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La classifica dei 7 migliori reboot nella storia delle Serie Tv

Dicono che gli eschimesi abbiano decine di parole per definire la neve, molto difficili da tradurre per chiunque non ne conosca approfonditamente le caratteristiche. Di sicuro ne esistono almeno altrettante per definire le serie tv. Fra i remake più sorprendenti, i migliori reboot, gli attesissimi revival e gli spin-off più inaspettati, i veri amanti delle serie tv riusciranno a riconoscere anche le più sottili sfumature che distinguono un’idea dall’altra, sebbene in realtà alla base, ci sia per tutte l’interesse in una storia che non vorremmo mai veramente lasciare andare.

In questo mare di possibili espedienti, il reboot si propone un po’ come un nostalgico rilancio, una riedizione di un’opera magari in tempi e modi diversi dall’originale, ma che in qualche modo la tengono sempre per mano. A ben vedere è un’operazione che implica moltissimo coraggio, perché il confronto con l’originale, o peggio, con il nostro ricordo dell’originale, potrebbe rivelarsi deludente, ma ci sono stati dei casi in cui il reboot è stato addirittura alla sua altezza, se non migliore.

Ecco la classifica dei sette migliori reboot delle serie tv. Quelli fatti bene, quelli che ci danno l’impressione che le serie tv siano un po’ come il vino: capaci di migliorare con il passare del tempo.

7 – Dynasty

Dynasty (640×360)

Le soap opera hanno trame e sottotrame così articolate e intrecciate che è possibile perdercisi dentro. Vale tutto: morti che ritornano, tradimenti a non finire, scandali, segreti e tutto quello che di torbido si può aggiungere. Al pubblico piaceva negli anni ottanta e continua a piacere anche quasi quarant’anni dopo. Nel 2017 esce su Netflix il reboot dell’omonima serie andata in onda per nove stagioni dal 1981, Dynasty. Nella serie viene raccontata la rivalità fra due ricchissime famiglie i Carrington e i Colby che si litigano il primato di famiglia più ricca degli Stati Uniti. La serie gira intorno agli intrighi e agli affari (economici e privati. Soprattutto privati) di queste due dinastie, avvicinando la serie al classico dramma familiare e prendendo le distanze dal mondo delle Soap. Il reboot funziona, il pubblico si affeziona alla storia, anche quello che negli anni ottanta non c’era o non ha mai sintonizzato su Rete 4 per guardarsene una puntata. La serie viene rinnovata per cinque stagioni fino a che l’emittente televisiva che la produceva, la CW, non viene venduta e il progetto va incontro alla sua conclusione.

6 – Scream

Scream
Scream (640×373)

Nella classifica dei migliori reboot delle serie tv va citato l’aspetto che forse più di ogni altro identifica la vera e propria definizione del termine reboot. Il rilancio di un franchise, quindi di un intero marchio. La serie tv Scream ne è l’esempio perfetto, infatti non è solo il rilancio di una storia antecedente, magari leggermente rivisitata, ma è un proporre nuovamente un intero universo. Wes Craven nel 1996 ha incassato più di 6 milioni di dollari nel solo week end di apertura con un film horror di genere slasher, ovvero quei film in cui è previsto un serial killer mascherato che uccide in maniera cruenta le sue vittime grazie a oggetti affilati. Scream fu un successo tale che a seguito del primo film ne uscirono altri 4 oltre a un imprecisato numero di parodie, finché nell’estate del 2015 venne trasmessa anche una serie tv ispirata alla ormai famosissima storia del serial killer di liceali. La serie è costituita da due stagioni collegate fra loro, mentre una terza, ancora inedita in Italia, che risulta del tutto slegata dalle precedenti pur mantenendone il format. Il reboot ha ottenuto giudizi contrastanti dalla critica, c’è chi lo ha ritenuto troppo fiacco rispetto alle atmosfere create da Craven e chi invece lo ha premiato come un ottimo tentativo di serie horror, genere non proprio facilissimo soprattutto nel mondo seriale.

5 – Le Terrificanti Avventure di Sabrina

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Chilling Adventures of Sabrina (640×360)

Chiunque avesse un età compresa fra gli otto e i tredici anni a metà degli anni ’90 ha fatto merenda almeno una volta guardando Sabrina, Vita da Strega. La sitcom per ragazzi racconta la vita di Sabrina, una teen ager non esattamente come le altre, che vive con due zie, a loro volta streghe e con Salem, un sarcastico gatto parlante. La serie prende spunto dall’omonimo personaggio degli Archie Comics, gli stessi fumetti che ci hanno permesso di fare conoscenza, diversi anni dopo, di Archie, Jughead, Betty, Veronica e tutti gli altri protagonisti di Riverdale. Nel 2018 Netflix decide di rilanciare il personaggio di Sabrina, rendendolo più adatto all’universo di Riverdale, serie con cui, tra l’altro arriverà anche a mescolarsi in un interessante cross-over. Le Terrificanti Avventure di Sabrina quindi perde completamente le connotazioni divertenti e spensierate della sitcom anni novanta e si avvicina a un’atmosfera molto più cupa, che in più di un’occasione si rivela quasi horror. Una doppia chiave di lettura per la stessa ragazza, indecisa di fronte alla possibilità di diventare una strega a tutti gli effetti o rimanere nel mondo dei comuni mortali. La serie viene rinnovata per un paio d’anni, fino a che, un po’ a sorpresa, viene cancellata dopo la quarta parte.

4 – One day at a Time

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One day at a time (640×360)

One day at a Time, conosciuta anche come Giorno per Giorno è il reboot dell’omonima serie anni ’70 e, pur in maniera più moderna, ne ricalca abbastanza i tratti salienti. Entrambe le serie sono delle sitcom e entrambe le serie raccontano le avventure di una mamma single alle prese con la crescita di due figlie adolescenti. Soprattutto, entrambe le serie hanno fatto proprio il detto ” Ridere è una cosa seria”. One day at a Time, allora come ora, racconta in maniera leggera e colorata temi che sono tutt’altro che frivoli. Se nel fermento degli anni ’70 la serie parlava di femminismo, violenza sessuale, suicidio e molti altri temi che hanno regalato alla storia momenti davvero drammatici, il reboot del 2017 non perde questa vena seria, portando sotto i riflettori problemi più contemporanei, come la sindrome da stress post traumatico dei soldati, l’identità di genere o la depressione, senza perdere il tono leggero. Il reboot è stato molto apprezzato da pubblico e critica che lo ha trovato non solo ben fatto di per sé, ma anche un richiamo alla serie originale così delicato da sembrare quasi un omaggio. Peccato per la sua cancellazione dopo solo quattro stagioni, di cui una ancora inedita in Italia.

3 – DuckTales

classifica dei migliori reboot delle serie tv
Ducktales (640×360)

Nella classifica dei migliori reboot delle serie tv troveremo David Tennant due volte e una è proprio in terza posizione. Il celebre attore britannico presta la sua voce e le sue doti interpretative al doppiaggio originale di Zio Paperone, nel reboot delle avventure di paperi più famose della Disney. A metà degli anni ottanta l’omonima serie animata aveva avuto un successo gigantesco e la Disney aveva creato un vero e proprio universo attorno a questi personaggi con almeno due spin-off e un lungometraggio. A più di trent’anni di distanza le avventure dei brillanti Qui, Quo e Qua e dei loro zii Paperon de’ Paperoni e Paperino sono state leggermente rivedute e corrette per metterle al passo con i tempi, ma hanno mietuto lo stesso identico successo di tanti anni prima. Pubblico e critica hanno promosso a pieni voti questo reboot che ci ha regalato puntate nuove, con un tratto diverso e un linguaggio più contemporaneo, ma in cui è ben riconoscibile il cuore avventuroso con cui siamo cresciuti.

2 – Doctor Who

Doctor Who (640×360)

Ed è proprio nella seconda posizione della classifica dei migliori reboot delle serie tv che incontriamo nuovamente David Tennant, protagonista di una delle innumerevoli trasformazioni dell’ormai iconico dottore. Se il reboot di una serie è un concetto assimilabile al rilancio di un marchio, niente ha funzionato come quello di Doctor Who. Ok forse i più pignoli obietteranno che la linea temporale del reboot segue una successione coerente con la serie degli anni ’60 vedendo una certa continuità nel conteggio dei dottori, ma al netto del mancato restart, Doctor Who è tornato alla ribalta più come un fenomeno sociale che come una semplice serie tv. La serie ha una storia strana: inizia negli anni sessanta e si avvia verso la chiusura a metà degli anni ottanta il che la rende già piuttosto lunga e fortunata così. Nel ’96 avviene un primo tentativo di risvegliare l’interesse del pubblico con un film per la tv, che però si rivela piuttosto fallimentare, al contrario del reboot del 2005 che la riapre a tutti gli effetti. Doctor Who è una serie davvero da record che può vantare un numero esorbitante di episodi (una cosa come più di 800), più di 14 interpreti per il ruolo da protagonista e quasi sessant’anni di longevità. Anche in questo caso si è andati incontro a un progetto di attualizzazione della serie: la maggior parte degli episodi della vecchia serie erano ambientati in pianeti sconosciuti e lontani, al contrario, la scelta di ambientare un episodio lontano dal pianeta Terra è quasi un’eccezione nella nuova serie, senza contare che una delle reincarnazioni del dottore è stata affidata a una donna per la prima volta solo nel 2018. Qualche piccola miglioria che ha reso possibile goderci la compagnia dell’inossidabile dottore fino ai giorni nostri, insomma “God save the Doctor”.

1Battlestar Galactica

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Battlestar Galactica (640×360)

Il gradino più alto del podio nella classifica dei migliori reboot delle serie tv va per forza a Battlestar Galactica. La serie fantascientifica che ha collezionato nominations e Emmy è l’esempio di come si rilancia un marchio quando lo si vuol fare bene. La serie originale era del ’79, si chiamava solo Galactica e faceva la sua degna figura in un franchise che comprendeva anche romanzi, fumetti, diversi videogame e addirittura un gioco da tavolo. Nei primi anni 2000 viene lanciato questo reboot a seguito di una miniserie di due soli episodi, considerata quasi il pilot, e come abbiamo già detto collezionerà consensi e successi. La storia assomiglia a una piccola odissea spaziale, dove però la fantascienza riesce a fare posto anche ad aspetti non propriamente pertinenti al genere. I personaggi sono costruiti in maniera complessa e sfaccettata, gli aspetti psicologici vengono messi in risalto tanto da dare connotazioni introspettive a più di qualche episodio e per regalare allo spettatore un esperienza ancora più coinvolgente e immersiva, l’intera serie viene girata con una tecnica documentaristica. Il reboot si conclude nel 2010 dopo quattro stagioni, ma la storia ha continuato a vivere grazie allo spinoff Caprica e ad almeno altri tre cicli di episodi sotto forma di webserie.