2) The Handmaid’s Tale

Ci sono stati un po’ di problemi con la stagione finale, ma nulla che possa compromettere la reputazione complessiva di The Handmaid’s Tale, una delle Serie Tv tratte da libri più amate e simboliche degli ultimi anni. Un secondo posto per una grande storia tratta da un grande libro scritto da Margaret Atwood – nota anche per la miniserie L’Altra Grace – destinata a rimanere senza una vera conclusione. La Serie Tv va infatti oltre l’ultima pagina del libro, immaginando nuovi sviluppi e un finale, mentre l’opera letteraria si ferma in un momento cruciale, lasciando il lettore con più domande che risposte. Quanto avviene all’interno del riadattamento amplia la storia a 360°, assumendosi la responsabilità di espandere un mondo che, nei libri, rimaneva in parte nell’ombra.
Nella Serie Tv vengono infatti aggiunti personaggi che nel libro non compaiono o restano poco approfonditi, ambientazioni omesse e altre che si spingono oltre il contesto principale, raccontando più nel dettaglio il mondo disturbante immaginato dalla Atwood. Anche dal punto di vista narrativo le differenze sono evidenti, ma coerenti: il libro affronta infatti in modo totalizzante il cuore tematico della narrazione, concentrandosi soprattutto sull’introspezione, la memoria e la solitudine. Nella Serie Tv, invece, queste tematiche vengono comunque trattate, ma con maggiore equilibrio, lasciando spazio anche ad altri sentimenti, come la ribellione e il costante dissenso nei confronti del sistema dittatoriale. Nel caso della protagonista June, il silenzio solo apparente dell’inizio è in realtà una finzione che nasconde la sua forza interiore, una forza che cerca di coltivare ogni giorno attraverso gesti di autonomia che richiamano la libertà dell’arte.
Insomma, anche in questo caso le differenze con l’opera madre sono numerose. Entrambe le versioni offriranno due prospettive diverse dello stesso racconto. Dopo il finale arrivato soltanto qualche mese fa, se non lo avete già fatto, potrete rivivere da capo l’esperienza attraverso una nuova luce, figlia degli anni ’80.
1) Game of Thrones

Primo posto per una delle Serie Tv tratte da libri più amate, discusse e dirompenti della storia. Che Game of Thrones sia tratta da un libro lo sappiamo, lo sappiamo tutti. E questa consapevolezza la portiamo ogni giorno sulle nostre spalle, come se a scrivere gli ultimi due volumi dovessimo pensarci noi stessi. Perché Game of Thrones è finita nel 2019, ed è già tornata con uno spin off e un secondo in arrivo, ma George Martin, nel frattempo, non ha ancora ultimato quel che resta della saga, sostenendo di aver scritto “soltanto un quarto del sesto libro” perché distratto dai numerosi progetti degli ultimi anni. Leggenda narra che gli amanti della Serie Tv e delle opere letterarie conservino in una stanza nascosta della casa una foto di Martin con cui giocano a freccette.
Eppure sarebbe ora di mettere un punto a una delle più grandi opere dell’ultimo ventennio. Pagine che, una volta trascritte, hanno permesso alla scena televisiva di compiere un altro grande passo, abbattendo il confine tra Serie Tv e cinema. Per un bel po’ di anni è andato tutto bene. Game of Thrones era in testa sotto ogni punto di vista, ma nelle ultime stagioni si è avvertito un calo che inizialmente era stato giustificato e minimizzato, però con il tempo si è trasformato in un punto di non ritorno. C’è chi pensa che George Martin, scrivendo il finale più giusto, potrebbe sistemare quel vecchio ma sempre vivido ricordo, e chi invece pensa che ormai il dado è tratto, la storia è scritta e niente potrà mai cambiarla o renderla più digeribile.
Ma nonostante la diffidenza, tutti gli amanti della saga restano ancora oggi in costante attesa di quell’ultimo volume. Di una parola che scriva la parola fine a una delle saghe più importanti degli ultimi vent’anni. Secondo molti fan, il 2027 potrebbe essere un anno fortunato per la pubblicazione del sesto libro. L’autore ha infatti rivelato di aver scritto tra le 1.100 e le 1.200 pagine, e di dover scrivere le ultime 500. Non è molto, ma è un lavoro onesto se consideriamo che l’ultima pubblicazione risale al 2011. Per quanto riguarda l’ultimo libro in assoluto, è meglio non parlarne e far finta di niente. D’altronde lui per primo ha commentato le sorti del finale letterario affermando: “Magari non finirò mai, ma sono vivo e ci sto provando.”







