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8 Serie Tv originali Netflix (non miniserie) che hanno avuto il raro pregio di risultare perfette dal primo all’ultimo episodio

8) Ozark

Marty e Ruth
Credits: Netflix

La premessa di Ozark (disponibile sul catalogo Netflix qui) vi sembra alquanto familiare? Un uomo normale che si ritrova a dover “ripulire” denaro sporco per un cartello della droga. La tentazione di archiviarla come “il nuovo Breaking Bad” è stata immediata, ma profondamente ingiusta. Ozark rappresenta una discesa logica nell’abisso, in cui il crimine non esplode, ma si sedimenta. Come un accumulo di silenzi, compromessi, rinunce.

La storia comincia con Marty Byrde (Jason Bateman, in un’interpretazione glaciale e perfetta), un consulente finanziario che, per salvare la sua vita e quella della sua famiglia, accetta di trasferirsi nei laghi dell’Ozark e riciclare milioni per un cartello messicano. La moglie Wendy (Laura Linney) si rivela presto non una vittima, ma una co-protagonista ambiziosa e spietata, in grado di superare il marito in freddezza e lucidità. Attorno a loro, un ecosistema di personaggi eccezionali, tutti inseriti in una rete narrativa tesissima come un cavo ad alta tensione.

Il valore aggiunto di una delle migliori serie tv Netflix è il controllo.

Tutto è squisitamente calcolato, come le cifre nei conti di Marty. I dialoghi sono chirurgici, le scene nette come un taglio preciso di coltello. I paesaggi blu-grigio, la fotografia desaturata, la regia asciutta e precisa creano un’atmosfera costante di inquietudine, come se qualcosa potesse esplodere da un momento all’altro, anche quando poi non succede nulla. Pur essendo una serie tv crime, Ozark è, in fondo, una tragedia familiare. Un racconto su come le persone razionalizzano l’immorale fino a farlo diventare routine. Su come il potere logora non solo chi ce l’ha, ma anche chi lo insegue. E su come il male non sempre arriva con la violenza, ma con il compromesso.

Il finale, andato in onda nel 2022, ha diviso il pubblico ma non ha tradito il cuore della serie restando scomodo e lucido. La cruda consapevolezza che il baratro, una volta osservato abbastanza a lungo, inizia a sembrare casa. Ozark è la dimostrazione che una serie può essere spietata senza essere cinica, silenziosa senza essere noiosa, elegante senza essere artificiosa. E quando si chiude il sipario, resta l’eco delle scelte. E delle omissioni.

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