2) The West Wing, la Serie Tv da vedere basata interamente sulla politica

Creata da Aaron Sorkin e andata in onda tra il 1999 e il 2006, The West Wing è probabilmente la Serie Tv sulla politica per antonomasia. All’interno della narrazione l’argomento non fa infatti soltanto da sfondo, non vive soltanto nel contesto in cui si muovono i personaggi, ma diventa il protagonista per eccellenza. Che si tratti di grandi azioni o di piccole azioni volte soltanto ad accaparrarsi un voto non importa: tutto in The West Wing racconta cosa sia la politica e che potere questa abbia. In modo paradossalmente realistico, la serie sembra raccontare una politica idealista che cerca di agire soltanto per il bene della società, senza mai metterla al secondo posto o remarle contro per i propri interessi.
I personaggi di The West Wing per questa ragione sono, nonostante le possibili discordanze, tutti uniti nello stesso obiettivo, competenti e pronti a scendere in campo ogni volta che si palesi questa necessità, anche dopo una sconfitta. Al centro della serie, d’altronde, troviamo la democrazia e una riflessione sul potere, sul modo in questo debba venire utilizzato da chi lo possiede. Tra le tante produzioni, forse The West Wing potrebbe sembrarvi più datata, meno odierna, e questa impressione potrebbe essere dettata dal periodo in cui la serie viene distribuita, un periodo in cui gli Stati Uniti erano estremamente sensibili ad argomenti come il terrorismo, le scelte economiche e l’avvento delle nuove tecnologie. Ma la politica è un tema universale, un argomento che non invecchia e che, come non mai, rimane sempre attuale. Diverso, forse, è il nostro modo di approcciarci a essa. Ma The West Wing riesce ad affrontarlo fornendoci gli strumenti giusti, le chiavi per aprire quella porta che ci fa capire cosa significhi davvero fare politica oltre ogni interesse, soltanto per il bene della società.
3) Silicon Valley

Assurdo a pensarci, ma una perla come Silicon Valley di produzione HBO viene spesso ancora ignorata qui in Italia. Neanche il tempo è riuscito a restituirle quel clamore che avrebbe meritato. La serie viene distribuita infatti nel 2014 e giunge alla fine nel 2019, ben quattro anni fa. In questi anni, però, il silenzio ha continuato a contraddistinguere la sua storia (ovviamente solo in Italia: all’estero ha spopolato). Nello stesso modo in cui è stata accolta, Silicon Valley se n’è andata. Ed è un peccato, un vero peccato. Con una struttura che vede la durata delle puntate non andare oltre i trenta minuti canonici delle comedy di nuova generazione, Silicon Valley racconta le vite di un gruppo di informatici alle prese con un nuovo importantissimo progetto per la start up in cui lavorano. Ma questo è soltanto un mezzo, non la storia.
Perché il vero punto di forza di questa ambiziosa produzione così silente in Italia ha a che fare con la crescita dei suoi personaggi, con la loro evoluzione in un mondo fatto di competitors, rivali più economicamente potenti, momenti divertenti ma anche numerose riflessioni. Silicon Valley è un ibrido di generi, una comedy che spazia da una tematica all’altra accendendo un riflettore sul ruolo della tecnologia, sul lavoro che vi è dietro, quello di cui nessuno di noi è a conoscenza, non in modo sempre così specifico almeno. Non è la solita comedy. Non è il solito salotto fatto di coinquilini che si lamentano della propria vita amorosa. E’ qualcosa di più, qualcosa di diverso che potrebbe per questo spaventarvi, ma che invece potrebbe fornirvi una grande sorpresa, anche se in ritardo di qualche anno. Ah, altra cosa molto importante: in termini meramente comici, è una delle migliori cose che siano state mai create in televisione. La trovate su Sky e NOW.







