2) Shameless, una delle Migliori Serie Tv da vedere (nonostante tutto)

A un passo dalla pole position troviamo Shameless, una Serie Tv che, a un certo punto, ha smesso di essere se stessa. Si è interrotta. Si è svuotata, annientata, spenta. Privata completamente della sua forza originaria. E no, non è (solo) l’addio di Fiona il vero motivo, per quanto la sua uscita di scena abbia lasciato il segno (qui vi spieghiamo cosa sarebbe successo dietro le quinte al momento e prima dell’abbandono dell’attrice). Le cose, in Shameless, hanno iniziato a incrinarsi già dalla settima stagione. Il momento ideale per chiudere il cerchio — magari sistemando alcune trame rimaste in sospeso — sarebbe stato il finale della sesta stagione. Fino ad allora, Shameless era ancora Shameless: potente, brutale, autentica, con quel tono crudo e viscerale che l’aveva sempre contraddistinta. E si percepiva forte, tangibile, quel realismo sporco, quell’autentica disperazione che rendeva i Gallagher una finestra spalancata su un’America dimenticata, ignorata, tenuta ai margini.
Fino a quel punto, Shameless è stata davvero una grande Serie Tv. Un punto di riferimento narrativo e stilistico. E il suo ricordo resta vivo proprio grazie a ciò che le prime stagioni ci avevano donato. Poi però qualcosa si è spezzato. La rotta si è smarrita, le dinamiche sono diventate via via più surreali, i personaggi hanno perso un po’ di loro. L’ultimo vero sussulto di lo abbiamo percepito solo nel finale dell’undicesima e ultima stagione: un momento in cui, per un istante, è tornato a brillare il fuoco di una Serie Tv che sembrava andare avanti per inerzia, come un gigante addormentato. Forse quell’epilogo non è bastato a risollevare davvero il tono delle ultime stagioni, ma ha comunque contribuito – sommato alla forza delle prime sei – a fissare nella memoria collettiva un’eredità potente, fatta di personaggi memorabili come Frank Gallagher.
Shameless non è stata perfetta. Non è stata sempre coerente. E non ha mantenuto fino in fondo le promesse narrative iniziali. Ma è stata Shameless. Nel bene e nel male. Nei suoi momenti più drammatici e in quelli più devastanti. Sporca, scomoda, reale. E proprio per questo, indimenticabile.
1) The Big Bang Theory

Ci siamo: è arrivato il momento di chiudere ufficialmente questa classifica, e lo facciamo con un primo posto tutto dedicato alla Comedy. A guadagnare la pole position di Hall of Series – Comunità di Recupero è infatti The Big Bang Theory, una delle ultime grandi Comedy ad aver chiuso l’epoca d’oro del genere. Una storia straordinaria, fatta di personaggi profondamente diversi, eppure legati da passioni comuni. Come nel caso di Sheldon e dei suoi amici, amanti della scienza, della matematica, della fisica e della chimica, e di tutto ciò che ruota attorno all’universo di Star Wars.
Ma dodici stagioni sono tante, e alla fine, anche se ti chiami Sheldon Cooper e il tuo peggior nemico è il contatto fisico, una famiglia la si costruisce comunque. Anche se detesti la superficialità, ma nella tua casa — e spesso persino nel tuo posto — arriva una vicina convinta che i numeri servano solo a scegliere le tinte per capelli. Si può creare un legame anche partendo da mondi completamente diversi: è proprio questo che racconta una Comedy diventata rapidamente un’icona della televisione contemporanea.
Anche in questo caso, però, non tutto è andato secondo le aspettative: secondo molti fan, infatti, le ultime stagioni non sarebbero riuscite a mantenere lo stesso livello a cui The Big Bang Theory aveva abituato il suo pubblico. Eppure, nonostante questo fisiologico calo, la Serie Tv resta ancora oggi l’ultimo grande simbolo della Golden Age della Comedy, e per questo motivo una delle migliori Serie Tv del genere, capace di lasciare un’eredità profonda nella cultura pop e nel cuore degli spettatori.
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