6) American Murder: Gabby Petito

Lasciamo per un attimo in sospeso il mondo delle Serie Tv da vedere su Netflix per addentrarci nel mondo delle docu-serie, un altro genere che da sempre rappresenta una garanzia per la piattaforma. Questa volta il quadro ricostruito dal servizio streaming è quello di Gabby Petito, una ragazza di 21 anni, amante dei viaggi in van. Il 2021 ha rappresentato, però, la fine di ogni viaggio su quattro ruote. Gabby è infatti stata uccisa dal suo fidanzato Brian Laundrie proprio durante un viaggio on the road. Attraverso diverse interviste, immagini e materiale strettamente privato, Netflix ricostruisce non soltanto quanto avvenuto in quei giorni, ma anche il passato della ragazza e della coppia. In un secondo momento, American Murder: Gabby Petito si concentra sugli eventi successivi al ritrovamento del corpo, affrontando la morte del colpevole e il possibile coinvolgimento dei suoi genitori.
La docu-serie ha ottenuto il 75% di approvazione su Rotten Tomatoes. Pubblico e critica sono concordi nel riconoscere il valore del prodotto, capace di spingere il telespettatore a riflettere su tematiche delicate come l’abuso domestico e su come episodi di questo tipo possano accadere anche negli ambienti all’apparenza più sicuri. American Murder: Gabby Petito accende una luce necessaria su questo argomento, ribadendo l’urgenza di intervenire e di non distogliere lo sguardo, invitando tutte le istituzioni a farsi promotrici della prevenzione. Composta da tre episodi, American Murder: Gabby Petito dà l’impressione di durare il doppio, tale è la sua intensità.
5) Missing You

Una nuova Serie Tv tratta dalla penna di Harlan Coben non poteva passare inosservata, e la sua presenza nella Top 5 lo conferma. Dalla sua penna sono nate infatti alcune delle miniserie Netflix più viste degli ultimi anni, prodotti che sono presto diventati fenomeni mediatici come Estate di Morte, Svaniti nel Nulla, The Stranger, Stay Close e Un Inganno di Troppo. Tutte Serie Tv che, nel corso del tempo, hanno dominato la Top 10 della piattaforma. Un risultato che si è ripetuto anche con Missing You, ma occorre frenare l’entusiasmo. Nonostante il successo, infatti, la recente miniserie non è stata all’altezza dell’eredità lasciata dai precedenti riadattamenti. Sebbene non si sia mai trattato di capolavori o di Serie Tv destinate a lasciare un segno indelebile, ognuna di esse si è distinta grazie a sapienti colpi di scena, cliffhanger potenti e una trama capace di rinnovarsi con dinamicità e coerenza narrativa.
In questo caso, invece, colpi di scena e tensione narrativa — tratti distintivi dei lavori passati — non trovano spazio, complice una certa frettolosità e un’evidente stanchezza. Gli elementi c’erano tutti, e chi ha letto il romanzo conosce bene il potenziale di questo riadattamento, ma Missing You sembra essersi adagiata sul successo dei predecessori, confidando nel fatto che qualche rivelazione e un minimo sforzo potessero bastare per ottenere un grande risultato. Ma il destino, a conti fatti, è stato ben diverso. Poteva andare peggio, certo: l’intrattenimento non manca, ma le potenzialità sono rimaste inespresse. La speranza è che il prossimo riadattamento — se dovesse arrivare — riporti in alto l’asticella, e che questa sia stata solo una fase di transizione.







