3) Vinyl – Quando nemmeno Scorsese basta
Vinyl nasceva già con il pedigree delle serie destinate a entrare nella storia: Martin Scorsese, Mick Jagger e Terence Winter tra i creatori. HBO alla produzione. Ambientazione negli anni ’70. Un protagonista tossico, esagerato, dannatamente rock. Insomma, una combo micidiale: o almeno così sembrava.
La storia ruota intorno a Richie Finestra, produttore musicale che cerca di salvare la sua etichetta nell’inferno della scena newyorkese tra droga, sesso e dischi epocali. Insomma, tutti elementi che creano una serie magnetica, una di quelle serie tv da vedere almeno una volta, anche solo per l’atmosfera.
Il pilot diretto da Scorsese è un gioiello visivo. Ma poi la serie si perde. Troppo lunga, troppo costosa, troppo caotica. Troppo, punto.
La HBO, inizialmente entusiasta, rinnova la serie per una seconda stagione… che poi cancella prima ancora di iniziare le riprese. Una delle serie tv cancellate più clamorose del decennio, anche perché il potenziale era tutto lì, pronto a esplodere. Ma alla fine, Vinyl non ha mai trovato la sua vera voce, o forse non gli è stato concesso di urlare tutto il suo mondo.
Se ti incuriosisce recuperati il pilot: è ancora una piccola lezione di regia. Ma per tutto il resto, sicuramente tutt’altra musica.
