6) The Sandman 2

Ad anticipare la Top 5, secondo Hall of Series – Comunità di Recupero, troviamo The Sandman 2, il capitolo conclusivo di una delle Serie Tv più affascinanti, oniriche e sospese del mondo Netflix. Questa seconda stagione prepara il cammino verso la conclusione della serie e i saluti finali, un dettaglio evidente in ogni episodio, più marcato nella seconda metà. Se i primi episodi si concentrano principalmente sulla narrazione senza guardare al futuro, gli ultimi iniziano a far percepire il peso della responsabilità di arrivare alla fine nel migliore dei modi, affrontando alcune delle tematiche più importanti della Serie Tv.
The Sandman 2 si concentra sul tema della redenzione e del senso di colpa, due elementi che metteranno maggiormente alla prova il protagonista, conducendolo verso un finale ineluttabile, sospeso tra dovere e desiderio. Il libero arbitrio emerge come uno dei temi più incisivi di questa seconda stagione, l’elemento che più unisce il mondo dei fumetti di Neil Gaiman alla realtà, e che probabilmente ha reso l’universo di The Sandman così contemporaneo e vicino al pubblico. La libertà di scelta non è solo un privilegio, ma anche una responsabilità: possiamo decidere, ma a volte è impossibile prendere la decisione giusta, perché ciò che desideriamo – seppur legittimo – non sempre coincide con ciò che dobbiamo fare.
Ed è proprio questo uno dei punti di forza della seconda stagione: la consapevolezza totale legata alla responsabilità sul finale e il racconto realistico e credibile – nonostante tutto – sul libero arbitrio. Nonostante il successo, The Sandman sembra ancora distante dal riconoscimento pieno che meriterebbe, soprattutto dopo il finale distribuito in quest’anno.
5) Black Mirror 7

Quinto posto per una Serie Tv che è stata Regina e vincitrice, per poi ritrovarsi sottomessa e privata di un potere che non sembrava saper più utilizzare. Al quinto posto, Hall of Series – Comunità di Recupero ha deciso di posizionare la settima stagione di Black Mirror, tornata in primavera con un capitolo che ha effettivamente ricordato la grandezza delle prime stagioni. Che avremmo dovuto guardare al futuro con un po’ di sana preoccupazione, Black Mirror lo aveva anticipato già in tempi non sospetti, e adesso – anche e soprattutto per via dell’IA – tutto appare più vicino, autentico e veritiero. Il mondo che la serie aveva intravisto e predetto è qui, dentro e fuori la porta di casa nostra. Questa settima stagione, arrivata quando la fiducia nel franchise era ormai scarsa da anni, ha finalmente riaperto il dialogo tra mondo reale e Serie Tv, tra realtà e finzione.
Anche la sesta stagione, seppur non priva di difetti e non del tutto all’altezza della sua eredità, aveva dimostrato un ritorno di consapevolezza, ma questo ritorno ha alzato ulteriormente l’asticella, avvicinandoci in modo netto e deciso alla grandezza di un tempo. Finalmente, i nuovi episodi, arrivati ad aprile, hanno mostrato che Black Mirror è ancora capace di sorprendere e far riflettere attraverso un equilibrio perfetto tra fascino e terrore.
Seppur con punti deboli e imperfezioni, la nuova stagione riesce nell’impresa di sconvolgere, far riflettere e raccontare la croce e le delizie della tecnologia avanzata, offrendo un ritratto che, con il passare degli anni, sembra assomigliarci sempre di più. Una delle più grandi Serie Tv Netflix sembra finalmente risvegliarsi dal letargo in cui, dopo la quarta stagione, sembrava essere sprofondata. Speriamo che questo risveglio duri ancora a lungo, abbastanza da condurre la serie alla fine senza ulteriori rimpianti o rimorsi.






