6) Zia Lydia (The Handmaid’s Tale)
Fermo restando che un fanatico religioso provoca sempre una certa ansia, nella realtà di Gilead questo sentimento è facilmente triplicato. Nei nuovi Stati Uniti immaginati da Margaret Atwood nell’omonimo libro da cui la serie tv è tratta, spicca la figura di Zia Lydia, trainer di future ancelle. Zia Lydia insegna loro i valori della nuova società in cui vivono, i doveri delle ancelle, il rispetto verso la fertilità, la maternità e il loro ruolo di “incubatrici della patria”. E lo fa con “un’amorevole” severità. Pungolatore alla mano, preghiera e punizioni corporali in caso di disobbedienza. Zia Lydia è semplicemente uno dei personaggi più terrificanti mai visti su schermo.
5) Ivar il “Senz’ossa” (Vikings)

Il figlio minore di Ragnar Lothbrok è un altro caso di perfetta combinazione tra un personaggio potente di suo e un attore eccezionale nel rendere al meglio questa natura. Ivar potrebbe suscitare pena se ci si soffermasse su tutto ciò che ha dovuto affrontare per farsi strada nel difficile mondo dei vichinghi, in cui è la forza a prevalere. Ma sono proprio queste difficoltà ad aver reso il Senz’ossa ciò che è diventato: un carismatico leader carico di violenza e sadismo. Imprevedibile e arrabbiato con la vita, non si sa mai come potrebbe reagire a un’offesa (chiedetelo alla buon’anima di suo fratello Sigurd). Motivo per cui ci sale sempre un po’ d’ansia nei momenti di tensione in cui vediamo Ivar non tanto soddisfatto. A dirla tutta, ci sale già solo a guardarlo aggrottare le sopracciglia.








