Con il trascorrere del tempo una serie TV diviene una nostra amica, sorella o addirittura compagna di vita.
Ci leghiamo ai personaggi, viviamo le vicende delle loro esistenze come se fossero congiunte indissolubilmente alle nostre, tendiamo dunque a percepire gli eventi, positivi o negativi, che vengono messi in scena, come se essi andassero a toccare il tranquillo prosieguo delle nostre giornate.
Nell’istante in cui viene annunciato che (per motivi contrattuali, economici o semplicemente perchè i produttori hanno deciso così) la serie TV si concluderà, ci viene a mancare la terra sotto i piedi. Ci chiediamo perchè la nostra amica non voglia più intrattenere rapporti con noi, ci disperiamo ardentemente, acquistiamo un pacchetto di clinex e ci prepariamo alla sconfitta.
Muniti di fazzoletti, gelato e pigiamone, i nostri sentimenti divengono dunque contrastanti: siamo tristi, ma abbiamo delle altissime aspettative. Cosa ci riserverà il gran finale? Perchè, parliamoci chiaro, noi vogliamo piangere, ma piangere bene, essere fieri della storia che per anni ci hanno raccontato.
Non sempre, purtroppo, le nostre speranze bastano, tante volte il nostro umore va a frantumarsi in mille pezzi in seguito alla visione.
Come un assassino seriale, il fantomatico ideatore dello show televisivo si prende la briga di andare a soffocare per sempre le nostre aspettative.
La storia tanto amata, che ci ha tenuti incollati allo schermo per ore, rendendoci dimentichi dell’esistenza di una vita vera fuori dalla nostra camera, termina senza i fuochi d’artificio tanto agognati.
In molti casi è andata in questo modo, vediamo dunque 10 tra le serie TV rovinate dal finale:
1. DR HOUSE M.D.
Uno show segnato da finali di stagione incredibili, situazioni paradossali legate alla psicologia del personaggio e alla labilità della sua mente. Tutto ciò combacia perfettamente con un finale in cui il singolare dottore scappa in moto col suo migliore amico, fingendosi morto? Si, decisamente.
Ma non avremmo voluto di più? Non avremmo anelato ad un finale più trascendentale, onirico e meno forzato? Si, decisamente.
