Il seguente articolo contiene SPOILER sulle serie tv trattate.
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Ci sono episodi di serie tv drammatiche e non – alcuni potete recuperarli qui – che segnano profondamente chi li guarda. Alcuni lasciano un’impronta emotiva così intensa da renderci impossibile riguardarli una seconda volta. Questi momenti raccontano il dolore in tutte le sue forme: perdita, morte, abbandono. Superano il semplice racconto per diventare esperienze personali e strazianti. In questo articolo esploreremo otto di questi episodi, ognuno capace di scuotere le fondamenta emotive dello spettatore. Storie che ci hanno toccato nel profondo, lasciandoci con un senso di vuoto o angoscia che persiste ben oltre i titoli di coda. Episodi che raccontano tragedie, rotture insanabili o dolori difficili da elaborare, e che rimangono impressi come ferite aperte nella memoria. Un viaggio nelle puntate delle serie tv drammatiche e non che ci hanno fatto piangere, riflettere e, soprattutto, che non siamo mai riusciti a rivedere.
1) L’episodio Un altro Dottore di Doctor Who, tra le serie tv drammatiche più longeve di tutti i tempi
A un primo sguardo, Un altro Dottore sembrerebbe un episodio natalizio come tanti della lunga e gloriosa storia di Doctor Who. Un’avventura steampunk ambientata nella Londra vittoriana, con cybermen fuori controllo, un villain megalomane e una gigantesca minaccia che incombe sul mondo. Lo speciale del 2008 segna il penultimo episodio con David Tennant nei panni del Decimo Dottore. La puntata si apre con un colpo di scena apparentemente spiazzante: il Dottore incontra un altro Dottore. Un uomo carismatico, coraggioso che crede davvero di essere il Signore del Tempo. Interpretato da David Morrissey, questo “altro Dottore” sembra a tutti gli effetti una rigenerazione futura. Ma man mano che la storia si sviluppa, la verità emerge con devastante chiarezza. L’uomo in questione è in realtà Jackson Lake, un semplice essere umano che, dopo aver perso la moglie per mano dei cybermen e aver visto il figlio rapito, è crollato psicologicamente, convincendosi di essere il Dottore per sopravvivere al dolore.
Il momento in cui Lake scopre la verità e ricorda la tragedia è una delle scene più dolorose dell’intera serie. Non si tratta della morte di un personaggio o della fine del mondo, ma di qualcosa di molto più intimo e umano: la perdita dell’identità come risposta alla sofferenza. Tennant, magistrale come sempre, regala un’interpretazione empatica, che fa da contraltare alla disperazione di Morrissey. Nessuna grande battaglia, nessun addio epico: solo il peso insostenibile del lutto. Rivedere Un altro Dottore significa tornare in quel luogo oscuro in cui il dolore ha messo radici così profonde da sovvertire la realtà. È un episodio che ci ricorda quanto fragile possa essere la mente umana e quanto profonda possa essere la gentilezza del Dottore. Per questo, nonostante sia tecnicamente brillante e narrativamente affascinante, molti spettatori preferiscono conservarne il ricordo senza riaprirne la ferita.
2) Io ti ucciderò di The Walking Dead
The Day Will Come When You Won’t Be, titolo originale di Io ti ucciderò (7×01) di The Walking Dead è uno di quei momenti televisivi così crudi che rivederli è quasi impossibile. L’episodio apre la settima stagione con un colpo durissimo per i fan: la brutale introduzione di Negan. Il carismatico ma spietato leader dei Salvatori mette in ginocchio il gruppo di Rick con una violenza psicologica e fisica senza precedenti. Il fulcro dell’episodio è la terribile scena in cui Negan sceglie a sorte una vittima da uccidere, usando la sua iconica mazza da baseball “Lucille”. La tensione è insostenibile, ogni istante è carico di paura e disperazione. L’episodio mostra tutta la brutalità di Negan, ma anche il crollo emotivo dei protagonisti, costretti a subire senza poter reagire. Il senso di impotenza che ne deriva è palpabile e lascia lo spettatore con un groppo in gola difficile da dimenticare.
Oltre alla violenza, Io ti ucciderò esplora la psicologia del terrore e della sottomissione. Negan non è solo un tiranno sanguinario, ma un manipolatore che costruisce il suo potere attraverso la paura, il dominio e l’umiliazione. Questo episodio, tra i più crudi delle serie tv drammatiche, cambia radicalmente la dinamica del gruppo di Rick, segnando un prima e un dopo nella serie. Per questi motivi, il primo della settima stagione di The Walking Dead è un episodio che molti fan trovano troppo doloroso da riguardare. Non si tratta solo della violenza esplicita, ma della sensazione di disperazione e perdita che permea ogni scena. È una prova dura, che ha messo a dura prova anche gli spettatori più affezionati. Un episodio che ha stravolto il tono della serie, lasciando cicatrici profonde nel cuore della narrazione e degli stessi fan.









