5) Sons of Anarchy, una delle Serie Tv da vedere più belle nella storia con un sola vittoria alla mano

Cinque candidature agli Emmy e soltanto una candidatura ai Golden Globe. Statuette vinte: soltanto una per Katey Sagal. Questo è il quadro di Sons of Anarchy spiegato in una riga e mezzo. Sarebbero dovute essere molte, molte di più. Saremmo dovuti essere nella posizione di dover riassumere le vittorie perché troppe. E invece una riga e mezzo è quanto basta per dire che no: Sons of Anarchy dalla critica non ha avuto niente. Tutto quel che ha avuto lo ha ottenuto grazie a un pubblico che ha riconosciuto nella Serie Tv una storia da rendere eterna. La redenzione, il sacrificio, la spiritualità, perfino William Shakespeare su un’Harley-Davidson.
Anche in questo caso ci si è interrogati a lungo sul trattamento ricevuto agli Emmy e ai Golden Globe. Sicuramente Sons of Anarchy (che potrete recuperare su Disney+) ha dovuto fare i conti con una concorrenza spietata: Breaking Bad, Mad Men, Game of Thrones. Tutte Serie Tv con cui era difficilissimo battersi. Ma Sons of Anarchy è andata avanti per sette stagioni, dal 2008 al 2014. Stiamo parlando di un totale complessivo di 92 episodi che non perdono mai un colpo, dando vita ad alcune delle scene più intense e significative di tutti i tempi. Insomma, uno spazio per premiarla, per rendere giustizia a una produzione di questo tipo dovrà pur esserci stato. Una categoria di più in cui almeno candidarla. Qualunque cosa che confermasse che la critica l’avesse tenuta d’occhio riconoscendone il valore.
Probabilmente Sons of Anarchy fu snobbata perché considerata come una Serie Tv di nicchia, rivolta a un pubblico specifico e quindi meno adatta a un contesto come quello dei Golden Globe e degli Emmy di quel periodo. Ad affrontare la questione è stato lo stesso creatore della serie Kurt Sutter che, pubblicamente, ha espresso il suo disappunto riguardo al sistema di premiazione secondo lui fortemente influenzato dalle campagne di marketing e relazioni nell’industria. Quel che sappiamo è che Sons of Anarchy non ha niente da rimproverarsi. Sappiamo quanto sia stata, che cosa abbia dato al panorama seriale e quanto l’abbia rivoluzionato. Non esiste moto che vediamo senza pensare ai Sons. Non esiste sacrificio che non ci faccia pensare a Jax. Sons of Anarchy resta una delle migliori e più influenti Serie Tv da vedere nella storia, e questo sarà per sempre qualcosa di ineluttabile.
6) Silicon Valley, un’altra delle Serie Tv da vedere di genere comedy ingiustamente sottovalutate dalla critica

Forse in Italia non se ne ha granché idea, ma Silicon Valley è una delle comedy più amate internazionalmente (e qui vi spieghiamo perché). Una perla arrivata nel 2014, quando oramai le principali gemme del genere erano in fase di chiusura o già andate via. E Silicon Valley è arrivata proprio in quel momento rassicurandoci sul futuro del genere, dimostrando che no: le comedy non erano morte. Qualcosa di grande era appena cominciato, e tutto era perfetto così. Tutto perfetto così, sì, ma non per la critica che, mai come in questo caso, non celò mai i suoi dubbi legati allo sviluppo della serie. Secondo i critici, infatti Silicon Valley si dimostrò ripetitiva e schematica non aggiungendo mai novità o nuove dinamiche nel corso delle stagioni.
Silicon Valley è una Serie Tv all’avanguardia, una Serie Tv che ha reso accessibili argomenti spesso complessi, allargando così il target e andando oltre gli esperti di ingegneria informatica o materie simili. Ma questo era chiaro. Lo era fin dalla prima stagione quando in pochi episodi aveva già dimostrato di saper andare oltre strizzando un occhio a più generi. E così è stato costruito un palcoscenico su cui i personaggi – spesso ingenui e imbranati – evolvono e crescono in un mondo in cui la competizione è agguerrita e conta soltanto chi arriva primo. La critica ha apprezzato soltanto a metà questo ambizioso progetto HBO dando per scontato che non fosse trasversale ma destinato soltanto a un determinato target.
A smentirla è stato l’enorme successo internazionale ottenuto dalla serie che, con le sue sei stagioni, è riuscita a diventare un cult privo di quei limiti narrativi previsti dalla critica. Certo, qualche candidatura agli Emmy le è stata concessa – e anche in alcune categorie prestigiose – ma nessuno del campo si è mai davvero sbilanciato come avrebbe ‘dovuto’, riconoscendo solo a metà il valore di questa grandissima comedy.






