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Smettetela di ignorare Schmigadoon!

Attenzione: L’articolo può contenere spoiler su Schmigadoon!.

«It’s like if The Walking Dead was also Glee», decontestualizzata, la citazione diretta di Melissa Gimble (Cecily Strong), estrapolata dalla prima stagione di Schmigadoon!, può voler dire tutto e nulla. Un po’ come lo stesso show originale di Apple TV+ è in grado, in maniera trasversale, d’esser contenitore di una pluralità di mondi narrativi. Nel suo essere una commedia musicale, Schmigadoon! attraversa le storie che l’hanno preceduta, le cannibalizza e le restituisce, con un po’ di reflusso, sotto forma di un racconto eccentrico e stravagante di cui è impossibile fare a meno. La serie tv è il frutto degli errori e dei successi che si sono alternati nel corso del tempo. Una storia parodica e sopra le righe, che affronta con cinismo e razionalità lo scintillante mondo dei musical e delle opere teatrali e cinematografiche più tradizionali. In Schmigadoon! c’è un po’ di tutto, eppure tutto ha senso, e riesce persino a far ridere per davvero. Ciò nonostante, non se ne parla ancora a sufficienza, soprattutto in Italia.

Schmigadoon! è una serie tv originale di Apple TV+, creata da Cinco Paul e Ken Daurio.

Di genere comico e musicale e attualmente composta da due stagioni, la storia pone al centro la coppia composta da Melissa Gimble e Josh Skinner (Keegan-Michael Key), due medici newyorkesi in crisi, sia di coppia che personale. Nel tentativo di affrontare i problemi che frastagliano la relazione e poter ritornare all’amore passionale degli inizi, i protagonisti partono senza successo per un ritiro per coppie. Sfociando comunque costantemente nel litigio e facendo emergere le incompatibilità, Josh e Melissa finiscono accidentalmente per perdersi nella foresta durante una spedizione. Le ostilità e le disattenzioni li conducono sino alla fittizia cittadina di Schmigadoon, un paese ancora apparentemente bloccato nel passato. Infatti, il luogo fuori dallo spazio e dal tempo si rivela essere una vera e propria prova d’amore per la coppia: ciascuno di loro potrà tornare nella grigia realtà soltanto quando avrà trovato il fantomatico vero amore. Lo scettico cinismo di Josh e Melissa è immediatamente in contrasto con la ridente Schmigadoon, in cui la comunità locale sembra rimasta ancorata all’epoca della Golden Age del teatro statunitense. A tal proposito, la popolazione pare vivere in un musical a tutti gli effetti: gli abitanti hanno atteggiamenti e costumi in pieno stile Anni Quaranta e Cinquanta, per poi ricorrere persino a canzoni originali, performate dinnanzi agli increduli protagonisti, che richiamano proprio lo stile musicale dell’epoca.

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Schmigadoon! (640×315)

Con satira cruda e più o meno velata, gli eccentrici abitanti di Schmigadoon mettono alla prova il legame tra Josh e Melissa, con provocazioni e performance che ne mettono in discussione le apparenti convinzioni.

Schmigadoon! è ferma nel tempo, un tempo certamente segnato da una corrente di musical teatrali che sono il simbolo mediale di un’America classica. Ciò nonostante, in qualità di comedy dei tempi correnti, la serie tv fa propri gli schemi narrativi e citazionali passati, per restituire una storia che sta brillantemente a metà strada tra omaggio e critica. Il percorso di Josh e Melissa è attraversato e tormentato dai costanti rimandi e tributi al musical che fu, senza però sottrarsi dal sottolinearne gli aspetti più problematici. Infatti, nonostante il successo ottenuto nel periodo da quelli che sono oggi dei veri e propri cult del genere, neppure questi sono esenti da dinamiche controverse: dai ripetitivi clichè classici, all’iper-sessualizzazione del corpo femminile e dell’universo minorile, dalla scarsa attenzione per lo sviluppo dei personaggi di genere femminile e secondari, alle surreali risoluzioni delle vicende, Schmigadoon! non si tira indietro, e regala una lettera d’amore cosciente al musical.

Schmigadoon! è fatta da chi è innamorato del musical e, proprio per questo, riesce a essere conscio persino dei suoi limiti.

Tra le colorate e frenetiche coreografie (curate da Christopher Gattelli), i moderni e razionali Josh e Melissa non possono far altro che rimarcare le falle nel sistema della cittadina in cui sono malcapitati. Tra l’odio e la passione per i musicali, i protagonisti vivono un’esperienza al limite dell’horror dalle tonalità sgargianti e pastello, con personaggi grotteschi e caricaturali che collezionano allusioni a una pluralità di opere celebri. Nella surrealtà della sua trama e delle sue vicende, Schmigadoon! è una commedia pura e acuta che in sole sei puntate da venti minuti ciascuna raccoglie il fascino, la stravaganza e la tensione che caratterizzano gli show comici più accorti e di successo degli ultimi anni.

schmigadoon!
Schmigadoon! (640×360)

Persino la seconda stagione è imperdibile e ingiustamente ancora non accreditata a sufficienza.

Ancora più parodica e frutto della commistione di una pluralità di musical caratteristici ed emblematici, la seconda produzione di Schmigadoon! è irresistibile. Essa rafforza ulteriormente la propria identità di comedy insolita e, proprio per questo, speciale e fuori dai canoni (sicuramente tra le migliori presenti attualmente su Apple TV+). Senza fare troppi spoiler, il viaggio di Melissa e Josh continua per altre sei puntate, da poco rilasciate sul portale, in cui, dalla bucolica Schmigadoon, le vicende si spostano a Schmichago. L’egregio cast di abitanti della fittizia cittadina musicale della prima stagione torna nuovamente in scena, nei panni di inediti personaggi, molto più macabri e promiscui, che abitano l’oscura e provocante Schmichago. Come il nome suggerisce, la nuova location fa un passo avanti nel tempo, ambientando il percorso formativo dei protagonisti in una decadente e sensuale città che allude ai gloriosi musical degli Anni Sessanta e Settanta: una vera goduria per i veri appassionati, e un’eccentrico esperimento per i più curiosi.

In Schmigadoon! l’omaggio è d’obbligo, alimentando una serie tv che fa del carattere estetico e sonoro un asso vincente. Il rimando è immediato e non ci sono possibili equivoci: le avventure di Josh e Melissa permettono la collocazione temporale e spaziale istantanea, regalando un bizzarro tributo satirico a un’intero immaginario artistico e narrativo. Ingiustamente ancora poco discusso, lo show di Apple TV+ è in grado di riportare in auge il passato, dandogli una seconda opportunità. Giocando con gli stereotipi, i classici e le controversie, Schmigadoon! diventa un ponte che si prende gioco delle regole e dei generi. Fonde mondi, realtà ed epoche, attualizzando i cult del passato, che assumono nuova vita in una storia il più moderna possibile. Una storia fatta di insoddisfazione, incompatibilità, depressione, monotonia e indifferenza. Ma Josh e Melissa hanno trovato la chiave per essere migliori e scuotere la loro esistenza, dando un senso alla propria routine insieme, e a suon di stravaganti canzoni inedite, performate da un cast d’eccezione. Infatti, nell’ensamble di interpreti coinvolti, oltre a Keegan-Michael Key e Cecily Strong nei panni dei protagonisti, figurano anche Dove Cameron, Kristin Chenoweth, Martin Short, Alan Cumming, Jane Krakowski, Ariana DeBose, Tituss Burgess, e molti altri.

Impossibile lasciarsi scappare Schmigadoon! ancora per molto: recuperatela prima che sia troppo tardi, pentirsene non è tra le opzioni.

Schmigadoon! è bella, a tratti bellissima. Ma è stata snobbata da tutti