The White Lotus
Trama di The White Lotus
Descrizione
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Non l’avevamo vista arrivare, affatto. Nonostante fosse una produzione targata HBO, sinonimo di qualità, il suo arrivo era stato accolto con una certa freddezza. Il resto è storia: The White Lotus ha conquistato in poco tempo milioni di spettatori in tutto il mondo e ha fatto incetta di premi, vincendo una vagonata di Emmy e Golden Globe.
The White Lotus ha così fatto centro, e da miniserie si è trasformata in una serie antologica.
Inizialmente, infatti, era prevista una sola stagione, quella ambientata alle Hawaii. Poi, però, è arrivata la seconda – stavolta ambientata in Sicilia – e presto arriverà anche la già annunciata terza. Un trionfo totale e meritatissimo, sinonimo dell’ottimo livello della serie ideata e scritta dallo showrunner Mike White. Una satira pungente dell’alta borghesia statunitense, messa a nudo attraverso una narrazione che sfrutta con grande intelligenti gli stilemi di un genere ibrido che combina con grande intelligente momenti da pura comedy (indimenticabile l’interpretazione di Jennifer Coolidge nella scena madre sullo yacht nel corso della seconda stagione) e situazioni dal forte impatto drammatico. Alla base, tuttavia, c’è sempre e comunque la satira.
La satira di personaggi ridicoli e sfaccettati, schiavi della noia e delle ipocrisie. Vittime e carnefici coi quali è impossibile empatizzare se non in momenti specifici. E che racchiudono in sé le peculiarità di uno status che interpretano, spesso, con una certa dose di ridicolaggine.
The White Lotus è questo e molto altro: chi non ha mai sognato, d’altronde, di osservare da uno spioncino privilegiato un gruppo di privilegiati per i quali è impossibile non provare una piccola dose d’invidia? L’invidia, però, svanisce grazie alla serie: quelli ricchi e privilegiati, alla fine dei conti, siamo noi spettatori. Merito di The White Lotus, e di un topos della narrativa moderna che la serie ha saputo reinterpretare con grande acume.

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