4) Zero Day

C’erano grosse aspettative su Zero Day (qui la nostra recensione), la nuova produzione Netflix guidata da un attore del calibro di Robert De Niro. Lo abbiamo già detto nel corso di questo articolo: non sempre un buon cast è una garanzia di riuscita per una Serie Tv, ma Zero Day ha superato la prova. Forse tra qualche anno non la ricorderemo – ambire a un posto permanente nella memoria collettiva è complesso – ma di certo ha fatto la differenza nel corso della sua annata, imponendosi non solo come una delle più viste ma anche come una delle migliori fino a questo momento. Zero Day ha smosso qualcosa, e quel che ne è venuto fuori è un racconto autentico e semi-distopico che parla agli Stati Uniti degli Stati Uniti stessi, in un modo che richiama l’intramontabile The West Wing.
Zero Day scava a fondo in alcune importanti riflessioni legate all’attualità, generando un conflitto vero e proprio tra ciò che è verità e ciò che è potere. La miniserie affronta infatti il prezzo della trasparenza nei confronti della popolazione e mette in luce la difficoltà di restare puliti e onesti in un sistema profondamente corrotto, fatto di illegalità e compromessi. Il confine tra verità e menzogna è sottilissimo, ed è fondamentale che la popolazione sappia riconoscerlo, informandosi e restando attiva, senza subire passivamente le scelte delle istituzioni più potenti al mondo, ma rivendicando il proprio ruolo. Il ruolo del cittadino, qui, è il vero focus. Tutto il resto è un di più. Poche puntate sono bastate per dar vita a un racconto sofisticato, coerente e autentico che, in questi primi mesi, ha saputo lasciare il segno.
3) Squid Game – Stagione 2

Ad aprire il podio delle Serie Tv da vedere su Netflix più viste in questi primi mesi del 2025 è arrivata la seconda stagione di Squid Game. Una stagione che fin da subito si è mostrata come un ponte verso il capitolo conclusivo. Per la stessa ragione, non tutti hanno apprezzato quanto visto, trovandolo superfluo ai fini della narrazione e non in linea con la natura della serie. La seconda stagione di Squid Game ha infatti diviso pubblico e critica per via di un approccio totalmente diverso rispetto a quello proposto nel primo capitolo. La violenza – anche se l’immagine qui sopra non sembrerebbe confermarlo – ha infatti lasciato in parte il posto a un approccio più filosofico.
Come abbiamo detto anche nel corso della recensione, questo approccio non ha tradito lo spirito originale, ma ha concesso alla Serie Tv di evolvere e di mettere l’accento su temi come il conflitto etico e la riflessione personale, privilegiando espedienti come il dialogo. La tensione resta, ma la mancanza di adrenalina e il cambiamento di tono hanno reso il ritmo più lento e graduale, una scelta che viene giustificata e supportata da un maggior lavoro di profondità psicologica dei personaggi. Le aspettative per il gran finale, alla fine della seconda stagione, si erano dunque lievemente abbassate. La fiducia in uno dei più grandi fenomeni mediatici degli ultimi anni non era più la stessa, ma quando è arrivato il momento, il mondo si è fermato, dando l’ultima – e più importante – occasione al gran finale. E il secondo posto in classifica ne è una prova.







