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Sanctuary: i rapporti umani come legami chimici

Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler su Sanctuary

Non è stata sicuramente una serie originale e nemmeno innovativa, ma Sanctuary ha avuto un fascino che non può essere negato. Lo show canadese in onda su Syfy, sin dai primi episodi, ha avuto un ottimo impatto sul pubblico, in particolare negli USA dove ha registrato numeri da record. Parliamo di una serie con un buonissimo potenziale che, nonostante alcuni difetti, è riuscita a portare avanti le sue idee nel corso delle stagioni in maniera convincente.

Nata inizialmente come serie web, Sanctuary presenta ambientazioni cupe e gotiche, ed è incentrata sul mondo semi-segreto dei cosiddetti “anormali”, rifugiati in una struttura di ricerca (il Santuario) della dottoressa Helen Magnus, cha ha ereditato da suo padre. Qui, insieme alla sua squadra, la Magnus indaga su queste terrificanti creature ibride per saperne di più sulla loro composizione genetica, anche per proteggerli. Molti di questi esseri sembrano rappresentano una grande minaccia per l’umanità, motivo per cui un’organizzazione segreta, La Setta, vuole sterminare l’intera razza.

Ma in realtà non tutti gli “anormali” sono di natura maligna ed è per questo che il team della Magnus, che sia di natura buona o meno, in ogni episodio segue la ricerca di uno di essi, nel tentativo di catturarlo e/o metterlo in salvo. Una lotta per la sopravvivenza del mondo intero, attraverso la quale viene analizzata l’eventuale convivenza tra umani e anormali sulla terra, quegli ibridi che in parte sono anche essere umani e che affrontano crisi esistenziali nell’accettare ciò che sono in un mondo nemico che fatica ad accettarli oltre che temerli.

La dottoressa e il suo team sono gli unici che potrebbero essere in grado di fermare una guerra totale tra l’umanità e gli anormali. 

La squadra delle dottoressa comprende: la figlia Ashley Magnus (Emilie Ullerup), l’esperto informatico Henry Foss (Ryan Robbins), il dottor Will Zimmerman (Robin Dunne) e l’anormale peloso Big Foot. Ashley Magnus è una vera e propria cacciatrice, molto abile nei combattimenti. Una ragazza tosta sempre in conflitto con la madre, anche perché nutre poca fiducia negli anormali.

Henry, invece, fu trovato da bambino da Helen che lo portò con sé al rifugio dove è cresciuto insieme ad Ashley, mentre Bigfoot fungeva da figura paterna. Non ha alcuna ricordo dei suoi genitori biologici. All’interno del rifugio Henry è un elemento prezioso poiché oltre a costruire armi, si prende cura di tutto ciò che riguarda la struttura, difendendolo prevenendo eventuali attacchi dall’esterno. Per quanto riguarda Will, è un psichiatra forense che viene reclutato dalla dottoressa Magnus per le sue ottime capacità. Ha un dono speciale di intuizione, utile per completare la vasta conoscenza di Helen nel suo campo. Big Foot, invece è un collaboratore fidato della dottoressa che possiede una forza eccezionale.

Big Foot è un gigante buono che va oltre l’essere anormale. Il suo rapporto con il team e soprattutto quello di lunga data con la dottoressa è chiaramente la dimostrazione del fatto che attraverso la bontà d’animo e l’esperienza della Magnus, lo show è indirizzato a raccontarci dei legami che vanno oltre le apparenze. Il rifugio è una famiglia pronta ad accogliere ogni genere di creatura, e la determinazione con cui il team collabora nel rintracciare gli anormali è la prova di quanto la dottoressa tenga profondamente a questa storia.

Il punto di forza di Sanctuary è senza alcun dubbio l’interpretazione di Helen Magnus.

Man mano che la serie cresce, subentrano delle sottotrame che rivelano aneddoti sulle storie di alcuni dei protagonisti. Nonostante una buona recitazione e dei buoni dialoghi, non tutti però riescono ad aggiungere profondità alla trama. Ma tranquilli, perché per quello ci pensa la dottoressa, interpretata in maniera eccellente da una grandissima Amanda Tapping (già ammirata in Stargate SG-1), che riesce ad oscurare le crepe presenti in altri personaggi. 

L’affascinante mistero che aleggia attorno alla figura di Helen Magnus nasce un secolo prima. La donna è membro fondatore di un gruppo di scienziati chiamato “I Cinque”, desiderosi di ampliare i confini del mondo attraverso esperimenti. E’ proprio lì che sviluppò il potere della longevità, un’eterna giovinezza che nel corso del tempo le ha permesso di vivere avventure in ogni angolo del mondo a contatto con persone, luoghi e reperti storici di incredibile importanza e valore. 

Del gruppo facevano parte: l’ex amante della Magnus con il dono del teletrasporto, John Druitt (interpretato da un ottimo e onnipresente seriale Christopher Heyerdahl), Nikola Tesla in versione vampiro,  il geniale Dr. James Watson e l’invisibile Nigel Griffin. Sì, perché in Sanctuary, oltre alle creature mitologiche, sono presenti personaggi storici importanti rappresentati in una versione piuttosto bizzarra. Un aspetto che resta uno dei più interessanti della trama ma che purtroppo è presente solo in alcuni degli episodi. Assistiamo attraverso dei flashback che approfondiscono i legami e le storie dei Cinque, fondamentali per capire di più sul passato della misteriosa Magnus. Un gioco tra la luce ed oscurità, il bene e il male che esiste da sempre dentro ogni essere umano.

Sanctuary

Sanctuary è uno show che ha cercato di spingersi oltre i limiti, sia in termini di narrazione che di innovazione visiva. 

Mescolando i racconti di creature e personaggi folkloristici e mitologici, sicuramente lo show ha intrapreso una strada rischiosa che si è però rivelata azzeccata e soprattutto coerente nel corso delle stagioni. Inoltre potreste rimanere sorpresi nel sapere che Sanctuary è stata una delle prime serie a girare quasi completamente tutte le scene con l’utilizzo della tecnica CGI, ovvero la realizzazione delle immagini nelle scene generate dal computer. Curioso anche il fatto che per contribuire al successo di Sanctuary, Amanda Tapping abbia rinunciato a una paga extra come produttrice esecutiva, destinando quei soldi alla creazione di set digitali. Ovviamente questo aspetto è stato oggetto di discussione tra gli spettatori, visto che non tutti apprezzano tecniche di questo tipo, che a tratti ricordano un’altra serie canadese come Continuum.

Tuttavia seppur non abbia il senso dell’umorismo di un’altra serie in onda nello stesso periodo e sullo stesso canale come Warehouse 13,  Sanctuary resta semplicemente un buon mix tra azione, scienza e fantasy. Riesce a suo modo a trovare un equilibrio tra gli show di Syfy sposando la filosofia del “fare di più con meno” adottate spesso, considerando il poco budget, anche da altri show canadesi.

L’idea del revival è ancora un punto interrogativo. Arriverà?

Creata da Damian Kindler, Sanctuary è andata in onda per quattro stagioni dal 2007 al 2011, eppure proprio negli ultimi anni, si è discusso su un possibile revival con ancora protagonista Amanda Tapping, entusiasta all’idea di tornare nuovamente nei panni di Helen Magnus nel fantasy drama di Syfy. Ad oggi non si hanno ancora notizie concrete a riguardo, ma di certo sarebbe un bel ritorno per i fan della serie, soprattutto a distanza di più di dieci anni. E voi che ne pensate?