7) The Bridge, una delle migliori serie tv scandinave di genere noir
The Bridge è una delle migliori serie tv scandinave di genere noir del panorama internazionale, nata da una coproduzione tra Svezia e Danimarca. La serie prende il via con un incipit ormai divenuto iconico: sul ponte di Øresund, che collega Malmö a Copenaghen, viene ritrovato un cadavere esattamente a cavallo del confine tra i due paesi. Questo obbliga la polizia svedese e quella danese a collaborare. Il che dà il via non solo a un’indagine complessa e stratificata, ma anche a una delle dinamiche investigative più riuscite della serialità europea. Protagonisti della serie sono la detective svedese Saga (Sofia Helin) e il suo collega danese Martin (Kim Bodnia). Saga è uno dei personaggi femminili più originali mai creati nel genere: estremamente intelligente e razionale, presenta tratti riconducibili alla sindrome di Asperger, sebbene mai esplicitamente diagnosticati nella serie. Martin è invece più emotivo, istintivo, complesso nelle sue contraddizioni morali.
La loro relazione professionale – inizialmente conflittuale — è uno degli assi portanti della serie, che alterna momenti di tensione investigativa a intensi sviluppi psicologici. Ogni stagione ruota attorno a un grande caso centrale, che si sviluppa su più livelli. Non solo omicidi seriali e trame oscure, ma anche riflessioni sul tessuto sociale nordico, sulle sue contraddizioni e ipocrisie. La fotografia glaciale, i paesaggi urbani desolati e la colonna sonora inquietante contribuiscono a costruire un’atmosfera opprimente ma magnetica. Non c’è spazio per il melodramma: The Bridge è un noir rigoroso, teso, scritto con grande intelligenza e diretto con precisione chirurgica. I colpi di scena non sono mai fini a sé stessi, ma inseriti in trame complesse e coerenti che richiedono attenzione e un coinvolgimento attivo da parte dello spettatore. Con The Bridge, il noir nordico ha raggiunto una delle sue massime espressioni.
8) Chiudiamo in bellezza con The Killing, un’altra perla che ha fatto la storia delle migliori serie tv scandinave
The Killing ( titolo originale: Forbrydelsen) è una serie danese andata in onda per la prima volta nel 2007, uno dei titoli fondamentali del nordic noir. Creata da Søren Sveistrup, la serie ha ridefinito il genere crime con un approccio realistico e una protagonista indimenticabile: l’ispettore Sarah Lund, interpretata da Sofie Gråbøl. Il suo maglione di lana, divenuto un’icona pop, è solo il simbolo esteriore di un personaggio complesso, inflessibile, spesso in conflitto con sé stessa e con il sistema che rappresenta. La prima stagione si apre con il ritrovamento del corpo di una giovane. Quello che sembrerebbe un caso isolato si trasforma presto in un’indagine che coinvolge tre fronti: la famiglia distrutta dalla perdita, la polizia in cerca della verità e il mondo politico danese, scosso da una possibile connessione tra l’omicidio e una campagna elettorale in corso.
La serie sviluppa la vicenda su venti episodi, ognuno corrispondente a un giorno d’indagine, permettendo uno scavo narrativo profondo nei personaggi e nel contesto. Il ritmo è misurato, ma la tensione cresce scena dopo scena. Ogni dettaglio può cambiare la direzione dell’indagine. The Killing evita la spettacolarizzazione del crimine, puntando invece sull’impatto emotivo e psicologico. Sarah Lund è al centro di tutto: solitaria, ossessiva, capace di mettere da parte la propria vita pur di arrivare alla verità. Non cerca l’eroismo, ma la giustizia. Non si fida facilmente e mantiene un distacco che protegge sia lei che il suo metodo d’indagine. La regia lavora su spazi chiusi, luci basse e colori freddi, costruendo un’atmosfera cupa e claustrofobica. La pioggia, costante, non è solo uno sfondo, ma un elemento narrativo che sottolinea l’opacità morale e il senso di disfacimento che pervade il racconto.









