Dalle creature di Mike Flanagan a quella iconica di Ryan Muprhy, ecco le 5 migliori serie tv horror che fanno tanta paura ma anche tanta tristezza.
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Siamo così abituati a pensare che le serie tv horror possano fare solo paura da dimenticare, a volte, che sono proprio alcune tra le migliori di queste ad averci regalato i pianti più disperati. Il genere horror è, purtroppo, un genere bistrattato e considerato talvolta “minore”. Questo perché esiste un stereotipo, alimentato nel corso degli anni da determinati film, che l’horror non possa affrontare tematiche considerate serie e di spessore. Niente di più falso, dato che, come la storia del genere insegna, l’horror è al contrario un medium più che capace di trasmettere temi forti e intensi.
Al cinema così come nelle serie tv. Questo articolo quindi è dedicato a voi cari lettori di HOS che probabilmente vi distinguete in due gruppi. A chi non si avvicina all’horror in virtù di quegli stereotipi, vi invitiamo di dare una chance a questi gioiellini seriali. A chi, poi, l’horror lo apprezza da sempre e per sempre riconoscendone la validità. Di seguito trovate alcune tra le migliori serie tv horror che ci hanno fatto scendere i lacrimoni, speriamo siate d’accordo con noi. E se non o siete, voi cosa avrete inserito invece?
1) Penny Dreadful

Anche i mostri possono soffrire. Lo sanno fin troppo bene le creature che popolano le strade della Londra di Penny Dreadful, che si trascinano stanche sorrette a malapena da sogni ormai troppo distanti. Sono invece gli incubi ad alimentare la loro stessa paura, la loro smania e i loro tormenti. Ogni personaggio della serie tv Showtime è completamente alla deriva, colpito troppo duramente dalla vita e incapace di rialzarsi in piedi. Li conosciamo uno dopo l’altro, impariamo ad apprezzarli poi ad amarli e, infine, a compatirne la tristezza e il tormento rispecchiandoci persino un po’.
La serie prende il suo titolo dai cosiddetti “penny dreadfuls”, pubblicazioni a basso costo molto popolari nel Regno Unito del XIX secolo, che narravano storie sensazionalistiche e spesso macabre. Da Dracula a Dorian Gray (qui la nostra analisi sul personaggio), dal Dottor Frankenstein a Jekyll e Hyde, la serie tv horror si spiega davanti ai nostri occhi come un’odissea gotica squisita e malinconica. Su tutti questi mostri sanguinanti spicca lei, Vanessa Ives. Tormentata dal proprio passato e spinta da forze oscure, Vanessa rappresenta il cuore pulsante della serie nonché il fulcro della vicenda. Ammaliatrice, peccatrice, strega e martire insieme. Vanessa si muove nel mondo di Penny Dreadful in maniera seduttrice celando, sotto il magnifico aspetto, un’anima scissa nel profondo. Che nemmeno l’amore da lungo atteso e agognato può salvare.
Penny Dreadful è una serie tv in grado di trattare temi profondamente umani attraverso la lente dell’horror gotico.
Ogni personaggio è segnato da un conflitto interiore, una lotta con i propri demoni, sia metaforici che letterali. Siamo di fronte a un horror di qualità, raffinato e poetico, in cui la narrazione e l’estetica si intrecciano armoniosamente l’uno all’altra. Assistiamo impotenti a una storia di solitudine, redenzione e perdono in cui i personaggi devono trovare la forza dentro sé stessi di accettare il proprio lato oscuro. La salvezza non arriva mai dall’esterno ma dall’interno simboleggiando un ciclo di espiazione dal sapore religioso persino. Isolati anche quando sono circondati dagli altri, i personaggi di una delle migliori serie tv horror di sempre, sono alla ricerca disperata di qualcosa. La loro quête li porta a incrociare le strade, combattendo dalla stessa parte ma non sono mai davvero accomunati da un unico obiettivo. Salvo, forse, alla fine.
2) Midnight Mass

Crockett Island è un’isola in mezzo al mare, lontana dalla terraferma e, in qualche modo, dal resto del mondo. Come se la realtà all’isola seguisse, in maniera figurata, regole e tempi note solo ai suoi abitanti. Ma la comunità, ormai sempre più in declino, riflette perfettamente lo stato di isolamento di Crockett Island. Chiusi in se stessi, gli abitanti sono restii a qualsiasi forma di cambiamento. Non vedono di buon occhio i nuovi arrivati e si dimostrano bigotti e superstiziosi. Avviene quindi che la monotonia dell’isola venga bruscamente interrotta da un ritorno e un arrivo inaspettato. Il primo è quello di Riley Flynn, la pecora nera o il figlio prodigo, tornato sull’isola dopo aver scontato una pena per omicidio colposo. Il secondo è quello di Padre Paul Hill
Fede e ragione si scontrano in Midnight Mass, una delle migliori serie tv che trascende il genere horror per diventare una profonda riflessione sulla condizione umana.
E Midnight Mass (qui la nostra recensione) non è altro, in fondo, che un confronto tra due punti di vista, tra due uomini così simili e allo stesso tempo così distinti tra loro. Entrambi fuggiti dalla solitudine soffocante di Crockett Island per cercare, nel mondo di fuori, una risposta alle loro domande più intime. Nel mondo si sono confrontati tutti e due con un’oscurità diversa e ben più profonda di quanto si aspettassero. A Crockett Island sono tornati, invece, con una consapevolezza diversa l’uno dall’altro. Riley ha guardato le ombre dentro di sé e le ha accettate, venendo in qualche modo a patti con il male che vive in ognuno di noi. La logica governa le sue azioni, lì dove la fede cieca e disperata ha portato invece Padre Hill alla dannazione.
Di ritorno sull’isola, infatti, Paul Hill ha portato con sé anche il male incarnato. Un demone incontrato nel suo pellegrinaggio e scambiato per angelo. A questo mostro dai denti aguzzi, l’uomo di Chiesa affida tutto il suo gregge con un sorriso inconsapevole sul volto. In mezzo a questi due uomini, troviamo la terza protagonista di questo viaggio dantesco. Erin Greene rappresenta il connubio tra ragione e fede, tra logica e amore ed è lei quindi a reggere su di sé il peso del mondo e il destino dell’isola. Il monologo di Riley sull’esperienza della morte e successivamente quello di Erin sono riflessioni filosofiche potenti e spiazzanti che ci colpiscono come frecce appuntite.







