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La Classifica delle 10 Migliori Serie Tv Horror secondo Hall of Series – Comunità di Recupero

8) Bates Motel

Vera Farmiga e Freddie Highmore
 in una scena di Bates Motel, tra le migliori serie tv horror
Credits: Universal Television

Lo diciamo fin da subito, vista l’enorme curiosità generata dalla terza stagione di Monster, dedicata a Ed Gein (a proposito, qui la nostra recensione): Bates Motel non è un omaggio a Psycho. Quei personaggi – hanno spiegato gli autori – sono solo un’ispirazione, un punto di partenza per una storia fatta di orrore, ossessione e controllo. Bates Motel non può dunque essere considerato un prequel, ma piuttosto una rilettura moderna, una sorta di reboot che prova a immaginare come possa essere stata l’infanzia di un personaggio come Norman Bates. Uno spaccato familiare costellato di eventi inquietanti e macabri, sostenuto da un rapporto disturbato ma viscerale, che vede al centro una madre e un figlio: due personalità complesse, deviate, ma profondamente vulnerabili.

Protagonista della Serie Tv è Norman Bates, un adolescente timido e sensibile, affetto da blackout mentali e disturbi dissociativi dell’identità. Al suo fianco, Norma Bates, madre ossessiva e manipolatrice segnata da un dolore profondo e mai del tutto elaborato. Nei primi episodi, i due si trasferiscono nel motel appena acquistato, con l’intento di ricominciare da capo dopo la morte del capofamiglia. Quel luogo, simbolo di un nuovo inizio, si trasforma però ben presto nel palcoscenico di segreti inconfessabili, ossessioni, omicidi, e soprattutto di un legame tormentato cementato dalla complicità in un crimine che li renderà entrambi colpevoli.

Attraverso lo sguardo dei due protagonisti, Bates Motel indaga a fondo nella psiche di Norman, esplorando la perdita di controllo, la paranoia e gli abusi all’interno di un ambiente che si fa specchio distorto della sua mente: cupo, isolato, respingente. Ispirandosi liberamente all’immaginario hitchcockiano, Bates Motel ha riscritto le regole, dando vita a una Serie Tv che non ha mai temuto il confronto con l’originale e che, proprio grazie alla sua identità precisa, è riuscita a costruirsi un percorso narrativo autonomo e potente.

7) The Walking Dead, una delle Migliori Serie Tv horror di un tempo

Il cast di The Walking Dead, una delle migliori serie tv horror
Credits: AMC

La Serie Tv che non ha saputo fermarsi, l’altalenante, l’incoerente, la vecchia gloria: sono tante le definizioni che The Walking Dead ha collezionato nel corso degli ultimi anni. Ma tra queste, figurano anche due aggettivi che sembrano ormai lontani: straordinaria e sorprendentemente paurosa. Parole che, purtroppo, non descrivono la The Walking Dead delle stagioni più recenti, ma quella delle origini. Quella grande, imponente Serie Tv che è entrata nella storia grazie a capitoli iniziali ineccepibili, capaci di imprimersi nella memoria collettiva anche quando tutto ha iniziato a sgretolarsi, e la Serie Tv è diventata solo l’insieme degli aggettivi meno lusinghieri menzionati all’inizio.

Nei primi episodi, la tensione è palpabile. Ogni cosa può succedere. Ogni personaggio può morire. Gli zombie sono una minaccia reale, mostruosa, sconosciuta. Sono forti, rapidi, imprevedibili. Fanno paura. Ai protagonisti. A noi spettatori. In quei momenti iniziali, sono loro i veri antagonisti. I nemici da affrontare. L’incubo costante. Il cuore pulsante del terrore.

Col tempo, però, questa incertezza si trasforma in prevedibilità, la minaccia si appiattisce, la loro presenza diventa una macabra routine. Nelle successive stagioni, gli zombie rappresentano ormai il pericolo più gestibile, meno incisivo. Il focus si sposta: le tensioni narrative ruotano sempre di più attorno a conflitti tra esseri umani, vendette, alleanze fragili e scontri tra comunità. I veri nemici diventano gli altri sopravvissuti. E gli zombie – un tempo l’anima di The Walking Dead – finiscono ai margini, ridotti a sfondo narrativo, un semplice elemento d’arredo per ricordarci che ci troviamo in un mondo impazzito.

Ma c’è stato un tempo in cui non era così. Un tempo in cui la paura era autentica, l’incertezza totale, e la posta in gioco altissima. Chi ha vissuto quelle prime stagioni sa esattamente di cosa stiamo parlando. E sa anche cosa ci manca, oggi, di The Walking Dead.

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