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Eccoci di nuovo qui, amici: Hall of Series – Comunità di Recupero è tornata anche questa settimana. Dopo essersi dedicata alla Classifica dei 10 Personaggi più antipatici delle Serie Tv, la community è pronta per ripartire con un nuovo tema: le migliori Serie Tv da vedere su RaiPlay, una piattaforma che ogni anno si impone sempre di più grazie a titoli di qualità internazionali e nazionali. Qualche anno fa, il servizio streaming targato Rai restava infatti sempre sospeso, nel limbo, in attesa di una grande occasione.
Nel corso degli anni soprattutto grazie all’arrivo di Mare Fuori, RaiPlay è riuscita a farsi notare sempre di più, ma questo potrebbe essere ancora solo l’inizio. Durante la prossima stagione invernale, infatti, sul sito arriverà Mini Market, la nuova Serie Tv italiana che vedrà tra i suoi protagonisti anche attori dal calibro di Kevin Spacey (ma di questo ve ne abbiamo parlato meglio qui). Insomma, la Rai intende investire ancora parecchio sulla piattaforma, e sarà bene – intanto – segnarvi le migliori Serie Tv che potrete recuperare al suo interno.
Fiction italiane acclamatissime e importanti produzioni internazionali: ecco la classifica delle 10 Migliori Serie Tv da vedere su RaiPlay
10) Morgane – Detective Geniale

Cominciamo a conoscere meglio la piattaforma RaiPlay partendo da Morgane – Detective Geniale, una Serie Tv che solletica l’immaginazione con un mix equilibrato di dramma, commedia e crime. Se siete alla ricerca di un buon poliziesco, ma non avete voglia di addentrarvi in storie eccessivamente cupe o biografiche, Morgane – Detective Geniale rappresenta il compromesso ideale. È leggera, ma mai superficiale; brillante, ma mai criptica; divertente, ma mai banale. Un intreccio di espedienti narrativi che qui trovano una sintesi armoniosa, dando vita a una storia in cui, a sovvertire le aspettative e risolvere l’enigma, sarà sempre chi meno vi aspettate, almeno all’inizio.
L’eroina di questa Serie Tv è Morgane, una donna di 38 anni dotata di un quoziente intellettivo straordinariamente alto, rimasto però inespresso e inascoltato. Per provvedere ai suoi figli, inizia a lavorare come addetta alle pulizie in una stazione di polizia, un luogo che, inaspettatamente, le offrirà la possibilità di mettere finalmente a frutto il suo talento. Morgane riesce ad aiutare la polizia nella risoluzione di un caso che sembrava privo di sbocchi. Quello che nasce come un intervento fortuito, diventerà ben presto una risorsa indispensabile per l’intera squadra.
Grazie al suo intuito fuori dal comune, Morgane comincerà a collaborare sempre più attivamente con la polizia fino a diventare una vera e propria consulente. Ogni episodio ruoterà attorno a un caso diverso, alternando abilmente la trama verticale – legata ai singoli crimini – a quella orizzontale, che segue l’evoluzione dei personaggi nel tempo. Nonostante il ritmo incalzante della narrazione, Morgane – Detective Geniale dedica grande attenzione alle vicende personali della protagonista e dei suoi colleghi, dando spazio a legami, cambiamenti e contraddizioni che rendono l’intero racconto più umano e coinvolgente. Quando serve, si riderà. E anche di gusto. Ma mai in modo forzato: l’umorismo della serie è sottile, spesso sarcastico. Insomma, su RaiPlay vi aspetta una vera chicca, e non ve ne pentirete.
9) Mare Fuori

Occorre fare alcune precisazioni. Da un lato, il nono posto assegnato a Mare Fuori appare quasi inevitabile, se si considera il fenomeno mediatico che ha rappresentato e gli anni d’oro che lo hanno accompagnato. Dall’altro, però, il declino della serie è stato così marcato e inesorabile da far vacillare persino la legittimità della sua presenza in classifica. Il modo più onesto per sciogliere questo nodo è riconoscere l’importanza che Mare Fuori ha avuto nel panorama televisivo italiano soprattutto per aver saputo, almeno agli esordi, risvegliare l’interesse anche del pubblico più scettico nei confronti delle produzioni Rai.
Perché Mare Fuori, soprattutto nel corso delle sue prime due stagioni, è riuscita a essere davvero quello che ricordiamo. Non è un’allucinazione collettiva, né un ricordo falsato dall’entusiasmo di quel periodo. Il concetto racchiuso nel titolo era autentico, profondamente legato alle storie disperate che venivano raccontate. Purtroppo, però, quella luce si è interrotta. I primi segnali erano già emersi durante la terza stagione, ma è con la quarta (e successivamente con la quinta) che tutto si è definitivamente spento, compromettendo la fiducia del pubblico nel futuro della serie.
Mare Fuori sembra aver esaurito le idee, incapace di restituire il senso profondo del suo titolo, riproponendo storie ripetitive, che sembrano imitazioni sbiadite di ciò che avevamo già visto nelle stagioni iniziali, ma senza lo stesso impatto. Perfino i finali, giunti a questo punto, si assomigliano inevitabilmente, schiacciati da una dinamica che si ripete fin dalla prima stagione: un cliffhanger, una vittima in bilico tra la vita e la morte, e il sospetto su chi abbia tentato di ucciderla.
C’è stato un tempo in cui Mare Fuori era molto di più: disperata, controversa, autentica, specchio di una realtà che avanzava senza filtri né controllo. Ma a ogni nuova stagione, qualcosa è andato perso, fino a raggiungere un punto di non ritorno. Quello che vediamo oggi è solo il riflesso sbiadito di una grande serie italiana, che non è riuscita a preservare la propria integrità, smarrendosi passo dopo passo tra espedienti narrativi sempre più surreali e nuovi personaggi incapaci di raccogliere davvero l’eredità dei precedenti, inseriti forse con l’intento di emulare il passato, ma finendo solo per ricordarci che quel che abbiamo amato, difficilmente, tornerà in scena.







