopravvalutate del momento. Ma qualcosa, dopo questa stagione così disordinata, sembra iniziare a cambiare anche nella percezione del pubblico. La terza stagione avrà molto da dimostrare.
3) Manifest, una delle Serie Tv più sopravvalutate salvate da Netflix

Apriamo il podio con Manifest, una Serie Tv che ha rischiato la cancellazione e che Netflix ha deciso di salvare, offrendole una seconda possibilità. E sì: l’intervento della piattaforma è stato fondamentale per la sopravvivenza della serie, che è finalmente riuscita a trovare il suo pubblico, ottenendo un successo notevole. Ma ha davvero meritato tutto ciò che ha ricevuto? Secondo Hall of Series – Comunità di Recupero, la risposta è no. E forse, non ha tutti i torti. C’è stato persino chi l’ha definita l’erede di Lost. Un paragone che non può esistere, una scelta di parole che non possono essere pronunciate in questo modo nella stessa fraseò
Diciamolo chiaramente: Lost e Manifest non possono essere messe sullo stesso piano. Perché se la prima ha segnato la storia della televisione, dando vita a un capolavoro, la seconda si limita a raccontare una storia priva di personalità e coraggio, cercando di prendere ispirazione da una delle più grosse produzioni di sempre. Al di là dell’incidente aereo – l’unico vero elemento in comune tra le due produzioni – le differenze sono evidenti, sia sotto il profilo qualitativo che narrativo. Ciò che infastidisce maggiormente è l’ambizione, spesso ostinata, di Manifest di ricalcare le dinamiche di Lost ma tentando di spiegare tutto, anche ciò che Lost non ha mai avuto bisogno di giustificare. Il risultato? Una narrazione debole, priva di una vera identità, incapace di costruire personaggi solidi, incisivi, realmente indispensabili allo sviluppo della storia.
Quando cerca di approfondirli lo fa in modo frettoloso e superficiale, lasciando più vuoti che spunti di riflessione. Con Manifest non si riflette, non ci si interroga, non ci si affeziona. Si assiste passivamente agli eventi, sperando in risposte, mentre la serie si perde in sottotrame sentimentali su chi stava con chi durante gli anni di assenza dei passeggeri. Il paragone con Lost non solo non regge, ma finisce per danneggiare ulteriormente la percezione della serie. Ed è un peccato che le due continuino a essere accostate, anche in questa classifica. Perfino qui viene attribuita a entrambe la stessa colpa: essere sopravvalutate. Ma la verità – purtroppo o per fortuna – è che questa condizione vale davvero solo per una di loro. Ed è proprio questa, che oggi si prende il terzo posto.






