Guerra persa, non era mai stata trasmessa una scena in prima serata che intendesse esplicitamente un rapporto omosessuale. Questo sarebbe stato tranquillamente un POV – point of view— se avessimo fatto un video su Tik Tok per descrivere la nona puntata di Un Professore 2.
Prima di addentrarci in quello che questa puntata ha scaturito in noi, è doveroso soffermarsi su un qualcosa che ha dello straordinario. Questo è importante soprattutto per tutti quelli che hanno sempre urlato alla censura colpevolizzando la Rai di non essere al passo coi tempi che corrono e, soprattutto per quelli che dicono che non è abbastanza. L’importanza di una scena del genere non ha precedenti! Non è scena qualunque, ma una scena che inizia a urlare contro una società che fa fatica ad abbracciare i cambiamenti e ciò che non reputa “normale” . Trasmessa all’inizio della puntata, e quindi, nel momento in cui la maggior parte dei telespettatori è collegata, e non dopo la mezzanotte, e quindi fuori in fascia protetta: in prima serata. La strada da fare è ovviamente lunga, non bastano questi 3 minuti a cambiare il mondo, ma questi tre minuti possono essere l’espediente per iniziare a rompere tutti quei tabù a cui la nostra società si è spesso ancorata.
Per i fan più accaniti non è stata sicuramente la scena per cui tutti hanno tifato fin dalla prima stagione di Un Professore, ma di certo non ci ha lasciati scontenti.
Come abbiamo già detto la scorsa volta – puoi recuperare l’articolo qui – la storia tra Simone e Mimmo sta avendo un decorso lineare e molto coerente: i due ragazzi fin dalla prima volta in cui si sono incontrati hanno instaurato un rapporto che è cresciuto di puntata in puntata. La loro narrazione è in continuo sviluppo e nulla è lasciato al caso. Adesso siamo arrivati a quel punto cruciale in cui Mimmo ha ritrovato la fiducia nelle persone grazie a Simone che, attimo dopo attimo, gli sta aprendo gli occhi e facendoli capire che ci può essere del buono anche in lui. Infatti, quando Mimmo è messo alle strette dalla situazione tossica e rischiosa che sta vivendo all’interno del carcere, il nostro amato Balestrino è l’unica persona pronta ad accoglierlo e aiutarlo: è così sarà. Dante e Simone hanno tanto in comune, più di quanto un figlio voglia ammettere: la preoccupazione verso gli altri, il voler sempre aiutare e dire la cosa giusta, sicuramente è tratto dominante della loro genetica.
Forse è stata questa consapevolezza, questo rendersi conto di che figura importante sia Dante nella vita di Simone, a far crollare quest’ultimo in un abisso di paura e tristezza nel momento in cui viene a scoprire che la salute del padre è messa alle strette. Penso che a chiunque possa crollare il mondo addosso nel momento in cui si riceve una notizia del genere: come una secchiata di ghiaccio gelido in una serata d’inverno. E, come è giusto che sia, ognuno reagisce a proprio modo e Simone, da bravo adolescente quale è, ha optato per il modo più leggero e disastroso che ci sia: si è sbronzato. La scena a conclusione del decimo episodio ha letteralmente preso il nostro cuore, la nostra anima, li ha messi in una centrifuga, li ha buttati fuori, calpestati e lasciati lì a soffrire. Le parole dette, le lacrime di Simone, lo sguardo incredulo di Dante: tutto di quella scena ha invaso ogni minimo centimetro del nostro corpo. Non è stata una scena abituale di Un Professore, perché fin dall’inizio abbiamo avuto un figlio che non ha mai pienamente accettato – o perdonato – un padre che di punto in bianco si trasferisce e poi ritorna: ma adesso si. Adesso tutti quei pensieri frivoli che può aver fatto sul padre, tutte quelle colpe dette e non dette, sono svaniti: adesso c’è solo paura, paura di dover dire addio alla figura portante della propria vita. A quella figura che, nel bene e nel male, in modo giusto o meno, ti ha accompagnato fino a quel momento e che ha contribuito a farti diventare la persona che si è oggi. Simone questa paura la sente tutta, ma non è così codardo da tenersela dentro.
Anche se la persona a cui Simone avrebbe voluto rovesciare tutte queste preoccupazioni non sarebbe dovuta essere Dante stesso, ne tantomeno Mimmo, per quanto le cose stiano andando per il verso giusto, ma l’unico e il solo che in situazioni del genere avrebbe saputo che fare: Manuel. Eppure, lui non c’era, o meglio, c’era ma non per Simone. Se prima la Rai ci ha regalato gioia, nel vedere Mimmo e Simone che finiscono insieme, e dolore, nella scena piena di pathos tra Dante e il figlio, adesso ci ha dato rabbia pura. Perché se si aggiusta una cosa se ne deve rompere un’altra ? E perché proprio il rapporto tra Manuel e Simone? Mettiamo in chiaro le cose: non hanno litigato per qualche incomprensione, semplicemente si sono allontanati – e qui qualcuno potrebbe dire “e grazie al gatto” visto che in dieci puntate se hanno condiviso le scene per più di 10 minuti totali è stato pure tanto. Un allontanamento graduale e spontaneo che li ha fatti prendere direzioni diverse, anche se non del tutto giuste. Tutta quella bella amicizia che è stata costruita all’interno dei diversi episodi di Un Professore, fatta di comprensione e complicità, sembra adesso essersi annullata totalmente: nel momento in cui Simone tende una mano per essere salvato, non riceve la stessa da Manuel. Lui, infatti, è sempre più assente e distante, sempre più inglobato in un mondo ninacentrico che non potrà fare altro che portarlo alla deriva. Chissà se a quel punto Simone però sarà lì per lui.
Sono stati due episodi, questi di Un Professore 2, nuovamente ricchi di emozioni, seppur super contrastanti tra di loro, che ci hanno tenuto incollato per quasi due ore allo schermo, lasciandoci con mille dubbi e altrettante supposizioni. Adesso non ci resta che aspettare questo finale di stagione: confermerà o stravolgerà tutto ciò che di bello è stato promesso?
