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I 21 Personaggi non originari più amati nella storia delle Serie Tv

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April Kepner – Grey’s Anatomy

Guardandole il volto la prima cosa che si può pensare è che sì, il nome April le sta proprio bene. Come il mese di aprile, April annuncia una rivoluzione, l’inizio di un’estate che a breve arriverà, anche se ancora in modo debole. Ed è questo quel che succede a questo personaggio: il suo arrivo, inizialmente, è stato estremamente silenzioso. La ragazza non aveva alcun tipo di sicurezza. Insicura su di sé e sul suo aspetto, April dà poca confidenza al resto dei suoi colleghi. La sua fragilità è sempre stata per noi un assioma della sua personalità, anche se dopo la sparatoria in ospedale ha dimostrato di essere uno dei personaggi in realtà più forti all’interno della serie. Pian piano April impara ad aprirsi stringendo dei legami che le permettono di andare oltre e di acquisire anche più sicurezza. Quel che ha subito colpito i fan della serie è il non aver mai smesso di conoscere le più svariate sfaccettature del suo carattere. Dalla forte ansia all’estrema empatia, April ha scritto una delle pagine più delicate all’interno di Grey’s Anatomy, riuscendo anche a mostrare i suoi difetti in modo naturale. Tra questi spicca di certo il suo volerla sempre vinta, anche a costo di non rinunciare mai nonostante non sia la scelta giusta. Ma va bene, d’altronde, è umana. E a noi piace tanto così.

Hook – Once Upon a Time

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Il personaggio di Hook arriva durante la seconda stagione, riuscendo subito nella sua impresa. I fan della serie cominciamo a impazzire letteralmente per lui vedendo nella sua essenza sia la luce che l’oscurità. Hook, d’altronde, lotta contro un mare di demoni che lo portano a essere estremamente contraddittorio e, per questo, spesso affascinante. La sua storia con Emma è presto diventata una delle più particolari della serie, restituendoci un romanticismo che non pensavamo di provare di fronte a un personaggio che incarna Capitan Uncino. Sarà proprio lei la forza che lo trascinerà via dal richiamo verso l’oscurità, una delle cose che da sempre ha reso il suo personaggio una fonte d’ansia per tutti i fan. Non sapevamo se potesse davvero farcela, se potesse distruggere qualcosa da un momento all’altro. Pur non essendo un villain, Hook ci ha tenuti con il fiato sospeso fino alla fine, ma questo non sarebbe mai successo se non ci avesse trasmesso ogni aspetto della sua personalità. Tutti, dentro di noi, possediamo luce e oscurità. Nessuno è solamente buono o solamente cattivo, e questo aspetto così reale all’interno di un racconto di fiabe è stato un vero e proprio scacco matto per la serie.

Blaine Anderson – Glee

A pensarci adesso sembra davvero assurdo che Blaine non abbia aperto le danze di Glee durante la prima stagione. Il suo personaggio è diventato una vera e propria icona della serie, e ha presto raccontato una delle pagine che più il mondo della critica ha elogiato. La sua storia personale ma anche sentimentale è riuscita subito a coinvolgerci facendoci notare in lui un forte carisma e, soprattutto, una forte senso di analisi. Perché quel che più contraddistingue Blaine è il modo con cui cerca di di analizzare e comprendere il mondo in cui è capitato, trovando spesso più domande che risposte. Blaine ama senza limiti, ma non per questo non compie degli errori nei confronti delle persone con cui si rapporta, ma è pronto a tutto pur di rimediare, e tutto questo senza stratagemmi. La sincerità è l’unica arma che utilizza per chiedere perdono, e questa non è una dote di tutti. Il suo ottimismo gli permette di vedere il buono in tutti, anche se questo spesso lo porta a ricevere delle forte delusioni, ma a Blaine non importa: riuscirà a ricominciare da capo. Anche stavolta.

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