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Siete un po’ stufi della più acclamate serie tv americane o spagnole e avete voglia di cambiare aria letteralmente? Che ne dite di tuffarvi con me nel variegato e umoristico universo inglese? Ebbene sì, molte intriganti serie tv provengono da quella parte del mondo che adesso più che mai vuole discostarsi dall’Europa e dall’american culture. Siamo consapevoli che alcuni titoli delle migliori serie tv britanniche sono dei cult e altri per quanto sono diventati mainstream in poco tempo, lo saranno presto.
Quello che è comunemente riconosciuto come british humor infatti è difficile da trovare in altre produzioni. Tra innumerevoli dramedies e dark comedies siamo ormai sommersi da vari tipi di umorismo o ironia, più o meno brillanti e incisivi. Quello inglese però ha delle peculiarità molto sottili ma caratteristiche. Risulta infatti piuttosto secco ma mai indisponente, accompagnato da poca espressività e toni pacati. È pertanto sottile e autorevole senza bisogno di troppe parole. Non dimentichiamo che a questo segue anche una grande dose di autoironia annessa al feticcio che hanno gli inglese di sminuirsi ogni volta che possono. Magari perché non reggono l’imbarazzo di superare in qualcosa i propri interlocutori. Beh, se si tratta di questo li capisco bene! Probabilmente si dovrebbe fare più caso ai sentimenti altrui prima di salire sul proprio piedistallo in ogni occasione.
Tuttavia c’è anche la scena in cui gli inglesi lanciano frecciatine agli altri
Soprattutto a coloro che hanno appena conosciuto. Ma non in maniera invasiva, più in maniera subdola nel senso in cui non sai se scherzano o fanno sul serio! Comunque sia, coloro che all’inizio hanno insultato, dopo poco tempo possono diventare addirittura i loro migliori amici. Ma torniamo a noi! Cosa c’entra questa introduzione se dobbiamo parlare di serie per lo più poliziesche, crime o gialle?
Ebbene, nella maggior parte di queste serie tv la chiave britannica viene molto marcata grazie all’umorismo di alcuni personaggi. Di solito proprio quelli dai quali non ce lo si aspetterebbe mai. Così come altri mantengono il loro profilo impeccabile, fatto di cortesia estrema, autorevolezza, apparente umiltà e grande intuito. A supervisionare queste qualità c’è spesso l’elemento storico a cui i britannici sono molto affezionati. Sono i migliori a creare intriganti serie tv in costume, senza risultare artificiosi e poco credibili. Insomma ci sembra di aver capito che questi inglesi riservano per noi grandi sorprese e non solo. Misteri, segreti, casi irrisolti, dubbi amletici (non a caso!) e infine tragici eventi ci aspettano in queste 10 migliori serie tv britanniche che andremo a scoprire insieme.
1) Ripper Street: signori e signore Jack lo Squartator va in pensione!

Diversamente da come si potrebbe pensare considerato il titolo della serie, ci troviamo sempre a Whitechapel, Londa, ma nel 1889 e mesi dopo l’ultimo crimine di Jack Lo Squartatore. Di quest’ultimo anzi, si sono perse le tracce. E nessun colpevole è stato riconosciuti per i crimini commessi in quello tra quartieri più malfamati e criminosi della città. Incontriamo però tra queste strade fatte di sporco, prostitute, ladri e possibili assassini l’ispettore Edmund Reid. Uomo acuto, di poche e dal passato torbido e non felice.
Questi è a capo della Divisione H dopo il misero fallimento del precedente Abbeline, il quale non è riuscito a catturare il famigerato assassino di donne. A spalleggiare Reid c’è il sergente Bennet Drake, un po’ scorbutico e scontroso, ma dall’animo sicuramente buono e leale. A scompigliare la coppia inglese abbiamo un fantomatico medico americano, Homer Jackson, che tende a distrarsi parecchio tra alcol, ludopatia e donne. Nonostante questo suo bagaglio, Reid si fida di lui e quindi anche noi!
Un fatto sconvolge il quartiere quell’anno
Una giovane donna viene infatti trovata assassinata e mutilata secondo gli standard del vecchio Jack. Sarà forse tornato a incutere terrore alla gente del luogo!? È qui che ci sbagliamo. Perchè il più conosciuto assassino inglese invece fa soltanto da esca per lo spettatore più appassionato alla sua vicenda. Entra in scena soltanto nel primo episodio per poi assumere sempre più le sembianze di un fantasma. Rassicuratevi dunque che non si tratta della solita storia inglese e in costume su Jack lo Squartatore (qui lo presentiamo).
Parliamo piuttosto di un pregiato period drama, con una forte componente di detective crime, poliziesco e infine drama. Tramite infatti la rappresentazione accurata e fedelissima del periodo storico corrente, quello Vittoriano, possiamo immergerci del tutto nella storia. Appureremo infatti le grandi disuguaglianze tra i più poveri e i più ricchi, che non perdono occasione per bistrattare e denigrare quotidianamente i bisognosi. Sfruttandoli soltanto per adempiere ai loro vizi per lo più, senza offrire loro il minimo aiuto o rispetto.
Ecco che compare dunque il lato peccaminoso degli inglesi in una delle migliori Serie Tv britanniche
Che in questo caso non ci pensano neanche a passare da un’autocritica negativa, in quanto preferiscono soltanto andare a declassare gli altri. Si buttano a capofitto senza nessuna remora a gettare fango sulla povera gente e a metterla alla berlina per potersi fare grasse risate. La minuzia con cui il periodo storico viene descritto è sicuramente tipico della BBC. Che riesce ad avere risultati di grande qualità, senza forzare troppo la mano e rendere il racconto troppo macchinoso e asfissiante.
Come alcuni prodotti in costume tendono invece ad essere. Ma non si parla solo di una cornice armonica. L’ambientazione, i costumi e la temporalità sono veri protagonisti. Nulla togliendo però alla storia, che è caratterizza dalla presenza di casi da risolvere ed eventi per ogni stagione. Mantenendo sempre dei comuni denominatori e delle costanti, che forniscono un’organicità narrativa, fornita anche da una scrittura magistrale e da archi temporali ben distesi.
Oltre al pregio attribuito alla narrazione e al modo in cui viene raccontata, tanto di cappello ai tre protagonisti della Divisione H. È palpabile infatti il senso di collaborazione, fiducia e rispetto che vediamo tra i tre colleghi coinvolti nella missione riguardo questo ipotetico ritorno dello Squartatore. Ognuna delle loro qualità si incastra alla perfezione con quella dell’altro partner. Oppure tende a completare le lacune che l’altro può avere sia dal punto di vista caratteriale che professionale. All’approccio scientifico, intuitivo e all’avanguardia di Reid, risponde infatti Drake con il suo essere rude nei casi in cui c’è da tirare fuori gli artigli.
Sarà lui infatti ad intervenire con i criminali più problematici
Venendo meno ai convenevoli e incutendo quel timore necessario al compimento della giustizia. Così come Reid, di cui però non si saprà mai davvero nulla sul suo passato problematico, sappiamo che Drake si porta dietro il pesante ricordo dell’esercito. Esperienza che è risaputo tenda a portare tanta aridità nel cuore e grigiore nella mente. Riuscirà comunque a risalire a galla il nostro sergente. A differenza di Reid che sembrerà vacillare ad un certo punto per via dei suoi stessi demoni.
È proprio Drake che fa uso del suo black british humor nei confronti dell’americano Homer Jackson. Medico legale che una volta conquistato la condiscendenza di Reid, sembra in tutti i modo non tradire la sua fiducia. Tra lui e Drake però non corre buon sangue, sarà infatti visto dal sergente come il classico dandy impastato di alcol, donne e altri vizi, che non potrebbe mai essere per lui nè per la gente un esempio da seguire.
Tutti e tre però racchiudono il fascino si scambiarsi le connotazioni alle volte. Dandoci l’onore di vederli sotto altre spoglie, a testimonianza che la psicologia umana può essere fatta di mille sfaccettature. Questo in particolare quando li vedremo accogliere l’amore nelle loro vite, con donne del quartiere e non, prostitute, amanti, nemiche, confidenti. Li osserveremo cedere agli impulsi della passione, soffrire per il cuore spezzato e praticare anche del romanticismo, seppur sembra impensabile tra quelle strade oscure.
Tuttavia, perchè è stata cancellata dopo la quinta stagione?
Sembra ovvio che nonostante rimanga una delle più intriganti serie tv mai prodotte, di grande qualità e claim, avrà anche i suoi difetti. Magari sarà tacciata di banalità per certi versi, considerata la scenografia che ci riporta ad innumerevoli film o serial inglesi come Peaky Blinders, per dirne una non a caso. Anche la storia potrebbe sembrare leggermente trita, anche se andando avanti con le stagioni ci allontaniamo dai rumors iniziali sull’evoluzione che la narrazione avrebbe potuto avere.
Senza linciarla per essere incoerente o sconclusionata, bisogna ammettere che in alcune occasione tende a perdersi nel finale. Alcune vicende è come se restassero sospese, perché sicuramente si intrecciano ad altre che prendono il sopravvento e le svalutano per andare oltre. In conclusione sappiamo bene però che alla fine è soggettivo il giudizio finale. Mentre ad essere obiettivi sono per lo più elogi e punti a suo favore. Dunque, se avete qualche dubbio o curiosità, non vi resta che bussare alla prima porta di Whitechapel ed farvi accogliere nell’intricato mondo di Ripper Street e la sua gente!
2) Death in Paradise: quando il poliziesco incontra la commedia in una delle migliori Serie Tv britanniche

Sicuramente provati dal cielo uggioso e dalla pioggia costante della Londra Vittoriana, eccoci catapultati addirittura ai Caraibi. In particolare a Saint Marie, un atollo ex colonia francese che è ora una dipendenza britannica d’oltremare. Siamo di fronte quindi ad un’intrigante serie tv inglese fuori sede, dislocata dalla sua comfort zone e dall’urbanizzazione a cui siamo avvezzi noi e i personaggi della serie. Abbiamo infatti innumerevoli stagioni con un susseguirsi di ispettori inglesi che, quasi per punizione, vengono trasferiti dai fumi della città alla natura più selvaggia. La maggior parte di questi si troveranno fuori posto o saranno impossibilitati a trattenersi a lungo nell’isola per qualche motivo.
Tra questi merita una nicchia Richard Poole
Il primo ispettore londinese mandato nell’isola. Un uomo distinto, elegante, perfezionista, intuitivo e oculato che si trova a doversi scontrare con i costumi decisamente selvaggi e “caldi” del luogo. Non riesce a tollerare più di tanto infatti il clima e la gente, sia dentro che fuori il commissariato, dove ogni disciplina e decoro sembrano non poter attecchire. Vivrà dunque tra l’impegno di adattarsi per dare il meglio nel suo lavoro, ostinandosi ad indossare sempre giacca e cravatta, e una costante e logorante nostalgia di casa.
Nonostante fossero proprio queste componenti ad infondere i toni da commedia a questo giallo poliziesco da spiaggia, tocchiamo il dramma con l’evento che lo vede assassinato nella terza stagione. A sostituirlo saranno una serie di ispettori inglesi e non, che si differenzieranno per gli approcci più svariati al commissariato di Honorè e allo stile dell’isola. Ci sarà chi come Humphrey Goodman, successore di Poole, che nonostante le sue difficoltà relazionali e qualche balbuzia di troppo, sarà entusiasta di fare questa esotica esperienza lavorativa lontano da casa.
È un personaggio che emana infatti quell’humor poco british e più americano, che lo vedono coinvolto dalle musiche alle tradizioni caraibiche dell’isola. Essendo un grande romantico però dovrà tradire il suo appassionato spirito di adattamento in quanto conoscerà Martha, ragazza inglese che aveva già incotrato a Londra. Con lei infatti sarà costretto ad ascoltare il cuore e a tornare a Londra, lasciando la missione poliziesca a Jack Mooney. Questi che accetterà poi di prendere servizio a sua volta nell’isola, trasferendosi insieme alla figlia Siobhan.
Tuttavia Mooney durerà poco in questa tra le migliori Serie Tv britanniche
Poichè dopo una storia d’amore andata male farà ritorno con la filgia a Londra ed entrerà in scena così Neville Parker. “Fratello in armi” di Poole in termini di scarso spirito di adattamento e mancanza di casa. Sarà come lui un diligente e coraggioso poliziotto. Cercando di non farsi distrarre dall’allergia alle zanzare e al patchouli e dalle manie autoprotettive trasmesse dalla madre in tenera età. Anche lui si farà travolgere dai fumi dell’amore innamorandosi prima della turista Sophie Chambers e poi di Florence, tanto da lasciare con lei l’isola. A questo seguirà una sergente del luogo Naomi Thomas, che non era abituata a sentir parlare di omicidi dall’isoletta vicina da cui proveniva. Tuttavia sembra adesso entusiasta di impegnarsi al massimo e compiacere i suoi superiori.
Forse espediente più speciale e principale è indubbiamente la fotografia di questa serie tv. Sembra infatti scontato, considerato che l’immaginaria isola di Saint Marie si trovi davvero in un universo esotico e lussureggiante non da poco. Rappresenta infatti quel luogo in cui la maggior parte delle persone vorrebbero andare a fare servizio, però ecco se ami così tanto la realtà cittadina e annessi come Poole non puoi fare a meno di soffrire amaramente.
Anche nel caso di Death Paradise, notiamo come l’ambientazione sia necessaria a definire e descrivere al dettaglio il genere della serie. Dal sole e dalle acque dei caraibi non potevano aspettarci infatti un asettico procedural alla CSI! Anche se a livello di casi e interventi di polizia, sembra quasi di parlare la stessa lingua. Si tratta di una serie-passatempo estivo, da fruire con leggerezza senza perdere di vista quella ricerca dell’azione e dell’adrenalina che alle volte ci dispensa.
Curiosa è anche il nome della cittadina in cui è ambientata
Infatti Honorè è come se volesse citare in maniera latente Agatha Christie e il suo Miss Marple ai Caraibi! Tanta curiosità e stravolgimenti ci aspettano dunque una volta iniziato il viaggio verso i delitti in paradiso più violenti e accaldati del panorama seriale. Se invece lo avete già visto e vi trovate in astineneza dalla vostra stazione di polizia preferita, non perdetevi Beyond Paradie, lo spin off della serie, firmato BBC nel 2023. Questo racconta la nuova vita sulla costa del Devonshire di Humphrey Goodman e Martha Lloyd, i detective che abbiamo già avuto il piacere di conoscere. Detto ciò, solo a me è venuta una voglia matta d’estate e di ferie al mare!? Beh, speriamo che l’agenzia viaggi non comprenda nel pacchetto relax qualche delitto di troppo!







