Uno degli errori più grandi che una serie tv possa compiere è probabilmente quello di sprecare l’enorme potenziale dei suoi personaggi. I motivi possono essere diversi: una cattiva gestione delle tempistiche, poco screen time, carenza di carisma o, semplicemente, l’incapacità di sfruttare quel personaggio nel migliore dei modi. La situazione si complica quando quegli stessi personaggi sono magari trasposizioni da materiale fumettistico o cartaceo, per i quali quindi ci si aspetta una certa cura e attenzione.
La selezione di questo articolo è di quelle che fa veramente al nostro cuore di amanti seriali, perché ci credevamo davvero. Abbiamo davvero riposto la nostra fiducia in questi personaggi così tanto attesi e, in molti casi, così tanto apprezzati, almeno all’inizio.
Da The Walking Dead a Stranger Things, passando per Game of Thrones ecco 8 personaggi delle serie tv in cui avevamo riposto tantissime speranze ma che non le hanno soddisfatte per niente o quasi.
1) Jesus – The Walking Dead
Non è un segreto che le scelte narrative di The Walking Dead si siano molto spesso discostate dal materiale fumettistico di partenza, soprattutto quando si è trattato della trasposizione e del destino di determinati personaggi. E se il caso di Carl rimane forse il più eclatante, di certo il più deludente potrebbe essere considerato quello di Jesus.
Il personaggio interpretato da Tom Payne viene introdotto nella serie tv nel corso della sesta stagione, con grandissime aspettative. Adorato dai fan del fumetto, Jesus avrebbe dovuto ricoprire un ruolo fondamentale nella storyline dei Sussurratori scontrandosi addirittura con la leader Beta. In The Walking Dead, però, niente di tutto questo viene approfondito e il personaggio di Jesus viene utilizzato con il solo scopo di introdurre i nuovi nemici nella nona stagione, venendo da questi ucciso dopo un’imboscata in un cimitero. Un vero peccato, per un personaggio da cui ci si aspettava moltissimo e che, alla fine, è rimasto nel dimenticatoio.
2) Moon Knight – MOON KNIGHT
La miniserie targata Disney Plus con protagonista Oscar Isaac doveva essere un progetto totalmente nuovo rispetto ai soliti. Un progetto che avrebbe osato di più, dai toni oscuri e un po’ horror persino, insomma una serie tv che prometteva di essere adulta, cruda e dark e con personaggi diversi dal solito. Nessuna delle precedenti affermazioni ha trovato un riscontro effettivo.
La storia di Marc Spector che, a seguito dei traumi vissuti da bambino ha sviluppato la doppia personalità di Steven Grant, timido e pavido esperto di egittologia, viene non solo stravolta rispetto al fumetto ma soprattutto banalizzata. Pur con uno straordinario interprete come Oscar Isaac, Moon Knight rimane sul piano della mediocrità, preferendo il terreno infantile della battutina e della trama lineare per assicurarsi il solito pubblico medio del MCU. Una delle delusioni più cocenti
3) Soldatino – The Boys
Rimaniamo ancora un po’ nel panorama fumettistico per parlare stavolta di The Boys e, più nello specifico, di Soldatino. Il villain interpretato da Jensen Ackles nella terza stagione della serie tv Amazon Prime Video è, in realtà, la sintesi di ben tre personaggi presenti nella controparte cartacea: il primo Soldier Boy che partecipa alla Seconda Guerra Mondiale, l’impostore dei tempi più recenti e, infine, Stormfront.
All’interno di una terza stagione che mette al centro del racconto il complicato rapporto padri-figli – come lo stesso Kripke ha più volte sottolineato – il trattamento riservato a Soldatino stona nel complesso. Quello che viene anticipato e introdotto come un vero e proprio deus ex machina, pronto a rivoluzionare il mondo di The Boys rimane, al termine della giostra, è solo un altro personaggio eccentrico che esce di scena senza se e senza ma.
4) Mike Wheeler – Stranger Things
Nel corso delle sue quattro stagioni, Stranger Things ci ha abituati a storyline egregiamente scritte, archi narrativi emozionanti e personaggi profondi e complessi. In particolar modo, la serie tv Netflix ha sempre riservato un occhio di riguardo nei confronti dei suoi piccoli protagonisti. Fin dal primo episodio, è il gruppetto di perdenti costituito da Mike, Dustin, Lucas e Will a rappresentare il cuore pulsante di Stranger Things, prendendo palesemente insegnamento dalle opere del maestro Stephen King.
Quindi, è con una certa delusione nel cuore, che ci rendiamo conto di come Mike stia sempre più trasformandosi in un personaggio noioso e addirittura fastidioso. Il suo egoismo e la sua quasi totale assenza di empatia hanno sempre preso più piede nel corso della quarta stagione, appiattendo uno dei protagonisti principali e da sempre più apprezzati dello show.
Uno dei personaggi di punta della serie tv è diventato ornamento e neppure uno di quelli di valore.
5) Ilana – Lost
Ilana Verdansky appare per la prima volta nella quinta stagione di Lost e più precisamente nell’episodio “316”. Eppure, nonostante si scopra ben presto la sua enorme importanza per l’Isola e la connessione speciale con Jacob, il personaggio di Ilana andrà incontro a un percorso sfortunato e inesistente. Nell’episodio “The Incident”, assistiamo a un flashback in cui Jacob fa visita ad una Ilana gravemente ferita in Russia. Ed è questa l’unica informazione che riceveremo mai. Non sapremo nient’altro del passato di questo personaggio né perché sappia così tanto sull’Isola e dei suoi segreti.
Pensata come figlia naturale di Jacob, Ilana rimane un’enorme chiave di volta mancata nonché un personaggio pieno di significati (il numero 15 sempre legato a lei, nella kabbalah il nome significa “trono di Dio”). Le numerose idee su Ilana non vennero mai esplorate a causa della mancanza di tempo.
6) Piper Chapman – Orange Is The New Black
Piper Chapman è la dimostrazione che il protagonista di una serie tv non è sempre anche il personaggio più amato dal pubblico. Piper è la persona sbagliata al momento sbagliato, quella che, per uno scherzo del destino, finisce per pagare le colpe di qualcun altro. Era abbastanza plausibile, quindi, che una figura del genere avesse tutte le carte in regola per conquistare il nostro cuore.
Invece Piper si trasforma ben presto in uno dei personaggi più detestabili della serie tv Netflix.
In confronto a quasi qualunque altra protagonista di Orange is the New Black, Piper non compie alcun tipo di evoluzione dimostrandosi sempre non all’altezza. A dirla tutta, il suo percorso appare discendente, risultando in una spirale di scelte sbagliate, bugie e azioni egocentriche e mal calcolate. Mentre attorno a lei gravitano personaggi come Red, Nicky, Poussey e persino Doggett che crescono e cambiano con il passare dell stagioni, Piper non trae alcun vero insegnamento dalla sua esperienza in prigione. La storyline che la riguarda diventa ben presto la più noiosa della serie tv.
7) Bran Stark – Game of Thrones
Non servono molte righe per spiegare come e perché Bran Stark sia presente all’interno di questa lista. Il più piccolo di casa Stark è il motore che da il via alle vicende di Game of Thrones, è in virtù del suo incidente se, infatti, vengono messi in azione gli eventi che porteranno alla morte di Ned Stark nel finale della prima stagione e poi alla Guerra dei Cinque Re. Il cammino che Bran decide suo malgrado di percorrere è sia fisico che mentale.
Tra tutti, rimane sempre uno dei personaggi più isolati e tagliati fuori dal resto degli avvenimenti della serie tv.
Il ragazzo non sa nulla di quello che sta accadendo alla sua e alla sua famiglia, fino al momento in cui non prende il posto del Corvo con Tre Occhi. Un evento lungamente atteso e che segna la strada di Bran verso un futuro nuovo e sconosciuto. Alla pari dell’addestramento di Luke Skywalker, Bran Stark abbraccia, infine, il proprio destino trasformandosi nell’essere onnisciente che era sempre destinato a essere in Game of Thrones. Quello che accade dopo è la messa in scena di un circo che non fa neppure ridere, in cui Bran passa dall’essere il messia profetico al guardone di turno che sale sul Trono di Spade senza un perché.
8) Engerraund Serac – Westworld
La terza stagione di Westworld è stato un enorme insuccesso. Il mondo sapientemente costruito da Jonathan Nolan e Lisa Joy, per due anni, inizia a sgretolarsi pian piano su stesso per svariati motivi. Dall’assenza della magia del parco all’introduzione di nuovi personaggi poco carismatici come, appunto, quello interpretato da Vincent Cassel. Serac doveva essere il nuovo antagonista, il genio senza scrupoli disposto a tutto pur di costruire un mondo nuovo dettato dalle sue regole.
Ma Serac rimane sempre e soltanto l’ombra sbiadita di quel Robert Ford che continua, ancora oggi, a tormentare i nostri incubi. L’uomo considera l’umanità come un nemico da annientare e distruggere ed è per questo motivo che ha costruito un super computer capace di punire e sottomettere il genere umano. Contro il libero arbitrio inneggiato da Dolore, Serac si staglia come tiranno privo di emotività e amore. Il problema più grande, tuttavia, è che il personaggio di Cassel rimane vittima delle sue stesse convinzioni, intrappolato in una tela di apatia e stasi. Non esiste alcuna capacità di evoluzione, rimane solo il computer ad agire per lui e, persino, contro di lui.
