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7 curiosità su Adam Scott, il tormentato protagonista di Scissione

Abbiamo già ampiamento parlato di Scissione (qui la nostra recensione) e vi abbiamo anche fornito i nostri soliti cinque validi motivi per cui dovreste assolutamente iniziarla. Siamo in un mondo distopico, una realtà cupa e angosciosa, resa dai contrasti netti di colore e luce e dai dettagli scenografici alientanti. La Lumon Corporation sottopone i suoi dipendenti a un processo particolarmente invasivo, ossia la scissione.

Parliamo di una procedura chirurgica che prevede l’installazione di un microchip responsabile della separazione dei ricordi della vita lavorativa da quelli della vita privata. Da una parte, sembrerebbe il modo perfetto per non portare in ufficio qualsiasi malumore ed essere al massimo della produttività, dall’altra però crea delle vere e proprie gabbie mentali che separano le persone stesse in “esterni ed interni”. Al lavoro non si conosce ciò che si è all’esterno e fuori dall’ufficio la vita lavorativa è pressoché inesistente tra i propri ricordi.

Mark Scout è un lavoratore della Lumon Industries nella divisione Macrodata Refinement e ha scelto di intraprendere questa scelta nel momento in cui non è riuscito ad elaborare il lutto di sua moglie Gemma, morta in un incidente stradale. Con lui, conosceremo anche i suoi colleghi e una nuova sottoposta, la signorina Helly Riggs. Insieme faranno scoperte sconvolgenti e inizieranno a maturare consapevolezze prima di allora impensabili. Tornando al nostro tormentato protagonista, siamo qui per un focus sul suo interprete, l’attore statunitense Adam Scott, con alcune curiosità raccolte nei meandri del web.

Ecco 7 curiosità su Adam Scott, il tormentato protagonista di Scissione:

La guida informativa su tutto ciò che c’è da sapere di Scissione 2 (data, cast, trama etc)

1) I primi ruoli

Partiamo col dirvi subito che Adam Scott non è affatto un volto sconosciuto al piccolo schermo. Vi rinfreschiamo la memoria. Nel 2005 lo abbiamo visto vestire i panni di un professore irresistibilmente affascinante e inesorabilmente disgustoso in Veronica Mars, poi in The Good Place, nel ruolo del vile e spregiudicato demone Trevor. Prima ancora però, senza avere un background di attore comico, ha avuto una serie di ruoli minori e soltanto dopo è stato scelto per prendere parte al cast di Step Brothers e, poi, a consolidare il successo, è arrivato Parks and Recreation che lo ha visto nei panni di Ben Wyatt e ci ha regalato l’esilarante gag del calzone.

2) Cambio di cognome

Pare che per sembrare un po’ più “New York-autentico”, Adam abbia considerato di usare il cognome da nubile siciliano di sua madre, Quartararo, come cognome di scena ai tempi della scuola di recitazione, l’American Academy of Dramatic Arts di Los Angeles dove ha conseguito la laurea. Poi però, data la sua lunghezza, ha scelto di troncare il nome in Adam Quardero, per poi scegliere di restare Scott.

3) È un grandissimo fan di Letterman

Adam Scott ha raccontato di avere particolarmente a cuore una delle personalità più note amate d’America: David Letterman. E vi spieghiamo anche il motivo. Dopo il divorzio dei suoi genitori, ha vissuto principalmente con sua madre, la quale aveva un televisore in bianco e nero da cinque pollici nella sua stanza, dove ha scoperto la messa in onda dello spettacolo Late Night originale del presentatore sulla NBC.

Ben presto è diventato un seguace di Letterman, guardando compulsivamente il programma. Addirittura, quando aveva 14 anni, fece il tour della NBC del 30 Rockefeller Plaza nella speranza di incontrarlo!

4) Una favola d’amore

Curiosando in giro per il web, leggiamo che Adam Scott ha incontrato sua moglie, Naomi Sablan, in un bar Sunset Boulevard nel 1998, quando avevano soltanto vent’anni. Dopo un lungo fidanzamento, si sono sposati. La famiglia è cresciuta poi con l’arrivo dei loro due figli, il primogenito Graham e la seconda figlia di nome Frankie. La coppia è affiatata anche nel campo lavorativo, infatti, gestisce una società di produzione insieme, e Scott non perde occasione per definire la sua compagna una donna “brillante, esilarante e bella.”

5) È stato anche in E.R

Scissione

Nella prima stagione di E.R, Adam Scott ha interpretato un paziente investito da un’auto e ricorda bene di aver assistito al momento in cui la star della seria, George Clooney, iniziava a farsi notare. Ha raccontato:

Avevo tre righe o qualsiasi altra cosa, ma ricordo che quella settimana George Clooney era sulla copertina di TV Guide per la prima volta, e così la gente stava iniziando a notarlo. Ricordo che me ne stavo seduto lì, a fumare fuori e lo guardavo giocare a basket e pensavo, wow, tutto sta iniziando ad accadere a quel ragazzo. Non avevo visto ER e non sapevo chi fosse, ma era un po’ un punto interessante nella storia della cultura pop quando George Clooney stava davvero colpendo e io ero lì, stranamente a guardarlo

Magari gli avrà pure portato fortuna, chissà!

6) Un’altra grande passione

Scissione

Oltre alla sua ossessione per Letterman, ama la band R.E.M., infatti, era un extra nel loro video musicale per la canzone “Drive” nel 1992, e ha anche lanciato un podcast nel febbraio 2018 chiamato “R U Talkin’ R.E.M. Re: Me?”, tutto incentrato sulla sulla carriera e la musica della band. Inoltre, ha dichiarato che i loro album successivi, registrati dopo la partenza del batterista, Bill Berry, non sono al pari dei precedenti, di fatti è particolarmente appassionato di “Up” (1998) e “Accelerare” (2008).

7) La scena del corridoio in Scissione

Scissione

Avete presente la scena iniziale di Scissione in Mark cammina per circa 90 secondi per i corridoi della Lumon? A tal proposito ci ha raccontato alcuni interessanti dettagli:

L’abbiamo girato verso la fine delle riprese, nove, dieci mesi dopo… E hanno costruito tutti quei corridoi su questo palco. E dovevi attraversarli per arrivare in ufficio. Ma li spostavano anche costantemente. E a seconda di cosa stiamo girando, fanno scorrere i corridoi in una direzione o nell’altra e creano nuovi schemi. Quindi il più delle volte mi perdevo cercando di arrivare al set dell’ufficio. E molte volte dovevamo semplicemente fermarci e chiamare e aspettare che qualcuno venisse a trovarmi. Perché sembra tutto esattamente uguale, proprio come nello show.

Inoltre, realizzare le riprese durante il periodo della pandemia è stato estremamente d’impatto dal momento che il tema dell’isolamento estremo anche nello show è particolarmente presente e sentito.

Tutti erano davvero isolati e isolati. Dovevo girare lo spettacolo, [poi] salire su un furgone, guidare per 40 minuti fino all’appartamento in cui mi trovavo, sedermi lì da solo e mangiare, dormire, [poi] alzarmi, tornare su un furgone, andare lì [e] girare questo spettacolo pazzesco

Questo senz’altro ha aiutato a rendere le performance molto più credibili, voi non trovate?
Rimaniamo in trepidante attesa di questa seconda stagione.

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